1.
Inserzione giornalistica: Vendiamo oro, incenso e mirra in cambio
di tre nomi da cristiani e non da pirla. Firmato: Gaspare, Melchiorre e
Baldassarre.
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2.
A Milano fervono i preparativi per le Olimpiadi. La Lega lombarda
prepara festosamente migliaia di bandiere con i quattro cerchi. Gli atleti
africani avranno comunque il permesso del Comune di portare il quinto cerchio
al naso.
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3.
Il limite della democrazia: troppi coglioni alle urne.
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4.
Fateci caso: ogni domanda coglie il professor Buttiglione
attonito e stralunato, come la cernia nei documentari marini.
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5.
Come disse Berlusconi alla sua dattilografa: "Io sono sempre
stato contro tutte le dettature, sia di destra che di sinistra".
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6.
Era una che, quando le dicevano "Van Gogh", rispondeva
"Ci vada lei".
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7.
Non volendo favorirlo in modo smaccato, Agnelli assume Luca Cordero
di Montezemolo nel gruppo Fiat attraverso un regolare e severo concorso, al quale
partecipano, oltre a Luca, due pesci rossi. La prova d'esame consiste in una
sola domanda: "Preferiresti lavorare alle presse o fare il direttore
sportivo alla Ferrari?". Con molto equilibrio Luca risponde che
preferirebbe fare il direttore sportivo alle presse.
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8.
In Abruzzo sono frequenti i rapporti con le pecore. La Chiesa,
rispettosa delle tradizioni, ha deciso di consentirli, a patto che abbiano
come scopo la procreazione. In mancanza di figli si chiede, almeno, di
riconoscere formalmente la paternita' delle caciotte e di battezzarle.
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9.
Settimana dopo settimana il "Corriere" ci propone la
rubrica di Alberoni: l'unico articolo, nella storia del giornalismo, che
abbia gia' incartato l'insalata prima ancora di essere dato alle stampe.
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10.A Venezia per i vostri bisogni servitevi delle
toilette pubbliche. Ce ne sono ben due: una a Mestre e una sull'autostrada
per Padova, dove, tra l'altro, potrete ammirare il fenomeno dell'acqua alta
in pieno autogrill.
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11.Uno dei nostri vanti è quello di non avere mai
creduto che la società civile fosse meglio del Palazzo. A tal proposito,
abbiamo fatto anche un titolo non eufemistico: l'uomo della strada è una
merda.
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12.L'Italia entra nel Duemila ancora in attesa del
suo Settecento.
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13.Sono assolutamente sicuro che l’idea di intitolare
alla mamma di Berlusconi un nuovo club di Forza Italia sia una delle più
spaventose cagate degli ultimi cento anni.
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14.Se sei davvero costretto a scegliere tra due
cacche, e' meglio scegliere la cacca che hai fatto tu.
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15.Un giovane James Dean di Borgospesso
Tutto velocita' Rayban e sesso
volle provare col turbocompresso
se era possibile abbattere un cipresso
Personalmente considero un successo
l'ennesima vittoria del cipresso.
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16.Luciano Liboni come caso dell'estate ha molto
deluso. La stampa contava almeno su una latitanza all'estero, o una cosa
qualunque che durasse almeno fino a Ferragosto.
Con la morte prematura di Luciano Liboni, detto Lupo Solitario, i media
italiani sono costretti a fare i conti con una vera e propria emergenza. Liboni,
come caso dell'estate, ha molto deluso: si contava su una latitanza che
durasse almeno fino a Ferragosto, con qualche sparatoria intermedia e
un'intervista con Paolo Crepet sulla spiaggia di Castiglioncello. Invece, il Liboni
si è lasciato abbattere quasi subito, per giunta in assenza di telecamere,
lasciando giornali e tg in gravi difficoltà. Per correre ai ripari, nelle
redazioni si stanno nervosamente compulsando gli elenchi dei possibili nemici
pubblici sostitutivi.
Saro Pelosi detto Lupo Solitario È uno dei killer più feroci di Cosa Nostra.
È l'unico che riesce a uccidere strangolando, accoltellando, crivellando di
pallottole, incaprettando, sciogliendo nell'acido e buttando il corpo in una
colata di cemento, operazioni che compie contemporaneamente su ogni vittima.
Da 15 anni vive in Australia dove ha aperto un negozietto di alimentari,
sotto falso nome: Jim Jones detto Lupo Solitario. Se nessuno gli rompe i coglioni,
può anche darsi che se ne resti laggiù senza dare fastidio, ma una troupe del
Tg 5 lo ha già individuato e sta cercando di convincerlo a tornare in Italia
per pagare i suoi debiti con la giustizia e con la tv, possibilmente dopo uno
scontro a fuoco con i carabinieri.
Gino Brembilla detto Lupo Solitario Deputato della Lega, nelle risse
parlamentari si è conquistato la fama del duro riuscendo a vomitare
ripetutamente sui banchi dell'opposizione. Nei giorni di maggiore vena
politica, è in grado anche di lanciare le sue feci. Per rendere più efficace
la sua attività parlamentare mangia solo trippa e cavoli. Nativo di una valle
laterale della montagna bresciana, chiusa al traffico dal Medioevo in seguito
a una grande frana, ha favorito il gemellaggio con le comunità appalachiane
che sparano ai turisti. In coerenza con il suo motto, 'Mogli e buoi dei paesi
tuoi', ha sposato sua sorella Gina. Ha presentato un progetto di legge contro
i finocchi, illustrandolo in aula a gesti per supplire alle sue difficoltà
verbali.
Abdul Yussuf detto Lupo Solitario Crudelissimo e astuto, ha iniziato la sua
carriera criminale truffando i clandestini: li costringeva a traversare il
Mediterraneo, partendo dalle coste libiche, stipati a decine sul suo
materassino di gomma, raccontandogli che i viveri erano sottocoperta. È stato
smascherato da una famiglia di curdi: aveva garantito l'arrivo in un paese
meraviglioso e invece li ha portati a Barletta. Braccato dalle guardie
costiere di mezzo mondo, ha dovuto cambiare ramo, passando a un'attività
delinquenziale più efferata: organizza voli charter per i villaggi turistici
del Mar Rosso.
Bachisio Puddu detto Lupo Solitario È l'ultimo bandito della Barbagia.
Novantunenne, vive nascosto nei giardini pubblici di Orgosolo, accanto al
Municipio, accudito con affetto dalle impiegate comunali. La sua latitanza
iniziò nel 1931, quando si diede alla macchia dopo avere rubato un maialino,
uno spiedo e due sacchi di carbonella. Da allora vive di furti di bestiame e di
attrezzi da cucina all'aperto. Non lo cerca più nessuno da quando il suo
fascicolo giudiziario è stato allegato a una tesi di laurea sulla gastronomia
barbaricina.
Gisella Cornaglietti detta Lupo Solitario Casalinga di Piacenza, ha ucciso il
marito che voleva impedirle di partecipare a 'Velone extra large', concorso
tv per donne anziane obese. Poi si è lanciata lungo l'autostrada per Rimini:
la polizia ha disseminato il percorso di posti di blocco, ma non è facile
individuarla perché Gisella non ha la patente e si sta spostanto a piedi. Per
fortuna degli inquirenti, lascia la traccia del suo telefonino: mentre
cammina verso la Romagna si sta iscrivendo a tutti i concorsi possibili,
compresi quelli canini. Per attirarla in trappola, le forze dell'ordine
contano molto sulle telecamere degli autogrill: ogni volta che ne vede una, Gisella
si trucca, saluta con la mano e comincia cantare 'Piccolo grande amore'.
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17.I reality-show sono trasmissioni commissionate dai
fondamentalisti islamici per dimostrare l'inferiorità degli occidentali. Ma
non solo. Gli sceicchi ispirano molte altre manifestazioni della decadenza
occidentale. Ecco le principali.
Si vedono adulti seminudi che corrono nella melma bestemmiando, ragazze che collassano
abbattute dagli idranti, prove iniziatiche a base di scarafaggi nelle
mutande, umiliazioni e crisi isteriche in pubblico. È lo spettacolo di
un'umanità degradata, che non ha più vergogna neanche di farsi fare un primo
piano del culo mentre peta, anzi lo considera il momento più adatto per
salutare la mamma a casa. Vedere i concorrenti di un reality-show e pensare
che l'estinzione della nostra civiltà sia inevitabile, e forse anche giusta,
è tutt'uno.
La vera natura dei reality-show è dunque questa: pura propaganda araba. Si
tratta di odiose trasmissioni commissionate dalle centrali del fondamentalismo
islamico per dimostrare l'inferiorità degli occidentali: bastano cinque
minuti della 'Talpa' per desiderare intensamente lo sterminio dei concorrenti,
della troupe, degli autori e degli sponsor. Oltre ai reality-show, gli
sceicchi della morte sono gli ispiratori occulti di molte altre
manifestazioni della decadenza occidentale. Vediamo le principali.
Il tre per due Ingorghi di pensionati col carrello. Alcuni fuggiti dall'unità
coronarica (hanno uno strascico di tubicini ancora appesi) pur di
accaparrarsi tre cassette di pompelmi al prezzo di due. Non hanno mai
mangiato un pompelmo in vita loro, credono si tratti di limoni molto grossi o
di palloni da basket molto piccoli, ma il richiamo del tre per due è
irresistibile, ipnotico. Se vedono in offerta le batterie d'auto o gli
ombrelloni, li comprano. I loro carrelli sono altrettanti allestimenti della
Biennale: 85 pompelmi, due pneumatici da neve, un cd di Eminem scambiato per
un posapentole, un porta- cd scambiato per trespolo per galline, due sogliole
congelate scambiate per scarpe da riposo. Il tre per due è stato studiato
dagli economisti di Al Quaeda per minare alle radici il risparmio occidentale.
Micidiali anche gli effetti collaterali: malori per spingere carrelli
pesantissimi, morti per schiacciamento nella calca davanti alla scansia di
Coccolino, lesioni gravi negli incroci tra carrelli con carichi sporgenti.
Il culto di Lady Diana Dodi Al Fayed fu, in realtà, uno dei primi kamikaze.
Dirottò personalmente la Mercedes contro un pilone sapendo che milioni di
massaie cotonate avrebbero immediatamente santificato la principessa,
trasformando una simpatica svaporata in Dea dell'Amore Infelice. L'orribile
culto (tonnellate di orsacchiotti di peluche e letterine piene di cuoricini
depositati davanti ai Luoghi Dianici, mandando in tilt la nettezza urbana)
testimonia e/o accelera un deficit neurologico di massa, e inficia gravemente
le difese culturali dell'Occidente. Impossibile prendere le distanze dal
culto delle Vacche Sacre, dall'infibulazione e dalle superstizioni tribali,
finché si dedicano interi giornali alle copule della Royal Family.
Il fuoristrada Tre tonnellate di peso, sei metri di lunghezza, il prezzo di
un appartamento, consumi da cacciatorpediniere, una spiccata tendenza a
ribaltarsi nei fossi, il primato indiscusso nelle statistiche degli incidenti
mortali, l'evidente insensatezza di usare un autoblindo per accompagnare a
scuola i figli. Eppure la moda del gippone dilaga: si vedono sempre più
spesso esili signore bionde, in pieno centro urbano, annaspare aggrappate al
volante di pazzeschi veicoli militari in svendita dopo la Guerra del Golfo e
ribattezzati 'Surabaja' o 'Portofino' dai lestofanti del marketing. Azionano
istericamente le frecce, gli alzacristalli, gli antinebbia, chiedendo
istruzioni al telefonino al marito stronzo che le deride, infine accelerano
per la disperazione, scrostando la facciata dei due palazzi tra i quali si sono
incastrate e schiacciando il carabiniere che cercava di abbatterle con una
fucilata per salvare i passanti inermi. Ogni gippone venduto alle signore del
ceto medio americano ed europeo viene rivendicato da Al Qaeda con una
telefonata a 'Al Jazeera'.
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