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NOTA PRELIMINARE: questa è una versione “anticata”
dell’Historia Licentiosa, che reca anche alcune notevoli varianti di contenuto
e di personaggi.
Si
rammenta che quest’opera è stata pubblicata nel 1998 e che tutti i diritti sono
riservati all’autore.
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Ove
se narra in versi pecurecci,
sippure
cattivanti e paludati,
de'
mai a bastanza celebrati intrecci
d'una
drappelleria de sderenati!
Credete,
il resto è davver poca cosa!
Messeri,
a Voi....
tratta
da tradizioni da quel tal
che
vanta d'esser lui
Et
ora, ciucciolatevi codesti
che
son li personaggi de l'Historia:
a
turno se descrivon, senza boria,
ché
poi non vi risultino foresti.
(Entrano i guitti)
Compari, io sono il
Giùilare
il filo de tutta
l'Historia:
così, mentre tutti a
ciulare,
io solo ne serbo
memoria!
Io son Bucolano de
Corte
o meglio: del Regio
Bordello!
Purtroppo me tocca la
sorte
de chiuder in gabbia
l'augello.
Io sono Zizzetta
vezzosa,
Rejna, ma molto più
donna:
in testa ci ho solo
una cosa,
che eleva el morale
e... la gonna!
Son saffica, son
Centrillona
et amo l'augusta Sovrana:
co' maschi non son
affé buona,
ma sballo per ogni
sottana!
Son io Penemolle
carino:
ho fama de grande
amadore.
Innante son qual un
budino,
de dietro qual un
frullatore!
Me? Son de Zizzetta l'ancella!
De nome faria
Cunegonda,
ma il volgo m'ammicca
e gabella
targandomi, ahjmé,
Tettatonda!
Son Silvucumprà,
l'intervallo,
ch'ammolla bidoni a
carrette.
Patite el dolore d'un
callo?
Ho scarpe speciali...
ma strette!
Son io quel Priapo,
porcelli,
che innante è fronzuto
e fatale!
M'imbuco in casotti e
bordelli
siccome Inviato
Speziale.
Madonne e Messeri, son
Clio,
la musa del
pettegulezzo:
de cose ne vedo un
fottìo,
ma, ahimé, non ci
capito in mezzo!
E nui siam Plutonio e
l'Eunuco,
comparse, ma di
contenuto:
fra tanti pertugi, anco
un buco
l'autore per noi ha
provveduto.
Noi siam tutti
l'altri: i lettori,
i cupi, i distratti,
gli astanti...
Vorremmo tenercene
fuori,
però siam curiosi:
via, avanti!
Et allora,
fasemo el zompo de la quaglia, per
ragunarci ne l'Aula de il Trono de Fregnilanda, ove sen vien balzellando il
Giùilare....
Che dite
messeri? Devesi il desso nomar Giullare? Naaah, Giùilare: perché l'è
particularmente gaudioso da la correggia in giù.
GIU'ILARE
De saffiche,
baldracche e pederoni
l'imprese canto e le
sudate notti.
Deh, Venere, titillami
i marroni
et i miei versi
sgorgheranno a fiotti!
Sappiate allor
ch'alligna a Fregnilanda
una Rejna bbbuona et
illibata:
Zizzetta è il nome de
la donna amanda,
ch'ha gran disìo
d'aver potta frullata.
E per codesto affé ha
deliberato
ch'alfin le si
procacci un tal marito
co' il trullo tanto
fiero e calibrato
quanto un tronco
d'abete ripolito!
Ma trama circospetta
sua cugina,
saffica sderenata,
Centrillona,
ch'arde de muto amor
per la Rejna
e vole ch'ella resti
casta e bbbuona,
giammai contaminata da
un circasso
col trullo grosso come
un contrabbasso!
Quinci corre ai repari
Centrillona
e chiede ajta al
frollo Penemolle,
un pederone da la
schiena prona
a' trulli de le turbe
e de le folle!
Ma ben v'affido a le
parole loro,
ch'ognor de' buchi fan
le lodi, in coro!
Sorte ordunque
il Giùilare da l'Aula, ove presto se insinua il Bucolano, che è lo istesso d'un
Ciambellano, ma che a lui gli garba de rimarcarvi che le ciambelle midesime gli
riescon tutte.
Cotal Bucolano
introduce - ne lo senso de epifanizzare al volgo - la liliale Rejna Zizzetta.
BUCOLANO
Ué, popolo di
Fregnilanda,
dai, mira l'amata
Rejna
che vol sbrindellar la
serranda
ch'occlude la fresca
pottina.
V'ha chi vuol
quest'opra compire?
V'è chi vanta un
trullo sì bello,
che possa a un sol
tempo farcire
la potta e l'opposto
budello?
E' il premio al
trivello campione
affé il più prezioso
ed ambito:
Zizzetta è il regal
guiderdone,
l'eletto sarà suo
marito!
Zizzetta, ce narri le
ambasce
che turbano tante tue
notti?
A questi ruffiani e
bagasce,
deh, svela perchè già
non fotti!
ZIZZETTA
E' tempo, popol mio,
che te descriva
el sogno che
m'angustia ne le notti...
M'hanno avvinta a uno
scoglio e ratto arriva
un Serpentone
spumeggiante a fiotti,
che me s'avvinghia a'
lombi e a le pudenda
come una cozza o un
porpo assatanato!
Io son disposta bene
che se prenda
lo suo piacere, come
volle il Fato!
Ma il serpenton se
trova el capo mozzo
di un Cavaliere per un
gran fendente!
Dico: 'sto
guastafeste, ohjbò, lo strozzo!
Ma resto alle catene e
posso niente!
Imploro el dio
Nettuno, che me manda
un gran Tritone, vispo
e ben piantato:
la potta a la sua
vista se fa blanda,
sugoleggiando per
sovrammercato!
Eccoti, invece e
ancora, el Cavaliere!!
E il grullo non remena
el suo fendente,
così che resto schiava
a le scogliere
e non ho remediato un
bel di niente?!?
Levo le mie orazioni a
le Sirene,
patrone de tartane e
marinai,
co' l'esperanzia che
finisca bene
codesta istoria
gravida de guai!
Non passa un solo
istante, che dal mare
emerge un Pescesega e
già ribolle:
la potta sento en
basso sfrigulare
siccome una frittata
de cepolle!
Ma piomba pernicioso
el Cavaliere
co' la sua draghinassa
sfoderata!
El solito fendente?
Naaah, el messere
pone lo stocco, leva
la celata,
ammicca al Pescesega,
lo carezza,
poi se lo prende
gàrrulo a braccetto,
co' il piumacchio de
l'elmo ne la brezza,
che fruscia, al par
de' lombi e de il culetto!
Hai tu compreso,
popolo, la pena
che, a notte, me dà
angustia da tant'anni?!
Perciò voglio un
batacchio che scatena
la potta e la solleva
dagli affanni!
Perciò cerco un
trivello che s'ingegni
a trapanar pertugio e
galleria,
perciò vaglio marroni
che sien pregni
com'otri ne' diserti
d'Algeria!
Ordunque vien costà,
popolo caro,
a fare sfoggio de la
tua possanza!
Deh, sfodera per me
quel rude e raro
spiedone che te frulla
sottopanza!
Da un umbratile
cantuccio palatino, novellamente se stana, per ragguagliarvi, quel ormai
familjare et vieppiù balzellante personaggio che è il
GIU'ILARE
V'ha attristato questa
istoria?
Femo un poco de
baldoria
con un tal Silvucumprà
e la sua pubblicità!
SILVUCUMPRA'
Chi non usa vaselina
non conclude, né
combina!
Chi non ha la
vaselina,
si rintani giù in
cantina!
In politica e in
affari,
nei dì dispari e nei
pari,
con i laici e i
prelati,
sieno frigidi o
infojati,
è l'unguento più
efficace,
è l'impacco che dà
pace!
Quando è d'uopo
penetrare,
essa solo può aiutare.
T'impapocchian nuove
tasse?
Para pur le parti
basse,
ch'è già in volo un
bell'augello
ch'arzigogola il
balzello!
Te silura il
capufficio?
Neh, prepara
l'orificio
per il ciùfolo
suadente
che te sona il
dirigente.
Ai concorsi sei
cassato
perchè un altro
candidato
ha la raccomandazione?
Ecco che la
Commissione
già t'inguazza un bel
pasticcio
per el basso, in modo
spiccio!
Tutto ciò che se
propina
va glassato a
vaselina,
oggi il mondo non
cammina
se non l'unge
vaselina!
Et a lo
proposito de la vaselina - gnac! - sguizza da un ennesimo, atro cantuccio el
semper favillante Giùilare, che sen vien come d'uso a spettegular.
GIU'ILARE
Voi scorgete là in
disparte
rovellarsi una tapina,
che prepara false
carte
per gabbare la Rejna.
E' la bieca Centrillona,
che i maschietti affè
disdegna,
ma con femmine è assai
buona!
Or vediam come se
ingegna....
Penemolle
pederone
se coniunge a la
vicenda
e Centrilla gli
propone
un'insolita faccenda.
Giustappunto,
in altro anfratto rugginoso de la Reggia, Centrillona Saffica et Penemolle
Pederone menacciosamente confabulano.
CENTRILLONA
Penemolle, sù fai in
fretta,
ben in fondo a la
braghetta
or te celi 'sto
salame,
ch'ingannar potrà le
brame
de l'amabile Sovrana.
La sua speme sarà
vana,
ché, iscoprendo un
falso trullo,
non potrà trarne
trastullo!
Sarò io che farò sazie
la sua potta e le sue
grazie!
Per codesto tuo favore
io te omaggio un
piscatore
con il remo tanto
grosso,
ch'empirebbe tutt'un
fosso!
PENEMOLLE
Veh Centrilla, assai
me costa
simular contrarie
voglie.
E' tropp'alta la tua
posta,
vuoi che prenda, puà,
una moglie!?!?
Però.... tempo è de
penuria
et inver me fai
goloso:
d'un nocchiero la
goduria,
rifiutar certo non
oso!
Forza, damme 'sto
salame,
ché de sotto me lo
metta:
suscitar saprò le
brame
de la potta de
Zizzetta!
Atteggiar me devo a
fusto?
Il farò, ma con
desgusto!
Eccoti
sempr'egli, in disparte, a giullarescamente riferirvi i viluppi de la vicenda
che ivi ci cale.
GIU'ILARE
Ne le braghe un gran
salame
Penemolle ora si
intana,
perchè vuol destar le
brame
de Zizzetta la
Sovrana.
Poscia verso el trono
corre
a ostentar lo suo gonfiore,
ch'assai meglio lo
soccorre
d'un gentil sermon d'amore.
Ne la
Regia Aula, la Rejna, sbrodolosamente coadiuvata da una sua ancilla
superpoppomunita, istà vagliando trulli d'ogni foggia e d'ogni stazza, epperò
tutt'ancora deludenti le sue inopinate attese.
Ma,
eccoti che el Penemolle protesizzato irrompe, per far bella mostra della sua
fallace mercanzia.
ZIZZETTA
(fra sé)
Oh, deo
dell'Imene,
l'amore me preme,
ché vedo de sotto
a un fine panciotto
qualcosa de duro,
de lungo... Seguro,
è un trullo regale,
mai visto l'eguale!
A ogni sua mossa,
la potta se ingrossa,
s'espande da sé,
siccome un sufflé!
Co' questo bravaccio
le nozze ce faccio!!
(a voce spiegata)
L'Olimpo m'ascolta,
perché manda molta
carnazza pregiata
a questa sfilata!
Voi tutti vedete
che il tronco d'abete
da me vagheggiato
alfin l'ho scovato!
(rivolgendosi a
Penemolle)
Meo ganzo, tu hai
vinto!
TETTATONDA
D'alloro sia cinto
el suo spingardone
ch'ha vinto l'agone
e quinci approntato
pel regio apparato!
De seme de toro
frammisto d'alloro
e poppe tritate
de mucche infojate
sia tutto spalmato
eppoi difilato
condotto al fatale
giaciglio nuziale!
Magno
cum gaudio, sorton tutti in lieta brigata, tosto reimpiazzati dal giuggiolone
che ben cognoscete.
GIU'ILARE
Ne le stanze de
l'amore
Penemolle attende
Zizza,
ma l'affligge el
batticuore,
è disfatto da la
strizza!
Ché si é accorto,
quell'infame,
d'aver perso a le
cucine
el suo trullo de
salame
mentr'avea turpi
manfrine
con un cuoco, un
cantiniere,
un famiglio, un
lavapiatti,
un garzone, un
cantiniere
e tant'altri
mentecatti.
Al pensiero de
l'abbraccio
con la turgida
creatura,
el compare è già uno
straccio,
è ancor men de
spazzatura!
L'ahilei
inconsapevole Zizzetta Rejna - tutt'essa ingrufolata di lussuriosi appetiti -
et il tremoleggiante Pederon Penemolle - ahilui monco del fatale insaccato - se
fronteggiano ne la Stanza sedicente Nupziale.
ZIZZETTA
Orsù Penemolle
brutale,
disvesti l'amata
persona
e fionda alla prugna
regale
quel trullo ch'ad una
battona
in tutta la longa
carriera
mai venne a esplorar
la brughiera!
PENEMOLLE
Son presto, Zizzetta,
son qua....
Ma pria famme dirte
quel detto
che "L'abito il
frate non fa..."
ZIZZETTA
Che ciarli? Ci hai
forse un difetto?
PENEMOLLE
Nol so come dirlo! El
mio pene...
ZIZZETTA
Aaah, forse è sì teso
e sì grosso
ch'a stento la potta
lo tene?
PENEMOLLE
In somma, adoprarlo
nol posso!
ZIZZETTA
Oh numi, sei dunque
ammalato?!
PENEMOLLE
Costì, vedi.... non
l'ho portato!
ZIZZETTA
Che caso balzano e
mirabile!
Un manzo col trullo
smontabile!
Ma basta, or vanne a
brancare
lo stocco, non senza i
marroni,
poi el tutto faremo
saldare
co' viti, fermagli e
bulloni!
PENEMOLLE
Io temo, mia amata
Rejna,
che l'abbian fettato
in cucina!
ZIZZETTA
Cipicchia, savea che
le serve
sovente ci han voglie
sguajate,
non che sotto intoppan
caterve
de trulli e de balle
fettate!
PENEMOLLE
Zizzetta, non deggi le
brame
d'ancille e fantesche
inculpare...
Centrilla me diede un
salame
in guisa de stocco da
usare!
ZIZZETTA
Sei.... privo del
maschio sollazzo?!?!
PENEMOLLE
Mai l'ebbi, qui
innanzi s'intende.
Ma dietro a caterve! A
Palazzo
son quel che di più ne
pretende!
Sfruttando le frali
mie voglie,
Centrilla ha tramato
l'inganno
acchè te prendessi per
moglie....
Che è saffica, tutti
lo sanno!
Et altre millanta
persone,
san bene ch'io son
pederone!
La Rejna
è più che costernata, poareta! Poscia, sovra la crapa de Penemolle e sovra la
latitante Centrillona, sagitta un'ira così tempestosa, ma così tanto, che il
volgo fuoristante pone mano a mantiglie, tabarri et umbrelle!
ZIZZETTA
O malnati tradetori,
sanguisucchie ne la
mota:
ve farò strizzar
l'umori,
ve darò frusta e
garrota!
Vegna subeto el mio
boia,
vegna un trucido
aguzzino
a squartar la bieca
troja
e il suo moscio
damerino,
ch'han negato a la mia
potta
el più sapido
sollazzo!
Quest'affare assai me
scotta:
ve sbrindello e ve
strapazzo!
Ve renserro in un
bordello,
seeh farovvi proprio
quello!
PENEMOLLE
Deh, mercede mea sovrana
per me istesso e la marrana!
là dov’è soltanto buco,
renserrati in un haremmo
a sostitovir l'eunuco…
Così veglieremo donne
e non anco uccelli pravi
tesi – oh, sìììì - come le corde
nodolose
de le navi !
Al contraro, in un casino
languiremmo in troppe pene!
ZIZZETTA
Là dovreste voi marcire,
inceppati in le catene!
Uscir devi e portar teco
questa saffica insediosa,
sennò proprio a te ti tocca
sbaccellare la sua cosa!
Per
bonagrazia, stoppiamo per un pocolino il fotogramma, nunché lo scatafascio
menacciato da la incavolicchiata Rejna.
A ragionar
calmi, una solussione se retrova, pria o poscia.
Oh, poffarbacco:
mò par proprio che la Rejna ci dia ascolto e che se risolva a ragionar più
cauta col gelatinoso pederone!
ZIZZETTA
Dinne, dunque,
vigliacco
guasto per ogni dove:
perchè m'hai dato
smacco,
perchè m'hai rotto
l'ove
reposte in nel
cestello?
Cosa te mai isperavi?
Miravi al mio
castello,
a l'oro de' miei avi,
miravi a il mio
blasone
per fartene istrumento
e avere collezione
di trulli? Sei
contento
ch'ora la tua Rejna
è orba dello stocco?
Che la regal pottina
dovrà godere a
scrocco,
costretta a mendicare
favori d'occasione,
magari al lupanare,
quando el desìo
l'impone?
PENEMOLLE
Deh mercede, mia
Signora,
dacchè abbiam
l'istessi gusti:
la tua gnocca non
ignora
che son proprio quelli
giusti!
El tuo scrigno è
sempre overto
per li tàlleri e i
dobloni,
la tua madia fa
l'inserto
de zucchine e de
torroni!
Ho ceduto, lo
confesso,
a le smanie de il mio
foro:
non ambivo nè al
successo,
nè al blasone, nè al
tuo oro...
Me promise un
piscatore
Centrillona
l'infingarda!
Ora soffro ne l'onore
et ho perso la
spingarda!
ZIZZETTA (sognante)
La spingarda? Il
cannoncino....
el fucile ben
spianato.....
PENEMOLLE
Me comprendi! El
fringuellino
o la corda de il
bucato.....
ZIZZETTA
Numi, svengo! La
colonna....
el bastone.... la
candela.....
PENEMOLLE
Vedi? Sogni! La tua
gonna
or se gonfia come
vela!!
ZIZZETTA
M'hai convinta, Centrillona
è colpabile de tutto!
La tua voglia era affè
buona,
chè bramava el gran
presciutto
d'un prestante
piscatore!
Ma veniamo, quinci, a
patti.
Nascondiamo il
disonore
e gli inganni
mentecatti.
Creda, ordunque, la
marmaglia
a un perfetto
sposalizio:
tu te godi una
zagaglia,
io me meno ad altro
sfizio!
Te concedo, in più, un
bon ganzo
co' lo schioppo
sopraffino!
PENEMOLLE
Seeh? Conosco un rude
manzo
de mestiere
netturbino:
el suo nome è
Scoparello.
ZIZZETTA
E sia pure, te lo
godi!
Già nel nome me par
bello...
PENEMOLLE
Tanti tessono le lodi
de cotesto bell'adone!
Se racconta che in due
fiati
fece fora un
battallione
de zetelle e
sderenati,
de fantesche e
virginette,
de baldracche
parisine,
de chiappòttole e de
tette,
de succhiotti e
smanottine,
de frulloni d'alto
rango,
de prelati e
d'abbadesse...
a la fine fece un
tango,
culminando la
kermesse!
ZIZZETTA
Oh, che invidia! Beh,
te lascio.
Vò a cercarmene
d'intorno
un trivello che lo
sfascio
dia a la potta et al
contorno,
d'un mirifico
archebugio
che me sventri a
pallettoni,
d'un godello ch'il
pertugio
m'imbottisca de
marroni!
PENEMOLLE
Te consiglio, mea
sovrana,
d'impetrar divine
grazie,
de richiedere a
l'Olimpo
che le carni sieno
sazie.
Offri a Venere un
augello,
a Giunone un
sarsicciotto,
a Cupido un'alibarda,
ad Apollo un vaso
rotto,
a Nettuno un
pescesega,
a Menerva un
savoiardo,
a Volcano forgiatore
un ignifero petardo,
a Priapo vaselina,
a Mercurio una
marchetta,
perchè è un nume
indaffarato,
quando gode, lo fa in fretta!
Desnudata d'ogni
panno,
ratta recati a un
altare,
per non prenderte un
malanno:
epperò fatti
ammantare:
sul davanti, un
sacerdote
ch'abbia ritto un
candeliere
e sul retro un
officiante
che ricolmi el tuo
bicchiere.
Sovra l'ara metti i
doni,
poi destenditi là
innante
e trastulla ben lo
scroto
del templare più
importante.
Credi a me, l'Olimpo
tutto
se protenderà al
balcone
per guatar cotanta
grazia
in primissima visione!
Se l'accolita divina
non è stòlida, nè
imbelle,
ti darà, fra poche
fiate,
trulli e stocchi a
crepapelle!
ZIZZETTA
O suave Penemolle,
te sei saggio et
avveduto:
solo preti e
bustarelle
posson tutto, è
risavuto.
Farò proprio com'hai
detto.
Ma se Giove oppur
Cibele
non daran
satisfazione....
l'imbottisco di
candele!
Niun
tema, che non abbiam inchiavardato il Giùilare in una cassa cosidetta
d'integrazione. Tosto e qua de sequito, ve lo ridiamo - nel senso non de
sbellecarsi, ma de representarvelo - tutt'esso sbarluccicante et
ciarlottolante.
GIU'ILARE
A far conti, la Rejna,
che talora è un pò
micragna,
trova che con la
manfrina
non è certo che
guadagna.
E se dopo tanti doni
quell'Olimpo se ne
sbatte?
Seeeh, quei numi
fannulloni
san sguisciar solo in
ciabatte!
Una prece rituale
é il sistema più
seguro
per avere per Natale
un bel trullo lungo e
duro.
E' una prece longa e
strana,
che parole n'ha
millanta:
chiede ajta al
Bucolano,
perché sola non la
canta
et inoltre a la sua
ancella,
Tettatonda,
virginella.
Fra i
sbuffi sinuosi de' turiboli incensatori, la Rejna, il Bucolano e la
superpoppomunita Tettatonda snocciolano l'invocazione sequente, acciocché
qualche nume fregnajolo conceda - anco per isbaglio - la sua benevolenzia, al
fine che sien sazie le fumiganti carni de la Rejna midesima.
ZIZZETTA
O Segnori de il
piacere,
protettori dei
bordelli,
auscultate le
preghiere
de chi anela tanti
augelli!
Dedichiamo a' vostri
altari,
reverenti, a crapa
china,
tutti i nomi populari
de il pisello e la
pottina!
Sia laudato: lo
stendardo,
el cannone, el
cannocchiale,
barbacane, freccia,
dardo,
scure, raspa,
manovale,
sega, ciondolo,
trastullo,
cercabuco, menarello,
pesce, scoppola,
citrullo,
maccarone,
pipistrello,
BUCOLANO
schioppo, bìgolo,
avvoltoio,
cero, clava,
pastorale,
spiedo, pompa,
poppatoio,
saltimbocca,
temporale,
TETTATONDA
sorcio, mestolo,
randello,
archibugio et
alabarda,
picchio, sigaro,
pestello,
fiasco, missile,
spingarda,
ZIZZETTA
bullo, bolide,
zagaglia,
fionda, barbaro,
pistacchio,
spillo, piffero,
mitraglia,
scettro, frugolo,
pennacchio,
coccodrillo, torre,
gnocco,
menatoio, stecca,
piccione,
scovolino, verga,
stocco,
guappo, pisside,
sperone,
BUCOLANO
frusta, palo,
contrabbasso,
pescecane, clarinetto,
razzo, muscolo,
circasso,
grillo, fronzolo,
spaghetto,
TETTATONDA
birba, cingolo,
belino,
fusto, scampolo,
sparviero,
schiacciasassi,
peperino,
teloficcoquà, cimiero,
ZIZZETTA
cacciavite,
sanguinaccio,
bigné, torrido,
trivello,
saltimbanco,
gallinaccio,
lancia, cucciolo,
torello...
beccolungo, vaporiera,
sempr'all'ordine,
stivale,
sanguinaccio,
bistecchiera,
spazzabriciole,
majale...
e tant'altri nomi
ancora,
che non basta la
memoria,
et allegran la
segnora,
a la potta menan
gloria!
BUCOLANO
Seeh, la potta! Sia
laudata
come: ciotola,
ciabatta,
gnocca, pentola, patata,
giostra, vongola,
pignatta,
TETTATONDA
toppa, guazza,
cotoletta,
broda, tana,
gallinella,
buca, calice,
michetta,
scrigno, trappola,
frittella,
ZIZZETTA
zuppa, trògolo,
sugosa,
tritatutto, canterina,
chicca, fragola,
sciantosa,
chiavistello,
scatolina,
tazza, sismica,
conchiglia,
labbratumide,
bernarda,
prugna, gemma,
parapiglia,
fetta, supplice,
coccarda
BUCOLANO
e batuffola,
gioiella,
ciulaciula et
albicocca,
cialda, sorca,
pagnottella
orifizio, pesca,
bocca!
TETTATONDA
Sì, e pantofola,
cuccagna,
frullastecca,
mozzarella,
trono, gongola,
lasagna,
infojata, tenerella,
ZIZZETTA
perla, nìnnolo,
pulcina,
mela, florida,
guazzetta,
braciolona, messalina,
cozza, mantice,
polpetta,
gorgo, secchio,
canalone,
grotta, còncola,
pelosa,
spatafiona,
bisteccone,
valle, mistica,
frondosa...
BUCOLANO
Tregua, donne! Troppa
bava
perigliosa è pel
Divino:
scivolando sulla fava,
poi s'imbuca in un
tombino!
S'è capito: trullo e
potta
han più nomi che le
stelle
e la fan di cruda e
cotta
ad esperte e
virginelle!
ZIZZETTA
O Segnori del
piacere
presto el sacro
giuramento
che me voto pel godere
de il soldato e il
reggimento,
de il banchiere e de
il bancario,
de il trombone e de il
clarino,
de il cammello e il
dromedario,
de chi è dritto e de
chi è chino
de chi ciarla al
cellulare,
de chi ciurla nella
cella,
de chi stassi a
rimpinzare
de salame e
mortadella,
de chi è bello e de
chi è brutto,
de chi è furbo e de
chi è fesso...
Vabbé, insomma: prendo
tutto,
tutto è lecito e
permesso!
Me ne andrò dove son
tanti
li spiedoni de
passaggio,
che te pagano in
contanti
el balzello et el
piedaggio.
Le madame chiederanno:
"Dov'è mai 'sto
posto fino?"
Fan le tonte, ma lo
sanno:
sto parlando de il
casino!
Ancora a
voi il Giùilare, tanto per farla spiccia.
GIU'ILARE
Va Zizzetta al suo
destino
e in un crasso
lupanare,
va a imbucarsi, ch'è
un casino
nel dialetto popolare.
Su la soglia c'è un
guardiano
a stoppare
l'indiscreti.
E' un tipetto un poco
strano...
sì, un eunuco. State
cheti!
Or
retroviamo la palpitante Rejna innante all'imponente lupanare, adorno d'un
portego tutto, ma tutto decorato de mirabili dipinture a fresco. L'entrata è
ingombrata da un femmineo cicciolone, che l'apostrofa con bruschezza.
EUNUCO
Altolà! Niuno passa!
Reservato a le
baldracche.
ZIZZETTA
Scusa, quivi se la
spassa
chi fa incetta de
saracche?
EUNUCO
Sei tu nova? Ben
venuta!
Lo cognosci 'sto
burdello?
Son la guida che
t'aiuta,
el custode et el
bidello.
ZIZZETTA
Vurria entrare in ne
la casa...
Oh, intendevo: in ne
il casino.
EUNUCO
S'altra carne non
l'intasa,
ben t'accoglio e co'
l'inchino!
Veggi, adunque, ne
l'ingresso
le pinture molto rare,
che figurano il
progresso
de la storia de il
pompare.
Primo, c'è el
babilonese,
che si gode de le
donne
lavandare, quanno
stese
mezzo ai fiumi, co' le
gonne
rotolate in sovra a'
fianchi
ben candeggiano
lenzuola,
pepli, drappi e lini
bianchi....
ZIZZETTA
Veggio un greco!
EUNUCO
............Seeh, fa scuola
sotto i porteghi, a
passeggio.
Democratico, con tutte
se trastulla et el suo
aggeggio
non risparmia belle o
brutte.
ZIZZETTA
Quel romano?
EUNUCO
............ E' un
poco frollo!
La sua toga,
povaretto,
degge issare in fino a
il collo
per dar aria al
frugoletto.
Et intanto che se
appresta,
uno schiavo od un
liberto
a la donna sua se
innesta
con il trullo pria
scoverto!
ZIZZETTA
Veggio i barberi de
steppa!
EUNUCO
Loro pompano a cavallo
e ogni tanto gli se
inceppa
el tucano per quel
ballo!
E qui, ancor, co'
l'armatura
veggi un nobile
Crociato,
che per far bella
figura
anche il trullo s'è
ferrato!
ZIZZETTA
Buonarroti è questo
desso?
EUNUCO
El pintor, sovra le
scale,
fa un a fresco de
successo
detto "Sfizio
universale".
Sai tu cogliere el
messaggio
de quest'opra
celebrata?
E' il trionfo de il
pompaggio,
è una mistica
ammucchiata!
ZIZZETTA
Veggio qui Napolione
co' la mano a la
marsina,
che trastulla el suo
bastone
mentr'aspetta
Giuseppina!
EUNUCO
Et alfin veggi un
esempio
che m'arreca tanto
spasso:
questo bìgolo, cui
scempio
fa el pennello de
Picasso!
Te che dici? E'
simigliante
a una pipa o a un
grimaldello,
a una zanna d'elefante
o a un pinguino co'
l'ombrello?
ZIZZETTA
Mah, per me va tutto
bene:
l'importante è che sia
ritto,
che diradi le mie
pene,
con fracasso o zitto
zitto!
Or mi meni negli
alloggi,
perchè voglio
immantinente
un bel trullo che
s'appoggi
alla pòttola fremente.
Orsù, recami al
mestiere,
chè i destini son
segnati:
tanti trulli vò a
godere
come il Ghinness de'
primati!
La Rejna viene compagnata da l'Eunuco ne il ventre
trasudante luxuria de il Lupanare e quinci scompare da la nostra vista.
Ma zompa tosto
il provvido Giùilare a provvederci d'una soluzione per saverne de più su le
prossime venture de la Rejna infojata.
GIU'ILARE
Va la torrida Zizzetta
palpitante a il
lupanare.
Ma che fa, de che fa
incetta?
Chi cel pole
raccontare?
Da l'Olimpo ben trasmette
una radio ch'assai
sfizia:
non dà solo
canzonette,
ma pur'anco la
notizia!
Auscultiamo quali
fatti,
e consigli per li
acquisti
or riversano que'
matti
sovra noi,
povericristi!
Da
l'antenna de la celestiale Radio Olympo Nettuorch, s'irraggia suadente ne
l'etere la voce della strafigolosa Clio - de Musa of de spetteguless - rinomata
appo li compagnucci sui come "Cliotoride", chissà perché.
CLIO
Priapo, ch'è il nostro
Inviato
Speziale là da
Fregnilanda,
d'un caso ch'è assai
ciacolato
notizie ce manda!
Ve dona 'sto
colligamento
"Corazza",
che preservativo!
Usatelo e il vostro
istrumento
sarà più giulivo!
Sarete più ganzi e più
in lizza,
mettendoci dentro
l'augello!
Ci ha un solo difetto:
se drizza
con un verricello!
PRIAPO
Saluti da il Gran
Lupanare!
Saluti dal vostro
cronista!
Son qui ben locato a
guatare
Zizzetta: è
un'artista!
Or sta diguazzando,
imbibita
da il sugo d'un rozzo
pompiere:
la irrora con pompa
incallita,
con foga e mestiere!
CLIO
Per quei ch'han
tardato l'ascolto,
riassumo i golosi
antefatti:
Zizzetta ha pompato de
molto,
ben morbida o a
scatti.
Savete del caldo
pompiere.
Ma pria c'è già stato
un notaro,
un conte, un magnano,
un geniere
e un guardio di faro.
PRIAPO
Di poi, cavalcando un plotone
del Settimo
Cavalleggeri,
la bambola è stata in
azione
per tre giorni
intieri!
CLIO
Lei pompa: a rotella, a
torrone,
a grappolo, a
ciucciabindello,
a mantice, a
strizzabastone,
a volo d'uccello.
E grufola stesa o
carponi,
a gondola, a
chiappincrociata,
a gàttola, a
strusciapistoni,
in coppia o
ammucchiata.
PRIAPO
E mùgola, soffia,
sussurra,
ciangotta, cinguetta,
guajsce,
cincischia, frinisce,
s'imburra,
cucùla e garrisce.
Compari che state in
ascolto,
repasso la linea,
vualà!
CLIO
Priapo, ringrazioti
molto
e vado a scopà.
Ma ancora un saluto,
porcelli,
ve manda lo sponsor
"Corazza":
el preservativo per
quelli
d'insolita stazza!
"Corazza"
lavora perfetto,
financo se istate a
dormire!
"Corazza" ci
ha un altro difetto:
che può arrugginire!
Forse
per non recar dispetto a la pluralità de le voci, ma con più verosimiglianza
perché s'è trincato el cerebro, quel tanghero de il Giùilare pensa bene a
codesto punto de farve auscultare piratescamente anco la pallosissima Radio
Inferi Nettuorch, che c'entra un belino co' la nostra goduriosa Historia.
PLUTONIO DEIGEI
Bella gente, consumate
tutto quello che ve
garba!
Consumate le patate,
el cervello, la
spingarda,
naviganti, santi,
eroi,
i piselli et le
brasciole...
Consumate! Ognun de
voi,
sprechi tutto ciò che
vole!
Consumate, alla
buonora,
consumate anco
l'ambiente,
tanto ce ne resta
ancora
e a nisciuno importa
niente!
"Consumare"
è il motto d'oro
che lasciamo a' nostri
eredi:
che ce frega a noi se
loro
dopo resteranno a
piedi?!
Per coerenza, noi
doviamo
restar saldi, tener
duro:
e pertanto consumiamo
el presente et el
futuro!
Come
volevasi demonstrare, quel birbone de il Giùilare ha troncato el filo virtuoso
de la Historia, così che un malnato guastalefeste, Cialtron Quelsal, sedicente
manufattore de L'Historia midesima, se insinua sgomitando. Seguramente per
sbaraccare la baracca e per burattinare i burattini a la sua guisa infingarda!
CIALTRON QUELSAL
Tu che m'ascolti certo
vuoi ch'io prenda
a disvelar le mosse de
il finale:
o che se compia in
bene o pure in male,
pretendi soluzione a
la vicenda!
E invece te deludo,
non il faccio!
A me me garba l'opera
incompiuta.
Non amo chi congeda,
chi saluta,
chi spappoleggia tutto
in un abbraccio.
E che, la vita nostra
d'ogni giorno
se serra a sera con la
scritta "fine"?!
Ognun rispande gàbole
e manfrine
appena quando el sole
fa ritorno.
Or stesso, el vostro
autore si diparte,
va a rovellare nuove
fantasie.
E la morale? Mettila
in disparte,
perchè sovente è men
delle bugie!
E come si
nun abbastasse cotesta sgrufolata cialtronesca, retornano a reiterar in scena
tutt'insieme li guitti de la indecorosa vicenda, in la quale - per la veritade
- vui anco siete oramai impegolati, o ninni!
BUCOLANO
Su la punta d'ogni
lazzo,
nel profondo d'ogni
cosa,
si tu voi, cogli lo
sprazzo
d'una mente assai
curiosa,
che te adombra la
morale
de la cruda verità!
GIU'ILARE
La morale, la morale
è una colica renale!
ZIZZETTA
Te me dici: non
capisco,
son solenni porcarie!
Io de certo preferisco
non già il vero, ma
bugie
che m'ajutano a
campare
con spocchiosa
dignità...
GIU'ILARE
La morale, la morale
è un augello che non
sale!
CENTRILLONA
Quant'è bella
giovinezza,
che si fugge tuttavia!
O voi, grulli: se in
vecchiezza,
se alla fine della via
rimpiangete
qualchecosa,
vi par d'esser
baccalà!
GIU'ILARE
La morale, la morale
è un bruciore
morroidale!
PENEMOLLE
Chi sen va co' la
schiettezza
pe' i sentieri de
l'eccesso,
a le torri di saggezza
poi perviene. Pur,
l'ingresso
è da un cèrbero
sbarrato
di proterva cecità!
GIU'ILARE
La morale, la morale
è uno scarego fecale!
TETTATONDA
Ma qual è
l'ammonimento
che poi trar da la
vicenda?
Che non basta il cor
contento,
bensì pure le pudenda!
Che l'inciucio può far
danno,
ma talvolta fa goder!
GIU'ILARE
La morale, la morale
è un incaglio
viscerale!
SILVUCUMPRA'
Et allora: fa un bel
niente!
Retorniamo a' nostri
giorni,
infra risse, infra
tangenti,
infra carni co' i
contorni,
infra lazzari e
lenoni....
più ne metta, chi più
n'ha!
Et allora: fa un bel
niente!
Retorniamo a il nostro
poco,
infra rissa, infra
tangente,
infra il meglio che va
a foco,
infra lazzaro e
lenone....
più ne metta, chi più
n'ha!
TUTTI
La morale, la morale
istà al fondo del
pitale!
Su
quest'Historia mala
la
tela non sol cala,
ma
pure al suol si spande
siccome
le mutande.