Omaggio a Luca Klobas, comico veneziano il cui personaggio piu’ famoso (Zelig) e’ Ratko, un immigrato albanese.
1. Io è stanco, che ogni volta che va con mia donna a ristorante e siede in angolino per stare tranquillo, arriva uomo de India o Pakistan con mazzo de fiori: "Prego signore compra rosa per tua dona…". "No voglio fiori, non vedi che è ancora viva?". (Ratko) |
2. Il suo sorriso mi ricordava Venezia... tutto un ponte. (Ratko) |
3. "Pronto? Scusi, e' lei che vende la moto?". "Sì". "Per quanto?". "Per sempre...". |
4. Italia ha tropi stranieri. Ogni volta che me fermo a semaforo, c'e' uno che me vuole lavare vetro. "Che cazijo lavi vetro, no vedi che machina e' rubata?". (Ratko) |
5. Io ve amo Italia, perche' io e' arrivato qua, voi me avete accolto come stella de Hollywood: come sono arrivato me avete preso impronte de mani e piedi! (Ratko) |
6. A un colloquio di lavoro: "Poiche' lei ha intenzione di lavorare con noi, ma noi non la conosciamo, lei come si definirebbe?". "Come la nebbia del mare". "Capisco. Perche' lei e' un tipo misterioso?". "No, perche' prima delle dieci e mezza, undici non mi alzo mai". |
7. "E il lavoro?". "Grazie a Dio, il lavoro non mi manca". "Ah, l'hai trovato, allora?". "No, non mi manca nel senso che ci sto bene senza". |
8. Renato Brunetta a Venezia, sua citta' natale, era conosciuto da tutti prima ancora di fare politica: ogni volta che c'era l'acqua alta, tutti indossavano gli stivali di gomma, e lui i braccioli! |
9. A un colloquio di lavoro: "Mi dica, a cosa rinuncerebbe su un'isola deserta?". "Allo skipass!". |
10. Una volta chi ti citofonava erano o i testimoni di Geova o i rappresentanti della Folletto. Sara' perche' siamo in crisi e tutti sono costretti a fare un doppio lavoro, ma ieri mi ha citofonato uno e mi ha detto che se non compravo un aspirapolvere arrivava la fine del mondo! |