Achille Campanile nasce a Roma nel 1899 e muore a Lariano, vicino a Velletri (Roma) nel 1977.

  1. Cosa fanno due maiali sul divano? I porci comodi!
  1. Poco dopo la cacciata dal Paradiso Adamo: "Eva! Ma possibile che tu voglia sempre fare l'originale!".
  1. Un medico affacciandosi cerimonioso alla porta della camera in un ospedale : "Disturbo?". "Gastrico!".
  1. "Figlio mio, tu non mi hai dato soddisfazioni da quando sei nato!". "Si', papa', ma prima di nascere ?".
  1. IL FIORELLINO: "Che bella cosa essere nato vicino a te. Cosi' tu mi ripari dalla pioggia. Ma dimmi: sei un vero ombrello o fungi da ombrello?".  IL FUNGO: "Fungo".
  1. Alcuni scrittori per scrivere hanno bisogno della vena, altri  dell'avena.
  1. "A New York un pedone viene investito ogni tre minuti...". "Poveraccio, non fa neanche in tempo a rialzarsi".
  1. I lettori sono personaggi immaginari creati dalla fantasia degli scrittori.
  1. Tragedia in due battute. Il marito (rincasando con un grosso involto): "Ho portato le maschere antigas". La moglie: "Benissimo. Allora stanotte possiamo lasciare il gas aperto". Sipario.
  1. Le grasse hanno sempre avuto una vita difficile. "Non e' vero che non c'e' piu' cavalleria" dice la signora grassa "oggi in autobus si sono alzati quattro uomini per farmi sedere". "Che esagerazione!!! Tre erano piu' che sufficienti".
  1. Non c'e' alcun rapporto fra gli asparagi e l'immortalita' dell'anima. Gli asparagi si mangiano, l'immortalita' dell'anima no.
  1. Le donne ci piacciono perche' sono meravigliose, o ci sembrano meravigliose perche' ci piacciono.
  1. Qui giace L. M., pilota aviatore che, precipitando a terra, saliva al cielo.
  1. Mi spezzo ma non m'impiego.
  1. Tragedia in due battute. MORTO CHE PARLA. Personaggi: IL MORTO, PARENTI E GLI AMICI DEL MORTO. La scena rappresenta una camera ardente. li morto e' steso sul letto, fra le candele e i fiori; intorno, i famigliari e gli amici singhiozzano, strillano, si disperano, si danno le pugna nel capo, si strappano i capelli, si torcono le braccia, camminano avanti e indietro imprecando e minacciando di fare qualche pazzia. IL MORTO (tra se', intravedendo la scena attraverso lo spiraglio delle palpebre non ben chiuse): "Quante esagerazioni!  Ma allora che dovrei fare io?". (Sipario)
  1. Tragedia in due battute. L'IPPOPOTAMO E IL PENSATORE. Personaggi: IL PENSATORE, LA FEMMINA DELL'IPPOPOTAMO. La scena si svolge in un luogo dove possano incontrarsi un pensatore e la femmina d'un ippopotamo; che so io, in un salone d'albergo, alle foci del Nilo, o in simili posti.  All'alzarsi del sipario IL PENSATORE pensa ad alta voce. IL PENSATORE (pensando): "L'ippopotamo e' un animale completamente inutile nel creato". LA FEMMINA DELL' IPPOPOTAMO: "Lo dice lei!" (Sipario)
  1. Tragedia in due battute. LA CREAZIONE DEL MONDO. Personaggi: UN ANIMALE DIMENTICATO. La scena si svolge subito dopo la creazione del mondo. UN ANIMALE DIMENTICATO: "Oh, rabbia!  Tutti sono stati creati e io no!". (Sipario) 
  1. Tragedia in due battute. PERCHE'? Personaggi: IL VECCHIO CENCIOSO, IL PASSANTE. In una strada, ai giorni nostri. All'alzarsi del sipario IL VECCHIO CENCIOSO va raccogliendo mozziconi di sigari sul selciato. IL PASSANTE: "Ma perche' andate raccogliendo mozziconi per la strada?". IL CENCIOSO: "Caro signore, sigari interi non mi riesce di trovarne". (Sipario)
  1. Mi guidano, quando scrivo, lampi d'imbecillita'.
  1. Certo che per fare grandi scoperte oltre che essere grandi geni bisogna anche essere un po' scemi. Come puo' venire in mente a qualcuno che una mela possa cadere in su ?
  1. Un tempo il giornalismo toglieva uomini alle lettere; oggi, il che e' piu' grave, ne da'.
  1. Una montagna e, accanto il vulcano. Il vulcano erutta. La Montagna: "Scostumato!"
  1. Quando ti nasce un figlio non sai mai chi ti metti in casa.
  1. Le piogge nel medioevo solevano raggiungere una particolare intensita', anche a causa della mancanza di ombrelli.
  1. Tragedia in due battute: Guerra. Il generale: (alla prima cannonata nemica) "Beh, ma se cominciamo con le cannonate, e' finita!". (Sipario)
  1. "Se sono mattiniero?" fece. "Ah ah! Lei deve sapere che io, al primo chicchirichì del gallo, balzo dal letto, corro a spalancare la finestra, getto una scarpa contro l'insopportabile bestia, richiudo la finestra e mi rimetto a dormire"
  1. Così sono le donne: prima di sposarlo, vogliono che il marito sia un genio. Quando l'hanno sposato, vogliono che sia un babbeo.
  1. Penso che gli sci siano una vera manna per i venditori di occhi di vetro.
  1. Quella di far le valigie e` una cosa meno semplice di quanto si creda. L'ideale sarebbe di mettere tutto a portata di mano; cioe` tutto negli strati superiori, lasciando vuoto, per conseguenza, il fondo della valigia. Le mogli e le sorelle, quando fanno le valigie per i mariti o per i fratelli, credono che in viaggio si debba fare un uso straordinario di fazzoletti. Filippo era uno di quelli che si vantavano di saper fare le valigie. Ed era vero. Egli, per esempio, metteva sempre nella sua valigia due spazzolini per i denti. "Non si sa mai", diceva: "ci potrebb'essere uno scontro ferroviario; si rompe uno spazzolino, resta l'altro". Che sciocchezza! In uno scontro ferroviario, se si rompe uno spazzolino, e` probabile che si rompa anche l'altro. Capiremmo se, nella valigia, si mettesse una dozzina di spazzolini. Allora, per quanto grave possa essere lo scontro, c'e` sempre la speranza di salvarne almeno uno. Ma anche questa e` una sciocchezza: se lo scontro non avviene? Che se ne fa uno di dodici spazzolini per i denti? "Conobbi un tale", disse Filippo, "che non viaggiava mai con meno di trenta spazzolini per i denti, in previsione di scontri ferroviari. Ebbene, una volta lo scontro avvenne e la precauzione apparve assolutamente inutile". "Non si salvo` nemmeno uno degli spazzolini?" "No. Non si salvo` nemmeno uno dei denti. Mentre, per colmo di sciagura, gli spazzolini si salvarono tutti". "E il suo amico?". "Per smaltire lo stock, si dette al commercio degli spazzolini per i denti, impiantando un gran giro d'affari. Cosi`, lui non viaggio` piu`, ma fece viaggiare soltanto gli spazzolini". "E s'arricchi`?". "Si ridusse alla miseria. In uno scontro ferroviario, tutta la merce ando` in frantumi. Erano quattrocentomila spazzolini, cioe` un valore di ottocentomila lire". (...)
  1. "Una volta", disse Guerrando, che non voleva essere da meno di Filippo, "viaggiai in una cabina con un amico; nella cabina accanto c'erano due giapponesi, ai quali pensammo di fare un bellissimo scherzo: ci mettemmo a dar colpi furiosi alla parete di comunicazione, cantando a squarciagola. I giapponesi protestarono, ma noi demmo loro ad intendere che questo era un uso delle ferrovie europee: 'Paese che vai, usanza che trovi', dissero quelli, mestamente; e non protestarono piu`. Cosi`, noi passammo tutta la notte a dar pugni alla parete di comunicazione e a cantare". "Dev'essere stato un divertimento fantastico", osservo` Filippo con invidia. "Aspetti. La mattina, nel corridoio, incontrammo i due giapponesi, che ci presero a calci. 'Che sistemi son questi?' gridammo. 'E` un uso delle ferrovie giapponesi', dissero. Per caso, molti anni dopo, venimmo a sapere che non era vero".
  1. L'umanità si divide in due categorie: quelli che s'alzan tardi e quelli che s'alzan presto.
  1. Il Tale: "Si viaggia meglio in ferrovia che in automobile, come dice Dante". L'altro: "Dante non s'e' mai sognato di dire una cosa simile". Il Tale: "Ma non parlo di Dante Alighieri, parlo d'un mio amico che si chiama Dante".
  1. Le maggiori lodi a un amante, le donne le fanno coi loro amanti successivi, ai quali lo dipingono bello, forte, elegante, generoso. (da ‘In campagna è un'altra cosa’)
  1. Un albergo di montagna faceva lavorare un giovane di colore per fare contrasto con la neve.
  1. "Scusi, le da' fastidio il fumo ?". "No, no...fumi pure..." " Grazie, non fumo ! ". "Si', ma allora perche' me lo chiede ? " "Alludevo al...fumo del treno...!".
  1. Il bambino nasce perche' e' cosi' piccolo, altrimenti se ne guarderebbe bene. In fondo, si profitta della sua inesperienza.
  1. Al circo il domatore di serpenti interrompe improvvisamente il suo numero: "Scusate, ma mi scappa la biscia".
  1. "Tu hai spirito di contraddizione!". "Non è vero!".
  1. "Hai saputo? La moglie di Peppino è caduta in mare". "Oh, povera signora!". "Ma è stata salvata". "Oh, povero Peppino".
  1. Sulla tomba d'uno scrittore: "Si privò del sonno per procurarlo ad altri
  1. In generale, per andare d'accordo con le donne, il segreto è avere torto.
  1. Signore e signori! At-tenti! Ri-poso! Non avrei mai pensato di poter un giorno nella mia vita far stare non dirò sull'attenti ma almeno attenti, anche dei generali. Il fatto è che è la prima volta che parlo in un Circolo di Ufficiali e non vi nascondo la mia apprensione. Anzitutto perché si tratta di un pubblico armato. In secondo luogo perché ritengo che ad un pubblico di ufficiali sia preciso dovere di qualsiasi oratore parlare di argomenti attinenti alla guerra.  No? Allora: alla pace. Nemmeno? Mi pare che adesso non ci siano altri argomenti di cui parlare: o pace o guerra. Del resto, avete ragione: pace e guerra sono quasi la stessa cosa. Fra esse non c'è che una piccola differenza, come fra l'uomo e la donna. Voi sapete certamente la storia di quel congresso di femministe tenutosi molti anni or sono. Una delle oratrici ad un certo punto disse: - Perché negarci la parità con gli uomini? In fondo, fra l'uomo e la donna non c'è che una piccola differenza. Allora tutte le congressiste s'alzarono in piedi gridando: "Per quella piccola differenza, hip, hip, hip, urràh!". (Dalla conferenza tenuta al Circolo Ufficiali il 16.12.1950
  1. Quando le donne conquistano un uomo, si dice che l'uomo ha abboccato all'amo. Dunque l'uomo va a caccia di donne, e la donna va a pesca di uomini.
  1. Il tacchino va bene per il Natale, ma il Natale non va bene per il tacchino.
  1. Il credente: "Io sono un credente, signore, afflitto dal dubbio che Dio non esista". L'ateo: "Io, peggio. Sono un ateo, signore, afflitto dal dubbio che Dio, invece, esista realmente. E' terribile". (Tragedie in due battute)