- Cosa
fanno due maiali sul divano? I porci comodi!
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- Poco
dopo la cacciata dal Paradiso Adamo: "Eva! Ma possibile che tu
voglia sempre fare l'originale!".
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- Un
medico affacciandosi cerimonioso alla porta della camera in un ospedale
: "Disturbo?". "Gastrico!".
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- "Figlio
mio, tu non mi hai dato soddisfazioni da quando sei nato!". "Si',
papa', ma prima di nascere ?".
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- IL
FIORELLINO: "Che bella cosa essere nato vicino a te. Cosi' tu mi
ripari dalla pioggia. Ma dimmi: sei un vero ombrello o fungi da
ombrello?". IL FUNGO: "Fungo".
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- Alcuni
scrittori per scrivere hanno bisogno della vena, altri dell'avena.
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- "A
New York un pedone viene investito ogni tre minuti...".
"Poveraccio, non fa neanche in tempo a rialzarsi".
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- I
lettori sono personaggi immaginari creati dalla fantasia degli
scrittori.
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- Tragedia
in due battute. Il marito (rincasando con un grosso involto): "Ho
portato le maschere antigas". La moglie: "Benissimo. Allora
stanotte possiamo lasciare il gas aperto". Sipario.
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- Le
grasse hanno sempre avuto una vita difficile. "Non e' vero che non
c'e' piu' cavalleria" dice la signora grassa "oggi in autobus
si sono alzati quattro uomini per farmi sedere". "Che
esagerazione!!! Tre erano piu' che sufficienti".
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- Non
c'e' alcun rapporto fra gli asparagi e l'immortalita' dell'anima. Gli
asparagi si mangiano, l'immortalita' dell'anima no.
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- Le
donne ci piacciono perche' sono meravigliose, o ci sembrano meravigliose
perche' ci piacciono.
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- Qui
giace L. M., pilota aviatore che, precipitando a terra, saliva al cielo.
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- Mi
spezzo ma non m'impiego.
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- Tragedia
in due battute. MORTO CHE PARLA. Personaggi: IL MORTO, PARENTI E GLI
AMICI DEL MORTO. La scena rappresenta una camera ardente. li morto e'
steso sul letto, fra le candele e i fiori; intorno, i famigliari e gli
amici singhiozzano, strillano, si disperano, si danno le pugna nel capo,
si strappano i capelli, si torcono le braccia, camminano avanti e
indietro imprecando e minacciando di fare qualche pazzia. IL MORTO (tra se',
intravedendo la scena attraverso lo spiraglio delle palpebre non ben
chiuse): "Quante esagerazioni! Ma allora che dovrei fare io?".
(Sipario)
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- Tragedia
in due battute. L'IPPOPOTAMO E IL PENSATORE. Personaggi: IL PENSATORE,
LA FEMMINA DELL'IPPOPOTAMO. La scena si svolge in un luogo dove possano
incontrarsi un pensatore e la femmina d'un ippopotamo; che so io, in un
salone d'albergo, alle foci del Nilo, o in simili posti. All'alzarsi
del sipario IL PENSATORE pensa ad alta voce. IL PENSATORE (pensando):
"L'ippopotamo e' un animale completamente inutile nel creato".
LA FEMMINA DELL' IPPOPOTAMO: "Lo dice lei!" (Sipario)
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- Tragedia
in due battute. LA CREAZIONE DEL MONDO. Personaggi: UN ANIMALE
DIMENTICATO. La scena si svolge subito dopo la creazione del mondo. UN
ANIMALE DIMENTICATO: "Oh, rabbia! Tutti sono stati creati e io
no!". (Sipario)
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- Tragedia
in due battute. PERCHE'? Personaggi: IL VECCHIO CENCIOSO, IL PASSANTE.
In una strada, ai giorni nostri. All'alzarsi del sipario IL VECCHIO
CENCIOSO va raccogliendo mozziconi di sigari sul selciato. IL PASSANTE:
"Ma perche' andate raccogliendo mozziconi per la strada?". IL
CENCIOSO: "Caro signore, sigari interi non mi riesce di
trovarne". (Sipario)
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- Mi
guidano, quando scrivo, lampi d'imbecillita'.
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- Certo
che per fare grandi scoperte oltre che essere grandi geni bisogna anche essere
un po' scemi. Come puo' venire in mente a qualcuno che una mela possa
cadere in su ?
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- Un
tempo il giornalismo toglieva uomini alle lettere; oggi, il che e' piu'
grave, ne da'.
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- Una
montagna e, accanto il vulcano. Il vulcano erutta. La Montagna:
"Scostumato!"
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- Quando
ti nasce un figlio non sai mai chi ti metti in casa.
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- Le
piogge nel medioevo solevano raggiungere una particolare intensita',
anche a causa della mancanza di ombrelli.
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- Tragedia
in due battute: Guerra. Il generale: (alla prima cannonata nemica)
"Beh, ma se cominciamo con le cannonate, e' finita!".
(Sipario)
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- "Se
sono mattiniero?" fece. "Ah ah! Lei deve sapere che io, al
primo chicchirichì del gallo, balzo dal letto, corro a spalancare la
finestra, getto una scarpa contro l'insopportabile bestia, richiudo la
finestra e mi rimetto a dormire"
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- Così
sono le donne: prima di sposarlo, vogliono che il marito sia un genio.
Quando l'hanno sposato, vogliono che sia un babbeo.
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- Penso
che gli sci siano una vera manna per i venditori di occhi di vetro.
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- Quella
di far le valigie e` una cosa meno semplice di quanto si creda. L'ideale
sarebbe di mettere tutto a portata di mano; cioe` tutto negli strati
superiori, lasciando vuoto, per conseguenza, il fondo della valigia. Le
mogli e le sorelle, quando fanno le valigie per i mariti o per i
fratelli, credono che in viaggio si debba fare un uso straordinario di
fazzoletti. Filippo era uno di quelli che si vantavano di saper fare le
valigie. Ed era vero. Egli, per esempio, metteva sempre nella sua
valigia due spazzolini per i denti. "Non si sa mai", diceva:
"ci potrebb'essere uno scontro ferroviario; si rompe uno
spazzolino, resta l'altro". Che sciocchezza! In uno scontro
ferroviario, se si rompe uno spazzolino, e` probabile che si rompa anche
l'altro. Capiremmo se, nella valigia, si mettesse una dozzina di
spazzolini. Allora, per quanto grave possa essere lo scontro, c'e`
sempre la speranza di salvarne almeno uno. Ma anche questa e` una
sciocchezza: se lo scontro non avviene? Che se ne fa uno di dodici
spazzolini per i denti? "Conobbi un tale", disse Filippo,
"che non viaggiava mai con meno di trenta spazzolini per i denti,
in previsione di scontri ferroviari. Ebbene, una volta lo scontro
avvenne e la precauzione apparve assolutamente inutile". "Non si
salvo` nemmeno uno degli spazzolini?" "No. Non si salvo`
nemmeno uno dei denti. Mentre, per colmo di sciagura, gli spazzolini si
salvarono tutti". "E il suo amico?". "Per smaltire
lo stock, si dette al commercio degli spazzolini per i denti,
impiantando un gran giro d'affari. Cosi`, lui non viaggio` piu`, ma fece
viaggiare soltanto gli spazzolini". "E s'arricchi`?".
"Si ridusse alla miseria. In uno scontro ferroviario, tutta la
merce ando` in frantumi. Erano quattrocentomila spazzolini, cioe` un
valore di ottocentomila lire". (...)
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- "Una
volta", disse Guerrando, che non voleva essere da meno di Filippo,
"viaggiai in una cabina con un amico; nella cabina accanto c'erano
due giapponesi, ai quali pensammo di fare un bellissimo scherzo: ci
mettemmo a dar colpi furiosi alla parete di comunicazione, cantando a
squarciagola. I giapponesi protestarono, ma noi demmo loro ad intendere
che questo era un uso delle ferrovie europee: 'Paese che vai, usanza che
trovi', dissero quelli, mestamente; e non protestarono piu`. Cosi`, noi
passammo tutta la notte a dar pugni alla parete di comunicazione e a
cantare". "Dev'essere stato un divertimento fantastico", osservo`
Filippo con invidia. "Aspetti. La mattina, nel corridoio,
incontrammo i due giapponesi, che ci presero a calci. 'Che sistemi son
questi?' gridammo. 'E` un uso delle ferrovie giapponesi', dissero. Per
caso, molti anni dopo, venimmo a sapere che non era vero".
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- L'umanità
si divide in due categorie: quelli che s'alzan tardi e quelli che s'alzan
presto.
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- Il
Tale: "Si viaggia meglio in ferrovia che in automobile, come dice
Dante". L'altro: "Dante non s'e' mai sognato di dire una cosa
simile". Il Tale: "Ma non parlo di Dante Alighieri, parlo d'un
mio amico che si chiama Dante".
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- Le
maggiori lodi a un amante, le donne le fanno coi loro amanti successivi,
ai quali lo dipingono bello, forte, elegante, generoso. (da ‘In campagna
è un'altra cosa’)
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- Un
albergo di montagna faceva lavorare un giovane di colore per fare
contrasto con la neve.
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- "Scusi,
le da' fastidio il fumo ?". "No, no...fumi pure..."
" Grazie, non fumo ! ". "Si', ma allora perche' me lo
chiede ? " "Alludevo al...fumo del treno...!".
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- Il
bambino nasce perche' e' cosi' piccolo, altrimenti se ne guarderebbe
bene. In fondo, si profitta della sua inesperienza.
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- Al
circo il domatore di serpenti interrompe improvvisamente il suo numero:
"Scusate, ma mi scappa la biscia".
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- "Tu
hai spirito di contraddizione!". "Non è vero!".
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- "Hai
saputo? La moglie di Peppino è caduta in mare". "Oh, povera
signora!". "Ma è stata salvata". "Oh, povero
Peppino".
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- Sulla
tomba d'uno scrittore: "Si privò del sonno per procurarlo ad altri
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- In
generale, per andare d'accordo con le donne, il segreto è avere torto.
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- Signore
e signori! At-tenti! Ri-poso! Non avrei mai pensato di poter un giorno
nella mia vita far stare non dirò sull'attenti ma almeno attenti, anche
dei generali. Il fatto è che è la prima volta che parlo in un Circolo di
Ufficiali e non vi nascondo la mia apprensione. Anzitutto perché si
tratta di un pubblico armato. In secondo luogo perché ritengo che ad un
pubblico di ufficiali sia preciso dovere di qualsiasi oratore parlare di
argomenti attinenti alla guerra. No? Allora: alla pace. Nemmeno? Mi
pare che adesso non ci siano altri argomenti di cui parlare: o pace o
guerra. Del resto, avete ragione: pace e guerra sono quasi la stessa
cosa. Fra esse non c'è che una piccola differenza, come fra l'uomo e la
donna. Voi sapete certamente la storia di quel congresso di femministe
tenutosi molti anni or sono. Una delle oratrici ad un certo punto disse:
- Perché negarci la parità con gli uomini? In fondo, fra l'uomo e la
donna non c'è che una piccola differenza. Allora tutte le congressiste
s'alzarono in piedi gridando: "Per quella piccola differenza, hip, hip,
hip, urràh!". (Dalla conferenza tenuta al Circolo Ufficiali il 16.12.1950
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- Quando
le donne conquistano un uomo, si dice che l'uomo ha abboccato all'amo.
Dunque l'uomo va a caccia di donne, e la donna va a pesca di uomini.
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- Il
tacchino va bene per il Natale, ma il Natale non va bene per il
tacchino.
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- Il
credente: "Io sono un credente, signore, afflitto dal dubbio che
Dio non esista". L'ateo: "Io, peggio. Sono un ateo, signore,
afflitto dal dubbio che Dio, invece, esista realmente. E'
terribile". (Tragedie in due battute)
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