LA MORALE EÕÉ |
1. Un leone cade in una fossa profonda
30 metri ed inizia a ruggire disperato. Poco dopo
all'orlo della buca si affaccia un topo: "Che problema c'e'?".
"Sono caduto quaggiu' e non riesco piu' ad
uscirne". "Ci penso io! -squittisce
il topo- torno tra poco!". Dopo poco torna alla guida di una
Ferrari, apre il portabagagli, tira fuori una corda e la lega dietro
all'auto: "Legati questa attorno alla vita, che ti tiro su!" dice
gettando l'altro capo nella fossa. Due sgommate, e il leone e' fuori. "Grazie topo -fa
il leone- mi hai salvato la vita, te ne saro' sempre grato, e non esitare a
chiamarmi se ne avessi bisogno". Tempo dopo il topo cade in un buco di
30 cm. "Aiuto! Aiuto! Leoneee!"
grida dal fondo del foro. Poco dopo si affaccia il
muso del leone: "Beh? Che c'e'?".
"Sono caduto quaggiu' e non riesco piu' ad
uscire". "Non c'e' problema" dice il leone, poi si china sul
foro ci infila il cazzo, e il topo arrampicandocisi esce dal foro sano e
salvo. Morale: Se hai un cazzo di 30 cm, non ti serve una Ferrari. |
2. Nel paese della frutta c'e' un'uva
cattivissima e arrabbiatissima che va in giro. L'uva incontra una mela:
"Mela spostati, senno' ti sparo!". E la
mela: "sisisi... scusami, scusami, passa
pure". L'uva continua e va oltre. Dopo un po' incontra una pera: "Pera spostati senno' ti faccio nera". E la pera:
"Per l'amor del cielo, ecco mi sposto subito, scusami". E cosi'
avanti. Tutta la frutta e gli ortaggi si spostano al procedere di questa uva cattivissima e presuntuosa... finche': "Fico
spostati altrimenti...". Il fico che voleva fare il fico:
"No non mi sposto, non mi fai paura!". "Vuoi
fare a botte? Levati di mezzo!".
"No, non mi fai paura!". "Guarda che ti sparo!" fa l'uva
estraendo un pistolone. "Non ci credo... non mi prenderai in giro come
gli altri!". "Ah si'?".
B A N G!!!!! Aaaaahhhh... Morale: Fico secco, Uva
passa.... |
3. La signora Renza Lappa va come al solito a fare la spesa al supermercato e come di
consueto mette nella borsetta un pacchetto di caramelle e altri dolciumi. Il
direttore, accorgendosi che qualcuno ruba nel reparto dolci,
inizia a chiedere a tutti se hanno sottratto qualcosa dagli scaffali. La
signora Renza dice di no, ma il direttore non si fida e comincia a
perquisirla. Morale: LAPPA RENZA INGANNA! |
4. In un prato vive un bruco molto
carino. Una sera il bruco esce tutto elegante, e incontra una bella bruca: "Ciao!
Come ti chiami?". "Ciam!". "Ciao, Ciam!
Vuoi venire in discoteca con me questa sera?". "Volentieri!" e se la porta
via. L'indomani sera, esce di nuovo messo tutto a puntino,
e incontra un'altra pezzo di...
bruca niente male: "Ciao! Come ti chiami?". "Ciam!". "Ciam anche tu?
Vuoi venire al cinema con me stasera?". "Volentieri!" e se la porta
via. La terza sera, stessa storia, con un'altra splendida Ciam! Alla quarta
sera, esce tutto figo il nostro bruchetto, e a meta' percorso incontra
un'altra bellissima bruca.
"Scommetto che ti chiami Ciam!". "Esatto!". "Vuoi venire a cena con me
stasera?". "No!". MORALE: Non tutte le Ciam belle escono
col bruco! |
5. Un contadino ritornando a casa e
venendogli da cagare decide di farla dietro un cespuglio. Poco dopo sente:
"Aspetta, aspetta". MORALE: Chi la fa l'aspetti!". |
6. Il signor Pino va al mare con il
nipote e la gattina che ha regalato a quest'ultimo. Il signor Pino si mette a
pescare e il nipotino gioca. La gattina si tuffa in mare e va lontano,
lontano, lontano. Il nipotino piange. La gattina va lontano, lontano... Il nipotino piange a dirotto. La gattina lontano...
lontano... Il nipotino piange: Zio, zio valla a
prendere, ti prego! e giu' lacrime, lacrime. Il
cuore dello zio si intenerisce. Si tuffa e nuota, nuota. Ad un certo punto stanco
non ce la fa piu' e annega. La gatta intanto e'
tornata a riva da sola, sana e salva. Morale: "TANTO VA
LA GATTA AL LARGO CHE CI LASCIA LO ZIO PINO". |
7. Un vagabondo affamato sta camminando
su una stradina che fiancheggia un campo di granturco. Velocemente si infila nel campo, ruba alcune pannocchie mature e si
allontana con discrezione. Sta per addentare voracemente una pannocchia
quando scorge poco lontano uno stormo di tordi intenti a cercare granaglie,
allora si nasconde dietro ad un cespuglio, sgrana la pannocchia e ne getta i chicchi poco distante. Dopo una paziente attesa alcuni tordi si avvicinano al cespuglio ed il vagabondo riesce ad
acchiapparne un paio; quella sera avrebbe mangiato tordi allo spiedo! Morale:
"Meglio tordi che mais!". |
8. Un giorno suonano
alla mia porta: e' uno sconosciuto che dice "Salve, mi chiamo Mal, sono
venuto per friggermi un uovo!". Entra, si frigge l'uovo e se ne va. Il
giorno dopo, la stessa scena, ma e' un'altra
persona, che fa: "Salve, mi chiamo Mal, sono venuto per friggermi un
uovo!", entra, si frigge l'uovo, e se ne va. Il giorno dopo ancora,
suona alla porta un altro sconosciuto che fa: "Salve, mi chiamo Mal,
sono venuto per vedere il telegiornale!". Entra, vede il telegiornale e
se ne va. Morale: non tutti i Mal vengono per cuocere! |
9. Sara e Buontempo sono marito e
moglie. Mentre Buontempo e' a caccia Sara si ferisce
e perde sangue sporcando tutta la casa. Quando Buontempo torna e vede il sangue si spara. MORALE: Rosso di Sara Buontempo si spara. |
10. C'e' una passera
appoggiata sul ramo di un albero sul pelo dell'acqua. Arriva un passero e per non bagnarsi
spinge la passera verso la punta del ramo, il quale si abbassa verso l'acqua.
Arriva un piccione, ruzza il passero e la passera finisce
con una zampa nell'acqua. Arriva un corvetto, ruzza
il piccione e la passera si bagna il petto. Arriva un'aquila, ruzza il corvo
e la passera finisce nell'acqua fino alle ali.
Arriva un condor, spinge l'aquila e la passera e' in
acqua fino al collo. Morale: piu' l'uccello e'
grosso, piu' la passera si bagna! |
11. C'era una volta una bella topolina
che passeggiava per la campagna. Giunta davanti ad un fiume si arresto'. Vide un grande
uccello che volava su nel cielo sopra di lei. Topolina: ÇScusa
tanto, Signore dell'aria, ma io non so nuotare (bugia!), e devo proprio
attraversare questo fiumeÈ. E l'uccello: ÇE allora?È. ÇSe tu mi
aiutassi, lo passerei.È. Ma l'uccello non ne vuole sapere. La topolina
insiste: "Dai, se mi aggrappo alle tue zampe in un attimo mi porti
sull'altra riva".
Ma l'uccello persiste a non volerne sapere. Ed in un battere d'ali si allontana. La povera topolina si
rassegna, si butta e raggiunge l'altra riva a nuoto. La morale e': Quando l'uccello fa il duro, la topa si bagna!". |
12. Un uccello migratore si mette in
viaggio. Dopo un po' che vola, comincia a stancarsi e senza forze precipita
in mezzo ad un sentiero. Sta morendo assiderato quando passa una mucca la
quale proprio quando e' sopra il migratore lo
sommerge con una cagata enorme. Non tutto il male viene per nuocere, infatti il tepore della merda lo fa risvegliare. E cosi'
contento che tira fuori la testa e si mette a cantare. Cosi' pero' attira le
attenzioni di un lupo che passava di liÕ. Esso estrae lÕuccello dal suo caldo
letto di merda, lo ripulisce e se lo pappa. MORALE, anzi,
MORALI: 1': chi ti mette nella merda non sempre lo fa per farti del male.
2' chi ti tira fuori dalla merda non sempre lo fa per il tuo bene. 3' ma
quando sei nella merda fino al collo, e' proprio il
caso di mettersi a cantare? |
13. Due passerotti innamorati
sull'albero. Arriva un falco che porta via la passerotta. Il passerotto prende il fucile e spara al falco. MORALE: quando c'e'
l'amore anche l'uccello tira! |
14. Un fico sbarra la strada ad un chicco d'uva. Il chicco d'uva estrae la pistola e
spara. MORALE: fico secco, uva passa! |
15. Un professore universitario stanco del
proprio lavoro intellettuale decide di passare le vacanze in una fattoria; in
cambio dell'alloggio fara' qualche lavoro manuale. Il primo giorno il
contadino gli chiede di svuotare il letame in fondo
alla stalla e di spargerlo sul campo dietro la fattoria. Alla
sera quando il contadino ritorna dai campi trova con grande meraviglia il
lavoro gia' fatto. Il giorno dopo il contadino chiede al professore di
raccogliere e contare tutte le balle di fieno presenti nel terreno. Alla fine
della giornata quando il contadino torna dai campi
trova il lavoro perfettamente fatto. Il terzo giorno il contadino,
vergognandosi del lavoro pesante proposto al professore i due giorni prima,
gli chiede di dividere le mele grosse dalle piccole e di scartare le marce.
Quando il contadino alla sera ritorna dai campi, con
grande meraviglia, vede che nulla e' stato fatto e il professore con in mano
una mela che dice: "E' piccola o grossa?". Morale: per spargere
merda o
per contar balle tutti sono capaci, ma quando si tratta di prendere una
decisione...". |
16. Un giorno tutti gli organi del corpo
umano si riunirono per decidere chi di tanti dovesse
essere il capo. Si presento' per primo il cervello dicendo di essere l'organo
principale poiche' senza di lui il corpo non puo' ragionare e non si puo' muovere. Poi le gambe dicendo che loro facevano
muovere il corpo, poi il buco del culo, ma tutti si
misero a ridere; offeso non fece piu' lo stronzo. Il corpo ne risenti' ben
presto e cosi' divento' lui il capo. MORALE : Per
comandare non bisogna fare qualcosa di importante, basta che qualcuno con la
faccia da culo sia capace di fare lo stronzo! |
17. Una favola americana. Lui l'incontra alla mattina, la sposa la sera stessa e la
uccide l'indomani mattina. Morale: la notte porta consiglio. |
18. Una famiglia di coniglietti (lui, lei
e una serie notevole di coniglietti tutti bianchi, tranne uno che aveva la
punta di un orecchio nera) viveva felice nel bosco.
Disse papa' coniglio: "Anche se non e' tutto
bianco e' pur sempre nostro figlio e gli vorremo bene lo stesso". Ma quella punta di orecchia nera lo faceva diverso agli
occhi dei fratelli che lo prendevano in giro. Il fatto comporto' qualche
problema di autostima nel povero coniglio. Girovagando solo soletto nella
campagna un giorno incrocio' la ferrovia e un treno che passava. Allora ebbe
un'idea geniale e semplice. Mentre passava il treno
lui avrebbe messo la sua orecchietta su un binario e il treno gli avrebbe
portato via quell'odiosa macchia nera. Appena vide il treno
poggio' l'orecchietta sul binario. Non aveva paura: sarebbe diventato anche
lui tutto bianco. Ma purtroppo sbaglio' i calcoli e
-ZAC- il treno gli trancio' di netto la testa. Morale: come perdere la testa
per un triangolino di pelo nero. |
19. L'Imperatore Giap
chiama al suo cospetto i suoi tre valenti Samurai Tutiro, Tutero e Tutoro:
"Ho avuto notizia di tre draghi che seminano il terrore nelle lontane
province dell'impero.
Voglio che vi rechiate sul posto per ucciderli ".
I tre samurai prendono congedo e si consultano per stabilire la strategia da
adottare. Decidono di recarsi individualmente a nord, ovest e sud, affrontare
i draghi per poi ritrovarsi di li' ad un mese. Passa
il tempo e finalmente, sul finire del mese le carovane di Tutiro e Tutero si incontrano. Hanno sconfitto i relativi draghi e
festeggiano con grande gioia l'avventura che li ha visti valorosi
protagonisti. Rendendosi conto dell'assenza del loro compagno, decidono di
andargli incontro e si incamminano verso sud. Ad un tratto scorgono, di la' da una bassa collina, un
bagliore sfolgorante... "Sara' Tutoro che festeggia, presto,
raggiungiamolo!". Entrano in una piccola valle in cui vi e' al centro una statua di cristallo che brilla... La
morale: Non e' Tutoro quello che luccica! |
20. In un convento della Grecia ci sono 3 Pope: Rino, Rano e Runo. Un giorno Rino viene brutalmente ucciso, arriva la polizia ed il
commissario dice senza alcun dubbio: "E' stato Rano". Morale: come
ha fatto il commissario? perchŽ un Pope Runo non fa
male a nessuno. |
21. Il diavolo ha deciso di mettersi in
societa' con il Sig. Manon, grande produttore di coperchi. MORALE: il diavolo
fa le pentole, Manon i coperchi. |
22. Un lupo corre veloce per la strada. A
un certo punto vede un palo sradicato che intralcia la sua corsa. Ci pensa un
po', e poi carica il palo sulle spalle e riprende a correre. Trova qualche
minuto dopo un tizio agonizzante, anche lui sdraiato sull'asfalto. Il lupo ci
pensa un poco, carica anche il tizio sulle spalle e riprende la sua corsa
pazza. Dopo qualche chilometro il lupo inciampa; dalla sua schiena scivola il
palo, ma il lupo non se ne accorge e continua la sua corsa. Morale: il lupo
perde il palo, ma non il tizio. |
23. Una mucca e'
fortemente fissata che l'unica erba che puo' mangiare deve essere
coloratissima. Un giorno vede un piccolo gatto che stranamente bruca un
mucchietto d'erba datogli dal padroncino; allora lo va a scacciare e poi gli
ruba l'erba. Morale: l'erba del MICINO e' sempre
piu' verde! |
24. "Mamma, mamma, ho fame". "Apri il frigo, ci sono due
mele". Il bambino apre il frigo e trovandoci una sola mela, tira questa
morale: "Di', mamma, ce n'e' una sola!" |
25. C'era una bambina che non vedeva
tanto, ed un giorno passeggiando con sua madre in un
prato, vide un camper e scambiatolo per un cavallo disse alla madre:
"mamma mamma guarda un cavallo". "Ma no piccina mia"
rispose la madre "quello e' un camper non un
cavallo". La bambina divento' adolescente, ed
un giorno passeggiando con il suo ragazzo sempre nello stesso prato, vide
sempre lo stesso camper e disse al ragazzo : "guarda un cavallo".
"Ma no " rispose il ragazzo "quello e' un camper non
un cavallo". L'orba si sposo' , ed un giorno
passeggiando con il marito sempre nello stesso prato, vide il camper e disse al marito: "guarda caro,
un cavallo". "Ma no amore mio" rispose il marito "quello e' un camper non un cavallo". L'orba ebbe un bambino,
ed un giorno passeggiando col figlio sempre nello
stesso prato, rivide lo stesso
camper, e disse al bambino: "guarda tesoro, un cavallo".
"Ma no mamma", rispose il figlio, "quello e'
un camper non un cavallo". Il figlio divento' grande, si sposo' ed l'orba ebbe un nipote. Un giorno passeggiando col
nipote sempre nello stesso prato, vide il camper, e disse al bambino: "guarda , un cavallo". "Ma no nonna",
rispose il nipote, "quello e' un camper non un
cavallo". Morale della favola: Campa camper che l'orba cresce. |
26. Un coniglio se ne va in giro tutto
contento per il prato, perchŽ sta per finire la sua tesi di laurea. A un
certo punto incontra un lupo, che ovviamente vuole mangiarselo. Il coniglio
almeno vuole laurearsi prima di morire, quindi dice al lupo: "Vieni
nella mia tana, ti faro' leggere la mia tesi; se non sei d'accordo
mi mangerai !". "Ma qual e' il titolo
della tua tesi ?". "La Superiorita' dei Conigli su Lupi e Volpi
!". Il lupo, sentito il titolo, decide di accettare. Entra nella tana
del coniglio e non ne esce piu'. Il giorno dopo una volpe passa vicino alla
tana del
coniglio, che si sta preparando per il giorno della laurea, e ovviamente
comincia a rincorrerlo per mangiarselo. Il coniglio le chiede di leggere la
sua tesi prima di mangiarlo e, una volta sentito il titolo, anche la volpe
accetta ed entra nella tana del coniglio. Anche la volpe non ne esce. Il
coniglio il giorno della laurea esce dalla tana in ghingheri e incontra un
suo amico, che gli chiede il titolo della sua tesi. Il coniglietto gli
risponde fiero: "La Superiorita' dei Conigli su Lupi e Volpi !!". "Ma non mi pare possa funzionare...". "Seguimi nella mia tana e ti spieghero'
tutto !!". L'amico segue il coniglio nella tana
e si ritrova davanti a un mucchietto di ossa di volpe, un mucchietto di ossa
di lupo e, in fondo allo studio, vicino al computer con il
mano le varie copie della tesi, un grosso leone. MORALE: Non importa il
titolo della tesi, cio' che conta e' CHI e' il tuo
relatore !! |
27. Nonostante fosse piena di piaghe purulente ando' a trovare il figlio di sua sorella
all'ospedale. Quando lui la bacio' senti' il sapore
del pus, ma gli piacque. Morale: Di buone infezioni e'
lastricata la zia dell' infermo. |
28. Imprenditore investe tutto in mais.
Dicono sia l'affare del millennio. Fallisce. Il socio investe tutto in tordi.
Dicono sia l'affare del millennio. Soldi a palate. Morale della favola... meglio tordi che mais!!! |
29. Un coniglio, camminando nella
foresta, vede un corvo appollaiato su un ramo a non fare nulla. Si avvicina e
gli fa: "E' divertente stare seduti senza far niente?".
"Certo", risponde il corvo, "prova anche tu". E cosi' il
coniglio si mette a sedere sotto lo stesso albero. Improvvisamente,
sopraggiunge una volpe e, senza pensarci un attimo, mangia il coniglio.
Morale: Per stare tutto il giorno seduti senza fare un cazzo, bisogna essere
seduti molto, ma molto in alto. |
30. Un giorno il Diavolo si sveglia tutto
incazzato dicendosi "Basta, delle puttane non
ce la faccio piu', tutte a me le devono mandare!!! Voglio una vergine".
Allora scende sulla terra a cercarsi una vergine. Va di qua, va di la', ma vergini non ce ne stanno. Gira tutto il
mondo ma niente. Arrivato in Sicilia, in un paesino in alta montagna chiede a
una vecchia: "Signora, sa se ci sta qualche ragazza vergine in questo
paese?". "Vedete questa casa bianca? La' dentro ci sta una vergine". Allora il diavolo si
avvicina piano piano, prende la vergine e se la porta via. MORALE della
storia? Ragazze fottete, se no andate al diavolo. |
31. LA CACCA |
32. Un tacchino
selvatico chiacchierava con un toro: "Mi piacerebbe tanto arrivare in
cima a quell'albero, ma non ho la forza. Gli rispose il
toro: "Beh, perchŽ non mangi un po' della mia merda: piena di roba
nutritiva". Il tacchino becchetto' un po' di merda e scopri' che di fatto gli aveva dato forza sufficiente per arrivare al
primo ramo dell'albero. Il giorno dopo, mangiando un altro po' di merda,
arriv˜ al secondo ramo. Dopo un paio di settimane, il tacchino era fieramente
appollaiato sulla cima dell'albero. Ma fu subito
visto da un cacciatore che lo abbatte'. MORALE: MANGIANDO
MERDA PUOI ARRIVARE IN CIMA, MA NON E' DETTO CHE CI RESTI. |
33. C'era una volta una bambina che
portava sempre in testa un cappuccetto rosso e perci˜ tutti la chiamavano "Cappuccetto Rosso". La nonna del
Cappuccetto Rosso era malata e cos“ la mamma mise in un
cestino un po' di pizza rustica, un po' di danubio (la nonna ne andava
pazza), una salsiccia bella grande (si sarebbe ammalata di colesterolo la
povera signora come se non le bastasse di avere una figlia che l'aveva
abbandonata nell'altra parte del mondo), una bella mozzarella di bufala e un
po' di parmiggiana e disse al Cappuccetto Rosso: "Dai, Cappuccetto
Rosso, porta questo cestino dalla nonna malata. Per˜ va dalla strada comunale
e non dal bosco perchŽ potresti incontrare il lupo
cattivo" (era il mio bisnonno, io ancora non ero nato e per chi
frequenta il ng da poco il mio nick in greco significa "lupo
cattivo"). "Non ti preoccupare mamma, vado dalla
strada comunale. Il Cappuccetto Rosso per˜ disobbed“. Pens˜ "se
vado dal bosco potr˜ raccogliere dei fiori che piaciono tanto alla mia
nonna". Cos“ prese il sentiero del bosco. Mentre stava andando vide un prato pieno di margherite. Allora pens˜
"a mia nonna piacciono tanto le margherite". Cos“ tagli˜ tutte le
margherite, poi scelse le migliori, perchŽ non tutte c'entravano nel cestino
e poi prosegu“ la sua strada. Dopo un po' vide una collina il cui pendio era
pieno di crisantemi. Allora pens˜ "i crisantemi piacciono tanto alla
nonna. Pi delle margherite". Allora butt˜ via
le margherite, perchŽ non tutto c'entrava nel cestino (ma
cos“ piccolo doveva essere quel cestino, e che cavolo non poteva scegliere
uno pi grande la mamma di Cappuccetto Rosso! spero
che i miei figli non mi trattino in questo modo quando sar˜ vecchio
altrimenti non racconter˜ ai miei nipotini manco una barzelletta), tagli˜
tutti i crisantemi poi scelse i migliori, perchŽ non tutto c'entrava nel
cestino e prosegu“ la sua strada. Dopo un po' vide una valle piena di rose.
"Madonna mia", pens˜ "le rose piacciono molto a mia nonna,
addirittura pi dei crisantemi". Allora butt˜ via i crisantemi, tagli˜
tutte le rose, poi scelse quelle migliori e prosegu“ la sua strada. Dopo un
po' vide centinaia di albicocchi. "Beh, pens˜, a mia nonna piacono tanto
le albicocche e penso che le preferirˆ alle rose". Allora tagli˜ tutte
le albicocche, scelse quelle migliori e prosegu“ la
sua strada. Per sua sfortuna si presento' il lupo cattivo (era ora!).
"Ciao, Cappuccetto Rosso, senti per non farla
lunga. Hai due possibilitˆ, o ti fotto o ti mangio. Tocca a te la scelta". "Senti, lupo cattivo,
fammi andare che devo portare il cestino dalla mia nonna". "La
favola l'ho sentita giˆ altre volte e non
aspetterai, credo, che io andr˜ a mangiare prima la tua nonna e poi te perchŽ
so giˆ come andrˆ a finire. Quindi per non perdere altro tempo decidi subito,
o ti fotto, o ti mangio. Dai
sbrigati non hai molto tempo". Allora il Cappuccetto Rosso pens˜
"se mi mangia non potr˜ pi portare il cestino dalla nonna".
"Ho deciso, fottimi". Allora il lupo
cattivo fece una bella scopata al Cappuccetto Rosso che le piacque cos“ tanto
e allora le chiese di farglielo ancora, e poi voleva ancora e ancora e ancora
e il povero lupo era anziano e il suo cuore lo trad“
e lasci˜ il suo ultimo respiro tra le dolci braccia del Cappuccetto Rosso.
Qual la morale della favola? Le puttane di donne distruggono sia la flora
sia la fauna. |
34. Un giorno, il giovane re Art fu
catturato ed imprigionato dal sovrano di un regno
vicino. Mosso a compassione dalla gioia di vivere del giovane, piuttosto che
ucciderlo, il sovrano gli offr“ la libertˆ, a patto che
rispondesse ad un quesito molto difficile: "Cosa vogliono veramente le
donne?". Art avrebbe avuto a disposizione un anno, trascorso il quale,
nel caso in cui non avesse trovato una risposta, sarebbe stato ucciso. Un
quesito simile avrebbe sicuramente lasciato perplesso anche il pi saggio fra
gli uomini e sembr˜ al giovane Art una sfida impossibile, tuttavia, avendo
come unica alternativa la morte, Art accett˜ la
proposta, e fece ritorno al suo regno. Ivi giunto, inizi˜ a interrogare
chiunque: la principessa, le prostitute, i sacerdoti, i saggi, le damigelle
di corte e via dicendo, ma nessuno seppe dargli una risposta soddisfacente.
Ci˜ che la maggior parte della gente gli suggeriva era di consultare una
vecchia strega, poichŽ solo lei avrebbe potuto fornire la risposta, ma a caro
prezzo, dato che la strega era famosa in tutto il
regno per gli esorbitanti compensi che chiedeva per i suoi consulti. Il tempo
pass˜... e giunse l'ultimo giorno dell'anno
prestabilito, cos“ che Art non ebbe altra scelta che andare a parlare con la
vecchia strega, che accett˜ di rispondere alla domanda, solo a patto di
ottenere la mano di Gawain, il pi nobile dei Cavalieri della Tavola Rotonda,
nonchŽ migliore amico di Art! Il giovane Art prov˜ orrore a quella
prospettiva... la strega aveva una gobba ad uncino,
era orrenda, aveva un solo dente, puzzava di acqua di fogna e spesso faceva
anche dei rumori osceni! Non aveva mai incontrato una creatura tanto
ripugnante. Perci˜ si rifiut˜ di accettare di pagare quel prezzo e condannare
l'amico a sobbarcarsi un fardello simile! Gawain, venuto al corrente della
proposta, volle parlare ad Art dicendogli che nessun sacrificio era troppo
grande per salvare la vita del suo re e la tavola
rotonda, e che quindi avrebbe accettato di sposare la strega di buon grado.
Il loro matrimonio fu pertanto proclamato, e la strega finalmente rispose
alla domanda: ci˜ che una donna vuole veramente essere padrona della
propria vita. Tutti concordarono sul fatto che dalla bocca della strega era
uscita senz'altro una grande veritˆ e che sicuramente la vita di Art sarebbe
stata risparmiata. Infatti il sovrano del regno
vicino risparmi˜ la vita ad Art, e gli garant“ piena libertˆ. |
35. Germania, un tizio avverte la
teutonica signora : "Frau, non sederti su
quella fragile panca!". Lei: "Ma io non pesare
molto". Lui: "Frau, non sederti che puoi cadere". Lei:
"Io sedermi lo stesso, ja!". E la donna si siede. La panca si
spezza e la donna si ritrova in terra prendendo una bella botta e lamentandosi.
Morale: Panca-rotta frau-dolente. |
36. Un cavallo e un'oca giocavano in una
prateria. Improvvisamente il cavallo cade in una pozzanghera melmosa. Non
riuscendo a tirarsi fuori da solo, chiede aiuto all'oca. Allora l'oca va a
cercare il contadino, ma non lo trova. Decide quindi di prendere la BMW del
contadino. La guida fino alla pozzanghera, attacca una corda al paraurti e
lancia la corda al suo amichetto cavallo. Mette la
retromarcia e trascina il cavallo in salvo. Qualche giorno pi tardi, l'oca e
il cavallo giocano nuovamente nel prato e questa volta l'oca a cadere nella
pozzanghera. Questa chiede aiuto al suo compagno di gioco dicendogli di
andare a chiamare il contadino. Al che il cavallo esordisce con un sorriso:
"Non c'e' bisogno, ci penso io!". Stira in tutta la sua lunghezza il suo pene e dice: "Aggrappati che ti tiro
fuori". L'oca ubbidisce e si tira fuori sana e
salva. MORALE DELLA STORIA: se sei dotato come un cavallo non hai bisogno di
una BMW per rimorchiare un' oca. |
37. C'era una volta una nave con 500
passeggeri (personale compreso) che fece naufragio e tutti i passeggeri
trovarono rifugio in unÕisola deserta nella quale abitava il fantasma con la Honda nera. La sera stessa si present˜ il fantasma e
disse: "Sono il fantasma nero, con i capelli neri, con la testa nera,
con gli occhi neri, con le sovracciglie nere, con il naso nero, con la bocca
nera, con le guance nere, con i denti neri, con la lingua nera, con il palato
nero, con le labbra nere, con il mento nero, con la barba nera, con il collo
nero, con la nuca nera, con il petto nero, con il dorso nero, con le spalle
nere, con la pancia nera, con il cazzo nero, con il culo
nero, con le gambe nere, con i piedi neri, con le unghie nere, con le braccia
nere, con le mani nere, con il cappello nero, con la biancheria intima nera,
con i calzini neri, con i pantaloni neri, con la camicia nera, con la maglia
nera, con il cappotto nero, con le scarpe nere, con la casa nera, con i muri
neri, con il salone nero, con la camera da letto nera, con il bagno nero, con
la cucina nera, con il corridoio nero, con il letto nero, con le lenzuola
nere, con le coperte nere, con il comodino nero, con lo specchio nero, con la
Honda nera. Oggi mangio i primi 100 di voi".
Cos“ ne rimasero 400. La sera dopo il fantasma con la Honda nera si present˜ di nuovo davanti a loro e disse:
"Sono il fantasma nero, con i capelli neri, con la testa nera, con gli
occhi neri, con le sovracciglie nere, con il naso nero, con la bocca nera,
con le guance nere, con i denti neri, con la lingua nera, con il palato nero,
con le labbra nere, con il mento nero, con la barba nera, con il collo nero,
con la nuca nera, con il petto nero, con il dorso nero, con le spalle nere,
con la pancia nera, con il cazzo nero, con il culo nero, con le gambe nere,
con i piedi neri, con le unghie nere, con le braccia nere, con le mani nere,
con il cappello nero, con la biancheria intima nera, con i calzini neri, con
i pantaloni neri, con la camicia nera, con la maglia nera, con il cappotto
nero, con le scarpe nere, con la casa nera, con i muri neri, con il salone
nero, con la camera da letto nera, con il bagno nero, con la cucina nera, con
il corridoio nero, con il letto nero, con le lenzuola nere, con le coperte
nere, con il comodino nero, con lo specchio nero, con la Honda nera. Oggi ne mangio altri 100". Cos“ ne rimasero
300. La sera dopo il fantasma con la Honda nera si
present˜ di nuovo davanti a loro e disse: "Sono il fantasma nero, con i
capelli neri, con la testa nera, con gli occhi neri, con le sovracciglie
nere, con il naso nero, con la bocca nera, con le guance nere, con i denti
neri, con la lingua nera, con il palato nero, con le labbra nere, con il
mento nero, con la barba nera, con il collo nero, con la nuca nera, con il
petto nero, con il dorso nero, con le spalle nere, con la pancia nera, con il
cazzo nero, con il culo nero, con le gambe nere con i piedi neri, con le
unghie nere, con le braccia nere, con le mani nere, con il cappello nero, con
la biancheria intima nera, con i calzini neri, con i pantaloni neri, con la
camicia nera, con la maglia nera, con il cappotto nero, con le scarpe nere,
con la casa nera, con i muri neri, con il salone nero, con la camera da letto
nera, con il bagno nero, con la cucina nera, con il corridoio nero, con il
letto nero, con le lenzuola nere, con le coperte nere, con il comodino nero,
con lo specchio nero, con la Honda nera. Oggi ne mangio
altri 100". Cos“ ne rimasero 200. La
sera dopo il fantasma con la Honda nera si present˜
di nuovo davanti a loro e disse: "Sono il fantasma nero, con i capelli
neri, con la testa nera, con gli occhi neri, con le sovracciglie nere, con il
naso nero, con la bocca nera, con le guance nere, con i denti neri, con la
lingua nera, con il palato nero, con le labbra nere, con il mento nero, con
la barba nera, con il collo nero, con la nuca nera, con il petto nero, con il
dorso nero, con le spalle nere, con la pancia nera, con il cazzo nero, con il
culo nero, con le gambe nere con i piedi neri, con le unghie nere con le
braccia nere, con le mani nere, con il cappello nero, con la biancheria
intima nera, con i calzini neri, con i pantaloni neri, con la camicia nera,
con la maglia nera, con il cappotto nero, con le scarpe nere, con la casa
nera, con i muri neri, con il salone nero, con la camera da letto nera, con
il bagno nero, con la cucina nera, con il corridoio nero, con il letto nero,
con le lenzuola nere, con le coperte nere, con il comodino nero, con lo
specchio nero, con la Honda nera. Oggi ne mangio altri
100". Cos“ ne rimasero 100. La sera dopo
il fantasma con la Honda nera si present˜ di nuovo
davanti a loro e disse: "Sono il fantasma nero, con i capelli neri, con
la testa nera, con gli occhi neri, con le sovracciglie nere, con il naso
nero, con la bocca nera, con le guance nere, con i denti neri, con la lingua
nera, con il palato nero, con le labbra nere, con il mento nero, con la barba
nera, con il collo nero, con la nuca nera, con il petto nero, con il dorso
nero, con le spalle nere, con la pancia nera, con il cazzo nero, con il culo
nero, con le gambe nere, con i piedi neri, con le unghie nere, con le braccia
nere, con le mani nere, con il cappello nero, con la biancheria intima nera,
con i calzini neri, con i pantaloni neri, con la camicia nera, con la maglia
nera, con il capotto nero, con le scarpe nere, con la casa nera, con i muri
neri, con il salone nero, con la camera da letto nera, con il bagno nero, con
la cucina nera, con i corridoio nero, con il letto nero, con le lenzuola
nere, con le coperte nere, con il comodino nero, con lo specchio nero, con la
Honda nera. Oggi ne mangio altri 50". Cos“ ne rimasero 50. La sera dopo il fantasma con la Honda nera si present˜ di nuovo davanti a loro e disse:
"Sono il fantasma nero, con i capelli neri, con la testa nera, con gli
occhi neri, con le sovracciglie nere, con il naso nero, con la bocca nera,
con le guance nere, con i denti neri, con la lingua nera, con il palato nero,
con le labbra nere, con il mento nero, con la barba nera, con il collo nero,
con la nuca nera, con il petto nero, con il dorso nero, con le spalle nere,
con la pancia nera, con il cazzo nero, con il culo nero, con le gambe nere,
con i piedi neri, con le unghie nere, con le braccia nere, con le mani nere,
con il cappello nero, con la biancheria intima nera, con i calzini neri, con
i pantaloni neri, con la camicia nera, con la maglia nera, con il cappotto
nero, con le scarpe nere, con la casa nera, con i muri neri, con il salone
nero, con la camera da letto nera, con il bagno nero, con la cucina nera, con
il corridoio nero, con il letto nero, con le lenzuola nere, con le coperte
nere, con il comodino nero, con lo specchio nero, con la Honda nera. Oggi ne mangio altri 49". Cos“ ne rimase solo uno, il Capitano. Il giorno dopo il Capitano era disperato.
Sapeva che era arrivata la sua ora. Cos“ decise di fare una camminata
nell'isola per vedere il mondo per l'ultima volta. Mentre camminava trov˜ una
moto Kawasaki piena di benzina. "Forse la mia ultima speranza"
pens˜. Cos“ ci sal“ sopra e si mise a correre. Il
fantasma con la Honda nera lo insegu“, lo prese e se
lo mangi˜. Morale della favola? La Honda pi
veloce della Kawasaki. |
38. Un'insegnante assegna agli alunni
della sua classe quinta elementare un compito: farsi raccontare dai loro
genitori una storia da cui si possa ricavare una morale. Il giorno seguente
ogni bambino comincia a raccontare la propria. |
39. Due amiche il giorno dopo una serata
in discoteca: "Ciao, ieri ho preso due Martini, e oggi non ti dico come
ho lo stomaco". E l'altra ribatte: "Ma va':
io invece ho preso due negroni e oggi mi brucia ancora il culo!".
Morale: Le dimensioni contano, ECCOME! |
40. Un signore sui 40
anni vive in una villa di 2 piani tutto da solo perchŽ scapolo. E' domenica,
il suo giorno di riposo, primo pomeriggio e decide di fare un bel
pisolino, per riposarsi dalla stressante settimana di lavoro! Dopo circa
un'ora di sonno suona improvvisamente il campanello! L'uomo si sveglia di
soprassalto e scende i 2 piani della villa per andar
ad aprire la porta. Apre la porta e si trova un uomo della sua etˆ che lo
guarda con aria commossa e lo abbraccia. L'uomo stupito gli
chiede chi e l'altro risponde: "Ma come Giovanni, non mi riconosci?
Sono Pasquale, il tuo compagno di classe in terza media!!!!".
L'uomo ci pensa un po', lo guarda bene, e poi finalmente: "E' vero!!!! Accidenti, non ti avevo
riconosciuto, ma come sei cambiato, e come hai fatto a trovarmi?".
L'altro: "Beh, stato proprio un caso, passavo di qui e ho letto il tuo
nome sulla targhetta, non potevo crederci!!!".
Giovanni lo fa entrare e iniziano a parlare dei vecchi tempi, poi gli chiede
se vuole bere e l'altro dice di si': "Ho solo coca cola e pepsi, che
preferisci?". "Coca cola, grazie". Cos“ Giovanni prende e va
in cucina, che per˜ all'ultimo piano della villa, prende la Coca cola e la
porta al suo vecchio amico di scuola e poi iniziano a parlare dei vecchi
tempi, del pi e del meno del per e del diviso,
insomma stan tutto il tempo a parlar di matematica. Dopo un po' l'amico dice
che deve andare perchŽ ha un appuntamento, cos“ i due si salutano e
promettono di rivedersi. Allora Giovanni prende, rifˆ le scale e se ne
ritorna a letto! Dopo neanche 15 minuti, suona di
nuovo il campanello e lui si risveglia di colpo! Tutto intontito corre gi a
vedere chi , rifacendosi i due piani della villa a piedi. Apre la porta e si
trova una donna di circa 40 anni con aria stupita
che lo fissa e che improvvisamente lo abbraccia. Lui stupefatto le chiede chi
e lei: "Ma comez, non mi riconosciz? sono Antonellaz!!!". E lui: "Ah ora ricordo, la
compagna di classe della prima fila, quella che metteva sempre le zeta alla
fine delle parole". E lei: "Esattoz, sono ioz!!!!
Come ti va la vitaz?". I due iniziano a parlare
della scuola e ovviamente Giovanni le chiede se vuole da bere: "Pepsi o
Coca cola?". E la donna: "Coca colaz, grazie.
Ah, ovviamente ti starai chiedendoz come ti ho trovatoz, che io nella vita
faccio la magaz e stanotte ti ho sognatoz, cos“ ho seguito il mio sognoz e
son giunta fin quiz". Giovanni incredulo va a
prendere la Coca cola al secondo piano della sua villa e mentre sale le scale pensa che lei sempre stata un po'
svitataz! |
41. Un giovane lord inglese non
patentato, cresciuto alla vecchia maniera ed educato
alle buone (anzi, ottime) maniere, decide di recarsi in cittˆ, lasciando per
un giorno il suo maniero di campagna. Arriva al paesino pi vicino in
bicicletta alla mattina presto e decide di prendere
un autobus. Alla stazione, per˜, vede che fino alle 5
di pomeriggio non ci son corriere. Allora chiama un Taxi. senza
problemi, questo lo porta in cittˆ, ma alla fine chiede una cifra
esorbitante. Il ragazzo, molto educatamente, ringrazia e se ne va. Gira un
po' qua e lˆ. su un marciapiede quando una
macchina sfreccia accanto a lui e lo annaffia con l'acqua di una pozzanghera.
Il ragazzo, bagnato fradicio, fa cenno con la mano che non successo nulla
di grave e continua la sua passeggiata. Quindi
decide di attraversare la strada. Ma nel mentre, una
bicicletta lo investe in pieno. Il lord si alza tutto ammaccato e corre a assicurarsi delle condizioni del ciclista. Questi sta bene, ma
se ne va insultando il giovane ragazzo. ormai
pomeriggio. Il giovane decide di tornare a casa. Va in stazione e cerca un
treno. Ma c' sciopero! Niente treni. Il ragazzo fa
spallucce e cerca qualche altra via per tornare. Alla fine (visto che mi son rotto i coglioni di scrivere) decide di
tornare in taxi. Trova lo stesso tassista che l'ha accompagnato la mattina.
Mentre sta per arrivare al paesino, la macchina si rompe. Allora il milord,
sempre con le buone maniere che lo contraddistinguono, paga il tassista fino
a quel punto e gli lascia una lauta mancia, per riparare una macchina che,
secondo il milord, si giustamente rotta. Arriva al paese ormai a notte
fonda. Prende la bicicletta e si dirige verso il
maniero. Ma proprio davanti al cancello, si spacca
la catena e si rompe il manubrio. Il giovane lascia tutto l“ e entra in casa a piedi. L“ trova il padre, che gli
chiede: "O figliolo, dove sei stato oggi?". "In cittˆ,
babbo". "E com' andata?". "Bene, anche se c' stato qualche piccolo problema con treni, corriere,
biciclette.... Comunque, tutto sommato, son cose che possono capitare. Non certo colpa loro!". Morale: Il fine giustifica
i mezzi (Pazqo) |
42. In un paese della remota provincia
piemontese vivevano tre sorelle. La prima era spigliata, giocosa e piena di
vita, la seconda era studiosa, giudiziosa, assennata e a volte decisiva,
mentre la terza mangiava fave. Un giorno la prima torno' a casa dal parco
dov'era stata appena sculacciata da uno sconosciuto. Volendo dividere la
gioia del momento in famiglia raccont˜ tutto alle sorelle. La sorella saggia
disapprov˜ l'operato della parente e la biasimo'
colpendola con una bottiglia di acqua minerale di pet vuota, mentre l'altra
sorella mangiava... fave. Un'altra volta la sorella studiosa torno' da scuola
con un bel voto guadagnato non si sa come scatenando
l'ira della sorella spigliata. Questa, un po' per inedia, un po' per invidia,
prese a bastonare la sorella con un carciofo appassito mentre l'altra
mangiava... fave. La sorella mangiafave, stufa dei continui battibecchi delle
altre sorelle le convoc˜ in un campo di fave e disse loro: "Se non la
finite di smartellarvi il cazzo a vicenda vi
lascero' senza pi fave". Le due sorelle alla vista
della sorella mangiafave cos“ adirata decisero di ignorarsi per il
resto della restante vita e non litigarono mai (ma proprio mai) piu'. Morale
della storia: Se mangi le fave non litighi in
famiglia! |
43. C'era una volta una giovane gatta che
sonnecchiava al sole, distesa comodamente sul bordo della fontana del
villaggio. Un passero assetato, si pos˜ accanto a lei, e la gattina apr“
fiaccamente un occhio: "Hum!
Si disse...! com' magro,
non vale la pena di mangiarselo". Ed il tempo
passava, e altri uccelli si posavano accanto alla micia, ma lei non se ne
dava pensiero, non trovandoli mai di suo gusto. Infine, divenne affamata, e
vedendo arrivare un grasso piccione si decise, e spicc˜ un salto per
acchiapparlo. Era ancora un poco assonnata, a tal
punto che sbagli˜ il balzo. Cos“ manc˜ il piccione e cadde dentro la fontana,
dove s'inzupp˜ per bene. E sapete qual la morale di questa storiella? Pi i
preliminari sono lunghi e piu' l'uccello e' grosso,
e pi la micia si bagna. (Bilbo Baggins) |
44. Allora, c' questo topolino che, allo
scoccar del nuovo giorno, esce dalla tana e va a rosicchiare del formaggio
trovato per terra. Dopo dieci minuti muore, con negli
occhi l'immagine della luna piena che brilla in cielo. Morale della favola:
"Non ti fidar di un cacio a mezzanotte, se c'
la luna non ti fidar". (Lopezzone) |
45. La piccola Angela va in pizzeria con
il papa' e i suoi amici. Ordinano e arriva la roba da bere: Cola per il papa'
e Fanta per la bambina. La bambina e' vivace e in un
attimo si mette a giocherellare con i bicchieri, li sposta, li scambia,
c'intinge coltello e forchetta, eccetera. Babbo: "Angela, non giocare
con il cibo". Lei si cheta un attimo, ma poi riprende. Babbo:
"Angela, non giocare con il cibo". Tempo due secondi e siamo
daccapo. Babbo: "Angela, ti ho detto di non giocare con il cibo".
La piccola stavolta non lo sente nemmeno. Babbo (alzando il tono):
"Insomma Angela, quante volte ti devo dire di
non giocare con il cibo e le bevande?". Lei lo guarda stranita, al che
lui s'intenerisce, prende un santino di Santa Teresa dalla tasca e glielo
da'. Babbo: "Ecco, tieni, gioca con questo". Morale: Gioca con la
santa e lascia stare la fanta. (Filippo 'Kirone' Zamengo) |
46. Un fattore compr˜ un cavallo da
monta, un esemplare stupendo! Lo pag˜ una fortuna ma
dopo un mese il cavallo si ammal˜. Cos“ il fattore disperato chiam˜ il
veterinario: "Beh... il suo cavallo ha un virus, deve prendere queste
medicine per 3 giorni, dopo il terzo giorno vengo a
controllare. Se non si sarˆ ripreso dovremo
abbatterlo!". Il porco l“ vicino ascolt˜ tutta
la conversazione. Dopo il primo giorno di medicinali tutto era come prima! Il
porco si avvicin˜ al cavallo e gli disse: "Forza amico,
alzati!". Il secondo giorno la stessa cosa, il cavallo non reagisce.
"Dai amico, alzati, altrimenti dovrai morire! -
lo avvis˜ il porco. Il terzo giorno gli diedero la medicina ma... niente! Il veterinario arrivo' e
disse: "Purtroppo non abbiamo scelta, dobbiamo
abbatterlo perchŽ ha un virus e potrebbe contagiare gli altri cavalli!".
Il porco sentendo questo, corse verso il cavallo per avvisarlo: "Daje vecchio mio, il veterinario arrivato, forza, ora o mai
pi! Alzati subito, dai!!!". Subito il cavallo
diede un sussulto, si alz˜ e cominci˜ a correre! "Miracolo!!! Dobbiamo festeggiare" grid˜ il fattore.
"Facciamo una festa! AMMAZZA IL PORCO!".
Morale della storia: "Fatti sempre i cazzi tuoi!". |
47. Una vecchietta, una sera sente
bussare alla finestra, va ad aprire e si ritrova davanti un
mostro orribile con tre occhi e sei braccia e con un uovo in mano, che le
dice "Ciao sono Malit, sono venuto a cuocere un uovo". La
vecchietta lo fa entrare, lui si cucina l'uovo e se ne va. La sera successiva
viene un altro mostro, con sei occhi e nove braccia e sempre con un uovo in
mano, che le dice "Ciao sono Malit, sono venuto a cuocere un uovo".
La vecchietta lo fa entrare, lui si cucina l'uovo e se ne va. Questa storia
va avanti per un mese, ogni sera un mostro diverso, con un uovo in mano che
dice "Ciao sono Malit, sono venuto a cuocere un uovo", fino a
quando una sera la vecchietta sente bussare alla finestra apre e un altro
mostro che le dice "Ciao sono Malit e sono venuto per ucciderti!" e
con un gesto la uccide. MORALE: Non tutti i Malit
vengono per cuocere. |
48. Un coniglio, una lepre ed un fagiano devono attraversare una foresta piena di
cacciatori. I tre decidono di provarci uno alla
volta, per primo il coniglio: "Vedrete, ci penso io, sono famoso per i
miei scatti repentini con buttate a terra!". Il coniglio parte, fa uno
scatto e si butta subito a terra per ripararsi da eventuali proiettili, ma
nell'istante in cui si butta, un cacciatore che era nascosto su un albero
salta gi e lo prende. Allora la lepre dice: "Che stupido, questo un
lavoro per chi dotato di una grande velocitˆ, bisogna correre velocissimi
senza mai fermarsi, solo cos“ si riuscirˆ ad attraversare la foresta!".
Detto questo, la lepre parte in una corsa sfrenata, senza mai fermarsi corre
velocissima per la foresta, facendo zig zag tra un albero ed
un altro. Ma mentre sta per arrivare alla fine, la lepre finisce in una buca
scavata dai cacciatori e viene catturata. Cos“
decide di provarci il fagiano, inizia a camminare verso la foresta, piano
piano, un passo alla volta, con molta cautela. Non facendo rumore e stando
attento a dove mette i piedi, il fagiano riesce ad arrivare alla fine della
foresta sano e salvo. Morale: Chi fagiano va sano e
va lontano... (Scirio) |
49. Un cavallo ed
una gallina passeggiano nei prati quando, senza avvedersene il cavallo
scivola e cade in una pozza di fango abbastanza profonda. La gallina non sa
che fare e si dispera, mentre il cavallo affonda. Allora il cavallo
suggerisce alla gallina di correre alla fattoria ed
avvisare che qualcuno venga con una corda ed un trattore per tirarlo fuori di
l“. La gallina arriva trafelata alla fattoria, ma non trova nessuno.
Disperata decide di fare da sola e prende una fune robusta ma non trovando il
trattore (probabilmente nei campi) prende l'auto del fattore, una BMW nuova fiammante
e torna dal cavallo. Non senza qualche difficoltˆ la gallina imbraga il cavallo, lega la fune al gancio di traino della
macchina e libera il cavallo. Qualche giorno dopo l'incresciosa situazione si
ripete, ma questa volta le parti si sono invertite: la gallina che cade in
una stretta pozza di fango. "Presto" dice al cavallo "vai tu a
prendere la macchina e liberami!!!". "Non
ti preoccupare - risponde il cavallo - la pozza stretta... ecco, io mi
metto con le zampe anteriori da un lato, le posteriori dall'altro e tu
afferra il mio membro che ti tiro fuori". E cosi' avviene. MORALE: se ce l'hai come un cavallo non hai bisogno di una BMW per
tirar su le pollastrelle. |
50. Alle cinque di stamattina sono
entrato nel mio pollaio, ed alle sei ho scacciato i
primi seccatori, due grossi lupi che tentavano d'entrare per mangiarsi le mie
venti chiocce. Dopo appena un'ora ho messo in fuga altri tre lupi, che
ugualmente volevano sfamarsi con le mie quindici galline. Poi alle otto ho
dovuto ancora difendere le mie dieci pollastre, dall'attacco deciso di
quattro lupi, e alle nove ho strenuamente lottato, da solo contro ben cinque
lupi, che speravano di papparsi le mie ultime povere cinque gallinelle.
Infine alle dieci sono arrivati addirittura sei lupi, tutti molto affamati,
ed io gli ho permesso di entrare nel pollaio. Tanto
ero stato il primo lupo ad arrivare, e le galline le avevo giˆ finite. La
morale di questa storia? Il primo lupo del mattino ha il pollo in bocca!
(Bilbo Baggins) |
51. Storiella stupida con morale saggia.
Un giorno, nella foresta, trovai un leoncino con una spina nel piede, gliela
levai e facemmo amicizia. Anni dopo lo rividi in un circo. Mi avvicinai per
accarezzarlo, ma lui mi attacc˜, e se non era per il
domatore sarei certo rimasto ucciso. |
52. Durante uno spettacolo in diretta TV al
quale partecipano molti ospiti, un comico fa una battuta a Pippo Baudo e
tutti ridono. Dopo un po' lo stesso comico prende in giro Luca Giurato e
tutti ridono. Ancora qualche minuto e fa uno sketch con vittima il Colonnello
Giuliacci e tutti ridono. Passano ancora pochi minuti e lo stesso comico fa
una battuta a Gianfranco Vissani. Intervengono degli addetti alle scene,
prendono il comico e lo buttano fuori dallo studio. Morale: Non si scherza
col cuoco!!! (Brancaleone) |
53. C'era una volta un simpatico coniglietto
che non sapeva nuotare. Venne il diluvio universale e le terre iniziarono a
ricoprirsi d'acqua; il coniglietto spaventato inizi˜ a correre come un
disperato verso l'arca per salvare la pelle. Sapeva che 1) c'era posto solo per uno e 2) c'era posto solo per una
compagna che sarebbe stata con lui a trombare per ordine di dio. Con questi
due pensieri in testa (il secondo in particolare) il nostro coniglietto
correva e correva mentre le acque salivano
velocemente. Troppo velocemente. Il coniglietto anneg˜ maledicendo un
imprecisato suino, dio e quella maiala della coniglia che avrebbe copulato
con un altro. La favola insegna a tutti che in punto di morte si focalizzano
le questoni importanti da porci. (Felina) |
54. Rinchiuso nell'esilio dorato della
sua villa in Tunisia viveva nel lusso frutto di immani
ruberie sotto la protezione dei notabili locali che gli erano grati per tutti
i miliardi ottenuti grazie a lui dalla cooperazione internazionale. Pensava
di essere al sicuro, la giustizia degli uomini nulla avrebbe potuto contro di
lui. il povero illuso dimenticava per˜ che esiste
una giustizia pi importante di quella umana, la Giustizia Divina che in
grado di raggiungere tutti in ogni luogo e momento. Un brutto giorno,
infatti, pass˜ improvvisamente a miglior vita. Il suo corpicione venne scoperto da Abdul, il pi fedele dei suoi 40 servi.
In un primo tempo si pens˜ di bruciarlo e disperdere le ceneri nel
Mediterraneo, come da espresso desiderio testamentario. Poi per˜, vuoi per le
proteste degli ambientalisti che temevano un immane inquinamento, vuoi per il fatto che molti dei suoi estimatori avrebbero
gradito portarsi a casa una reliquia di quel grande uomo, fu deciso
diversamente. Cos“ la testa la prese chi l'ammirava
per l'intelligenza, le mani le port˜ via chi apprezzava la loro abilitˆ
nell'arraffare, poi ci fu chi si impadron“ del culo, chi si accontent˜ di un
braccio e cos“ via. L'ultimo pezzo rimasto, un piede, fu preso da uno
scassinatore convinto che gli sarebbe stato molto
utile nel suo lavoro. L'amorale : DEL MAIALE NON SI
BUTTA VIA NIENTE. |
55. Ivan Malik, capo cuoco presso la
cucina imperiale dell'ultimo zar di tutte le Russie, si ritrov˜ in una
miseria nera dopo la rivoluzione d'ottobre. Malik aveva tre figli: Vania,
Nikita e Yuri. Quando ormai si stava rassegnando all'indigenza un emissario della Real Casa Savoia lo invit˜ a trasferirsi in Italia
come cuoco ufficiale di corte.La famiglia Malik riunita al completo sotto il
sole italiano, prese possesso di un sontuoso
appartamento nella reggia di Moncalieri. Dopo alcuni giorni di ambientamento
con la servit, che il Malik trov˜ molto pi allegra e
simpatica di quella dello zar, giunse il momento della presentazione
ufficiale alla famiglia reale. Ivan Malik, inchinandosi con deferenza davanti
al re, disse : " Sire, sono venuto per
occuparmi delle vostre cucine". Vania Malik, giunto il suo turno, se ne usc“ con : " Mio re, ho imparato l'arte del cuoco
da mio padre e spero di non deludervi". Poi tocc˜ a Nikita Malik che
promise al sovrano dolci e manicaretti da favola.
Solo Yuri Malik sottoline˜ che non era arrivato dalla Russia per fare il
cuoco; avrebbe preferito fare il giardiniere nelle
meravigliose serre notate al suo arrivo. L'amorale :
NON TUTTI I MALIK VENGONO PER CUOCERE. |
56. Giovanni Menghini, allevatore della
Bassa Ferrarese, invidia a morte la mandria di buoi della signora Luisa e
vorrebbe tanto entrare in possesso di almeno un capo di quella stupenda
razza. La signora Luisa la vedova di un facoltoso italo argentino che a suo
tempo era riuscito ad importare alcune bestie
preziose e rare dal lontano paese sudamericano. Nei suoi pascoli scorrazzano
bestie meravigliose oscuri oggetti del desiderio di Giovanni . Prendendo il coraggio a quattro amni, un giorno
l'allevatore si decide ad invitare a casa sua Luisa
per le trattative e, alle cinque di un assolato pomeriggio, la donna bussa
alla sua porta. Giovanni la fa gentilmente accomodare nel salotto e le
confida il suo grande desiderio. Con infinita gioia scopre che la signora
disponibile a trattare la vendita di uno dei suoi buoi a patto che , e qui Giovanni ha un soprassalto, lui prima le offra
una buona tazza di the. Purtroppo ne era sprovvisto e la trattativa and˜ a monte. L'amorale: NON C'E' BUE SENZA THE. (Zap &
Ida) |
57. Il serpente non il solo animale che
incute nell'uomo un terrore ancestrale. Marta, la
portinaia del nostro palazzo, solo a sentir parlar di topi corre via urlando
e zoppicando. La stessa menomazione alla gamba pare abbia origini sorcesche.
Prima di venire a lavorare nel nostro condominio Marta faceva la donna delle
pulizie in un vecchio magazzino di granaglie. Come
prevedibile, il luogo era invaso da miriadi di innocui topolini che per˜
provocavano veri e propri traumi alla poveretta ogni volta che li vedeva
correre fra i sacchi rosicchiati di mais e frumento. Marta decise di
licenziarsi quando un giorno, mentre saliva le scale che portavano al
magazzino, uno dei piccoli roditori le sfior˜ la caviglia sinistra. La donna
cadde rovinosamente e, rotolando dalla scala, si ruppe la gamba in ben nove
punti diversi. Nonostante l'impegno innegabile dell'ortopedico
la gamba rotta, per colpa del topo, non riacquist˜ pi la motorietˆ di
prima e da allora Marta cammina zoppicando. L'amorale :
IL TOPO STORPIA. (Zap) |
58. Un giorno un fiero falco da caccia
vide una giovane topolina solitaria, dall'alto del suo volo, avventurarsi
nella prateria. E inizi˜ a scendere in picchiata, gridando "Stai ferma
che non hai scampo! Stai fermaaaaaa!". La
giovane topolina aument˜ un po' l'andatura, ma non troppo, e con molta calma.
Allora il falco, accortosi che non aveva obbedito grid˜ ancora "Ti ho
detto stai ferma che meglio, fermaaaaaa!". Ma
quando ormai era vicino alla meta, ecco che la topolina entr˜ in un buco che
doveva essere la sua tana. E al giovane falco non rimase che tornare sul
braccio del suo padrone. La morale della storia che quando l'uccello fa il
duro, ma la topa all'improvviso sparisce, non gli rimane che usare la solita
mano. (Steve Kitcars) |
59. Un tale molto ricco divorzia dalla moglie e il giudice assegna
l'enorme villa col parco alla ex-moglie. Dopo un
anno il tizio si risposa ma dopo nemmeno due anni divorzia
di nuovo e il giudice assegna il suo attico di duecento metri quadrati alla
ex-moglie. Passa un altro periodo di tempo e poi
quest'uomo ci ricasca: si risposa per la terza volta e per la terza volta
divorzia. Questa volta il giudice dˆ alla terza ex-moglie il suo appartamento
di 90mq. Il poveretto in tutti i sensi riesce ad avere
una casa popolare e nonostante tutto si rimette in cerca di una compagna. Ma
stavolta non cos“ facile trovarla: passano, uno,
due , tre anni e lui non trova nessuna. Il quarto anno da single per˜ avviene
il miracolo , conosce una bellissima ragazza molto
appariscente che nonostante sia a conoscenza delle sue misere condizioni
economiche ricambia il suo amore e accetta di cenare a casa dell'uomo. Tutto
va bene: la cenetta a lume di candela ottima, l'atmosfera intrigante, i due
si baciano appassionatamente, vanno in camera da
letto, si spogliano in fretta in preda all'eccitazione, ma invece di
consumare il nostro eroe manda un grido di orrore: si accorge che
"lei" un "Lui". Morale della favola: quando non c'hai una lira una donna col cazzo la trovi ! |
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