GLI EBREI E LE STORIELLE EBRAICHE |
1.
Samuele va spesso a fare la spesa (la ragione vera e' che
incontra spesso delle massaie che cerca di intortare). Un giorno conosce
Maria e organizzano un incontro a casa di lei. Lei gli dice: "Vieni
questa sera dopo le 9; mio marito esce verso quell'ora e non ritorna mai
prima di mezzanotte. Ma siccome non so l'ora esatta in cui esce, tu aspetta
di sotto, perché dopo che e' uscito ti tiro giu' una moneta da 100
lire". La sera Maria aspetta che il marito esca, poi getta la monetina
dalla finestra e si metta in trepida attesa del suo amante. Ma aspetta
aspetta e questi non arriva. La mattina dopo esce per fare alcune spese e
trova Samuele ancora giu' in giardino e gli chiede: "Beh, cosa e'
successo? perché non sei salito?". E Samuele: "Non riesco a trovare
la monetina!". |
2.
Un ebreo in punto di morte chiama a se' i suoi cari:
"Sara, moglie mia dove sei?". "Sono qui, stai
tranquillo". "Giuditta, figlia mia, dove sei?". "Sono qui padre, non agitarti".
"David figlio mio dove sei?". "Padre sono qui". "Ma
allora al negozio chi ci sta?". |
3.
Un ebreo di nome Giacobbe si trova in cattiva situazione
economica, per cui entra nella sinagoga e prega Dio: "Dio, per favore,
aiutami, fammi vincere una lotteria, una qualsiasi delle tante che ci sono.
Cosi’ sistemo i miei affari e la mia famiglia". Viene il giorno
dell’estrazione, ma in nostro amico non vince. La settimana dopo ritorna
nella sinagoga: "Dio, per favore, sono disperato, se non vinco sono
rovinato, io, mia moglie e i miei figli. Fammi vincere alla lotteria".
Ma anche questa volta non vince nulla. Cosi’ la storia si ripete per varie
settimane senza che l’ebreo vinca nulla. Un giorno dopo l’ennesima preghiera
nella sinagoga Dio si fa vivo con lampi e tuoni ed esclama: "Giacobbe,
insomma, io ti voglio aiutare, ma vienimi incontro: compra un
biglietto!". |
4.
Ci tengo molto al mio orologio. Me l'ha venduto mio padre
sul letto di morte! (Woody Allen) |
5.
Un ebreo dice ad un amico: "Ti ricordi di mio figlio?
Tu sai che l' ho sempre educato nel rispetto della religione ebraica. E'
successa una cosa strana: l'ho mandato in Israele perché cresca da vero
ebreo, e lui... e' tornato cristiano". "E' strano. Anch' io ho
educato mio figlio nel rispetto della vera religione, ma quando l'ho mandato
in Israele, e' tornato cristiano anche lui". "Questo e' molto
strano, parliamone al rabbino: "I nostri figli che abbiamo educato da
veri ebrei sono andati in Israele e sono tornati a casa cristiani".
"Questo e' molto strano perché anche mio figlio, e' andato in Israele e,
malgrado sia stato allevato da vero ebreo, e' tornato a casa cristiano".
"Cosa possiamo fare? ". E il rabbino: "Chiediamo al Signore:
Signore di Israele, Dio di Isacco e di Giacobbe, ascoltaci, vogliamo
chiederti un consiglio: i nostri figli, tutti degli ottimi ebrei, sono andati
in Israele e sono tornati a casa cristiani, che possiamo fare? ". E Dio:
"Questo e' molto strano, perché anche mio figlio... ". |
6.
Un ebreo impara a giocare a golf, e la cosa gli piace cosi'
tanto che si allena tutti i giorni. Il sabato pero' e' giorno di preghiera e
di riposo per gli ebrei, e lui deve astenersi anche dal giocare a golf. Pero'
non resiste e il sabato mattina presto corre al campo di golf ancora chiuso,
scavalca la recinzione e si prepara a dare due tiri veloci veloci prima che
arrivi qualcuno. Fatto sta che in cielo c'e' San Pietro che vede tutto e
riferisce a Dio: " Aoh! Dio, c'e'
un ebreo che sta a giocare a golf! E' Sabato! Non si puo' giocare a golf! Lo
devi punire!". "Vabbene, mo' glielo faccio vedere io!".
L'ebreo mette a terra la pallina e... tok! con un solo tiro centra la buca a
300 metri di distanza! San Pietro, sbalordito: "Aoh, ma che fai? Quel
tipo, ti ho detto, e' un ebreo! Sta a giocare a golf di sabato! E tu gli fai
far buca al primo colpo?". "Eh, infatti! Mo' voglio vedere a chi
cazzo lo racconta!". |
7.
In Israele una famiglia di arabi, padre madre e bambino,
stanchi delle discriminazioni loro inflitte, decidono di convertirsi alla
fede ebraica. Si rivolgono ad un rabbino che li avverte: "Dovete
provarmi la sincerita' della vostra conversione al Dio di Israele".
"Siamo pronti a tutto, rabbi!". "Allora mi dimostrerete la
vostra fede nel Signore attraversando a piedi un campo minato". Si
recano nel luogo e danno inizio alla prova. Inizia il padre che, passo dopo
passo, riesce ad attraversare il campo. Il rabbino: "Superando questa
prova, fratello, tu hai dimostrato la tua fede, e Dio ti ha accolto fra di
noi". Subito dopo, passo dopo passo, anche la madre riesce a passare. Il
rabbino: "Superando questa prova, sorella, tu hai dimostrato la tua
fede, e Dio ha dimostrato di volerti accogliere nella nostra Chiesa".
Alla fine anche il figlio prova ad attraversare il campo, ma dopo un paio di
passi ... boomm!! Il rabbino: "Dio mio che sciagura!". E i
genitori: "Nessuna sciagura! Un piccolo bastardo arabo in meno!". |
8.
Migliaia di anni fa Dio e' alla ricerca del popolo eletto.
Si presenta agli Egizi dicendo: "Cerco il popolo eletto". "E
in cosa consiste?". "Consiste nel seguire i miei 10
comandamenti". "E cioe'? Dacci un esempio". E Dio: "Ad
esempio: Io sono il Signore, Dio tuo, non avrai altro Dio al di fuori di
me". E il popolo Egizio: "Eh no! Noi siamo abituati a tanti Dei, il
Dio Sole, Anubi, ecc, e un Dio solo non e' proprio possibile". Allora
Dio va dal popolo Fenicio: "Cerco il popolo eletto". "E in
cosa consiste?". "Consiste nel seguire i miei 10
comandamenti". "E cioe'? Dacci un esempio". "Ad esempio:
non rubare". E il popolo Fenicio: "Eh no! Non e' possibile! Noi
siamo un popolo abituato a fare commerci in tutti i mari, e il commercio vuol
dire anche un po' rubare... ". Allora Dio va dal popolo Greco:
"Cerco il popolo eletto". "E in cosa consiste?".
"Consiste nel seguire i miei 10 comandamenti". "E cioe'? Dacci
un esempio". "Ad esempio: "Non desiderare la donna
d'altri". "Eh no! Non e' possibile! Noi siamo un popolo dedito
all'amore sotto tutti gli aspetti (v. Elena di Troia, ecc)". Allora Dio
va dal popolo ebraico: "Cerco il popolo eletto". "E in cosa
consiste?". "Consiste nel seguire i miei 10 comandamenti".
"E quanto ci costano?". "Ma nulla, sono completamente
gratis!". "Beh, allora, li prendiamo tutti in blocco!". |
9.
Ad Assisi si incontrano i rappresentanti di varie
religioni, un missionario Cattolico, un Rabbino ed un Mussulmano e parlano
delle diverse esperienze. Il Cattolico: "Eravamo in pieno oceano ed il
mare era in burrasca, vento e onde minacciavano di rovesciare la nave, ma ci
mettemmo a pregare tutti insieme e dalle nuvole un raggio di sole ci
illumino' la via calmando le acque e placando il vento. Fu un vero miracolo
di Cristo!". Il Mussulmano: "Eravamo nel deserto durante una
bufera, scarsi i viveri e l'acqua, la strada era smarrita, pregammo Allah e
un raggio di sole usci' dalle nuvole, placo' il vento e ci indico' la via per
l'oasi. Fu un vero miracolo di Allah". Il Rabbino: "Camminavo nel
ghetto di New York, era sabato, attento a non commettere peccati, quando di
fronte a me vedo un portafogli pieno di dollari; non potevo toccarlo per le
Sacre Leggi, ma un raggio di sole buco' le nuvole ed illumino' il ricco portafogli. Fu un miracolo, tutto intorno
era sabato, ma li' era mercoledi". |
10. "Dacci un
taglio" disse l'ebreo al rabbino. "Taglio corto" disse il
rabbino all'ebreo. |
11. I gabbiani, come
noto, seguono le navi in attesa dei rifiuti alimentari che vengono gettati da
esse. Nave da crociera americana: 1.500 gabbiani al seguito. Nave greca:
1.000 gabbiani al seguito. Nave ebraica: due gabbiani al seguito. Nave
genovese: un gabbiano che vola con un'ala sola: sotto l'altra ha la merenda! |
12. Succede una
disgrazia in casa Blumenfeld. Si gioca a poker in 5, quando il vecchio Cohen ha
un infarto e muore senza aver ripreso conoscenza. Dice Blumenfeld a Weiss:
"E adesso che cosa facciamo?". "Togliamo i sei", risponde
Weiss. (Ferruccio Folkel) |
13. Un prete e un
rabbino, amici da tempo, sono soliti trovarsi in bicicletta. Un giorno il rabbino
arriva e vede il prete a piedi: "Amico mio che e' successo?".
"Ah ! Neppure per il loro parroco hanno rispetto! Ieri da davanti la
chiesa mi hanno rubato la bici! Ma domenica vedrai! Gli faccio una predica
con i fiocchi". La settimana dopo si rivedono e il prete ha la sua bella
bici. Il rabbino gli chiede se la predica abbia fatto effetto e il prete
risponde: "Eh si', ho parlato dei 10 comandamenti. Con tono drammatico
ho cominciato a dir loro: 'Io sono il Signore tuo Dio, Non avrai altri dei all'infuori
di Me !' Quando sono arrivato al Non rubare ho guardato i miei fedeli negli
occhi ripetendo: 'Tu non rubare.... TU ... Tu non rubare!'. Il giorno dopo
riavevo la mia bella bici di fronte alla chiesa!". Tempo dopo il prete
vede il rabbino a piedi e gli chiede cosa sia successo. "Ah ! Neppure
per il loro Rabbino hanno rispetto ! Ma faro' come te. Questo sabato faro'
una lezione sui 10 comandamenti come non ne hanno mai sentite!". La
settimana dopo il rabbino ha di nuovo la sua bici e il prete gli chiede come
sia andata. E il rabbino: "Ho fatto proprio come te ! Ho cominciato a
dire i 10 comandamenti, uno ad uno: 'Io sono il Signore tuo Dio, Non avrai
altri dei all'infuori di Me ...'. Quando sono arrivato al 'Non desiderare la
donna d'altri'... mi sono ricordato dove avevo lasciato la bici!". |
14. Due rabbini sono in
visita in America. Davanti ad una chiesa vedono un cartello: "2.000
dollari per chi si converte al cattolicesimo". Il primo rabbino,
veramente offeso dal vedere una religione caduta cosi’ in basso, dice al suo
compagno: "Entro e vado a vedere cosa c’e’ di vero. Tu aspetta qui
fuori". Poco dopo il primo rabbino esce dalla chiesa e il suo amico gli
chiede: "E allora? E’ vero che danno 2.000 dollari per una conversione?
". E il primo rabbino guardandolo di traverso: "2.000 dollari? Ma
voi ebrei non avete altro per la testa!". |
15. Ogni anno, subito
prima di Pasqua, il Capo Rabbino di Roma si presenta in Vaticano dal Papa e
gli porge una busta molto antica. Il Papa la prende, scuote la testa e la
restituisce al Capo Rabbino che se ne ritorna via. Questa usanza avviene da
quasi 2000 anni ed e’ poco conosciuta da altri all’infuori dei due soggetti
citati. Succede che un anno siano di nuova nomina sia il Papa che il Capo
Rabbino. Quando il Capo Rabbino presenta al Papa l’antica busta, come il suo
predecessore gli aveva insegnato, il Papa, come gli aveva insegnato il suo
predecessore, la guarda e la restituisce al Rabbino. Pero’ il Papa aggiunge:
"Questo rituale mi sembra strano. Non ne capisco il significato. Che
cosa c’e’ dentro la busta?". Ma il Rabbino risponde: "Che io sia
dannato se lo so. Sono nuovo anch’io. Ma basta aprire la busta e conosceremo
il contenuto". Il Papa accetta la proposta del Rabbino e insieme
lentamente e con molta cura aprono la vecchissima busta e leggono il foglio
in essa contenuto... il conto dell’Ultima Cena! |
16. Perché gli ebrei
sono circoncisi? Perché le donne ebree non comprano nulla se non c'e' almeno
il 20% di riduzione. |
17. Un giovane ebreo
studioso del talmud decide, per approfondire i suoi studi, di visitare le
comunita' ebraiche sparse per il mondo. Prima di partire va dal suo rabbino
che gli dice: "E ricorda sempre: la vita e' una fontana!". Il
giovane ascolta riverente le sagge parole del vecchio rabbino e poi parte per
il suo viaggio. Anni dopo mentre si trova a Praga riceve una lettera che
annuncia la vicina dipartita del rabbino. Decide quindi di tornare al suo
paese per l'ultimo saluto e vi arriva proprio in tempo: "Caro rabbino,
ho tanto viaggiato, visto tante persone, ascoltato tanti commenti alle
letture sacre. Ho studiato a fondo l'ebraismo e anche tutte le religioni del
mondo antico e contemporaneo. Sono diventato il piu' grande esperto di
religioni nel mondo, ma un dubbio atroce mi consuma: ho passato notti insonni
pensando alle tue parole senza mai trovare la risposta. Solo tu puoi chiarire
i miei dubbi prima di morire. Rabbino, perché la vita e' una fontana?".
E il rabbino: "Vabbe'... non e' una fontana!". |
18. Un prete cattolico
ed un rabbino stanno discutendo, durante un congresso di teologia, sulle
proibizioni delle rispettive religioni. Dice il prete: "Eh... piu' che
altro noi preti cattolici non possiamo fornicare!". E il rabbino:
"E noi ebrei non possiamo mangiare la carne di maiale!".
"Accipicchia... ma il maiale e' buono! L'hai mai assaggiato te il
prosciutto?". "Beh... in confidenza... l'ho assaggiato! E tu ci sei
mai stato a letto con una donna?". "Che rimanga tra noi: ci sono
stato una volta!". "E com'e'?". "Beh... e' meglio del
prosciutto!". |
19. In classe la maestra
chiede agli alunni: "Chi e' stato il piu' grande uomo che l'umanita'
abbia mai avuto?". "Berlusconi" grida il piccolo Andreino.
"Ma no" dice la maestra. "D'Alema" dice un altro bambino.
"Il mio papa'" dice un terzo. "Ma no! Non avete capito lo
spirito della domanda" dice sorridendo la maestra. Allora il piccolo
David Nataf si alza e nel silenzio generale dichiara tranquillamente:
"Gesu' Cristo, signora maestra". La maestra questa volta dice che
la risposta e' giusta, ma dentro di se' si meraviglia che sia stata data
proprio dal piccolo David, figlio di ebrei. Comunque per ricompensa dona al
piccolo David un sacchetto di caramelle.
Durante l'intervallo della ricreazione un amico ebreo di David lo
prende per il colletto e gli dice: "Ma che ti e' venuto in mente di dire
che e' Gesu' il piu' grande uomo...". E il piccolo David masticando una
caramella: "Io so che e' Mose' come lo sai tu che e' Mose', ma cerca di
capire, gli affari sono gli affari!". |
20. L'anziano signor
Schwartz e la vedova Esther Cohen sono seduti sulla veranda della casa di
riposo dove vivono. Il signor Schwartz, anch'esso vedovo, dice ad Esther:
"Per cinque dollari faccio l'amore con te su quella sedia a dondolo, per
dieci dollari, faccio l'amore con te su quel divano. Ma per venti dollari, ti
porto nella mia camera, accendo un paio di candele e ti regalo la piu'
splendida notte di passione che tu possa immaginare....". Esther
considera l'offerta per un momento, e dopo avere guardato dentro la borsetta,
da' venti dollari al signor Schwartz. "Allora ti sei decisa per la notte
di passione in camera mia ?". "No, per le quattro volte sulla sedia
a dondolo". |
21. Qual e' il piu'
grosso dilemma per un ebreo ? Prosciutto gratis !!! |
22. Mose' discende dal
monte Sinai, dove ha ricevuto la parola di Dio, e parla alla folla:
"Amici, ho due novelle importanti da annunciarvi: una buona e una
cattiva. La buona e' che sono riuscito a convincere Dio che 10 comandamenti
sono sufficienti invece di 15... e la cattiva e' che "Non desiderare la
donna d'altri" fa parte dei dieci che sono rimasti. |
23. Scuola ebrea. Il
rabbino sprona gli allievi a riflettere sulla Bibbia. Il piccolo e pestifero
Toto Weissenberg vuol dire la sua su Mose' : "Io penso che Mose' non fu
un gran furbo". E il rabbino: "E perché?". "perché quando
scappo' dall'Egitto con tutto il popolo d' Israele e arrivo' sul mar Rosso,
se avesse girato a sinistra invece di girare a destra adesso saremmo noi ad
avere tutto il petrolio!". |
24. Qual e' la differenza
fra una moglie ebrea e una moglie non ebrea? Una moglie non ebrea dice a sua
marito: "Hai comprato il Viagra?". Una moglie ebrea dice al marito:
"Hai comprato la Pfizer?". |
25. Nel quartiere ebreo
di New York in mezzo ad una serie di sfolgoranti vetrine di gioiellieri un
turista scorge un negozietto con decine di orologi in vetrina. Interessato
entra per fare un acquisto: "Buon giorno, vorrei un orologio...". E
il commesso del negozio: "Mi spiace, ma noi non vendiamo orologi!".
"Ma come? Ma se avete la vetrina piena di orologi...". "Si',
certo, ma non vendiamo orologi...". "Mi scusi, ma e' buffo
questo... Io vedo una vetrina piena di orologi...". "Senta, noi qui
facciamo circoncisioni... cosa voleva che mettessimo in vetrina...
cazzi?!?". |
26. Chicago, anni '50.
Moshe Rabinowitz e' immigrato da poco con la sua famiglia negli USA.
All'inizio fa fatica a trovare lavoro, ma lui e' un tipo caparbio e alla fine
riesce a trovare lavoro come rappresentante nella ditta di spaghi di suo zio
Rosenthal. Essendo l'ultimo arrivato gli affidano gli stati piu'
"spinosi"... gli Stati del Sud, dove il concetto di uguaglianza
razziale non e' ancora stato assorbito completamente. Ma Moshe non si lascia
impressionare perché anche se e' un tipetto timido e gracilino, e' un grande
lavoratore e ha una gran fede in Dio. Per mesi va da Stato a Stato, da un
paese all'altro, di negozio in negozio, senza pero' riuscire a vendere
neanche un metro di spago. Spesso lo trattano male, ma lui e' sempre
rispettoso ed educato e non si arrabbia mai. E' un grande lavoratore e sa che
Dio e' con lui. Un giorno d'estate arriva in un paesino del Missisipi ed
entra nel classico drugstore del Sud... vetrina sporca, cartello sulla porta
con scritta: Noi non possiamo entrare! (accanto al disegno di un negro).
Dietro al bancone c'e' il tipico droghiere del sud, panzuto, braccia tatuate,
sudato, sigaro masticato che pende dall'angolo della bocca. Infastidito, alza
gli occhi dal giornale che sta "leggendo"... e vede Moshe: piccolo,
magro, tutto vestito di nero, lunga barba, occhialetti, in una mano il
cappello che rispettosamente si era tolto prima di entrare, nell'altra la
fedele valigia contenente il campionario. Un ghigno si forma sulla bocca del
tizio mentre continua a squadrare il piccolo Moshe. Moshe sa che questa e' la
sua ultima possibilita', deve riuscire a piazzare un ordine per mantenerla
sua famiglia. Timidamente si fa avanti, e spinto dal coraggio della
disperazione, si presenta ed inizia ad elencare i vari tipi di spago del suo
campionario, descrivendoli accuratamente uno ad uno. Il padrone del drugstore
lo interrompe varie volte dicendogli di non essere interessato, ma Moshe
continua, anzi, ad ogni interruzione diventa sempre piu' dettagliato. Anche
gli insulti non hanno alcun effetto. Dopo un paio d'ore il tizio non ce la fa
piu' e urlando in faccia al povero Moshe, cede: "Va bene, fottuto ebreo,
te lo compro il tuo spago. Anzi, saro' generoso, ne compro addirittura un
pezzo lungo quanto la distanza tra il tuo naso e la punta del tuo fottuto
pisello !!! E adesso vattene". Dopo un po di tempo davanti al drugstore
si ferma una lunga fila di TIR da cui vengono fatti scaricare centinaia di
enormi rulli di spago. Il padrone del negozio corre fuori, cerca di fermarli,
ci deve essere uno sbaglio. Il camionista gli chiede: "E' lei Bill Smith
?". "Si', sono io ma...". "Allora non c'e' nessuno
sbaglio....firmi qui !" e insieme alla bolla d'accompagnamento gli
consegna una lettera. Il tizio apre la busta con mani tremanti. Dentro, un
biglietto scritto con una grafia minuta e ordinata: Caro Sig. Smith, non so
come esprimerle la mia gratitudine per quest'ordine che lei tanto
cortesemente mi ha fatto. Non la dimentichero' mai, che Dio la benedica,
firmato: Moshe Rabinowitz, Residente a Chicago... circonciso a Warsavia. |
27. Il Rabbino di
Gerusalemme e' a Roma in visita al Papa. Mentre conversano nel salotto scorge
sulla scrivania del Papa un telefono d’oro. Incuriosito ne chiede lo scopo e
il Papa: "Oh quello e' il telefono diretto con Dio". Meravigliato il
Rabbino chiede di usarlo e terminata la conversazione con Dio insiste con il
Papa per pagare la conversazione. Dopo una serie di complimenti il Papa legge
il contascatti e chiede 2.656.000 lire. Passa un anno e il Papa restituisce
la visita al Rabbino recandosi a Gerusalemme ed entrato nel suo studio scorge
un telefono d’oro come il suo. "Vedo che hai il telefono anche tu...
bene posso approfittare per una telefonata ?". "Certamente...
accomodati !". Terminata la telefonata il Papa dice: "Ora se
permetti vorrei pagare... quant'e'?". E il Rabbino: "Se vuoi...
allora sono 200 lire". Il Papa sorpreso chiede: "Come? Cosi'
poco?". "Naturalmente... e' una chiamata urbana!". |
28. Una coppia di ebrei
e' ossessionata dal seguente dubbio: il sesso e' lavoro o divertimento? In
altre parole e' lecito fare del sesso di sabato? (Se il sesso e' lavoro deve
essere proibito di sabato). Per risolvere il dilemma l'uomo va a porre la
domanda al pastore. Questi, dopo un po' di riflessione, replica che il sesso
e' lavoro. Non soddisfatto della
risposta (dopo tutto il pastore e' celibe, che ne sa lui del sesso?), l'uomo
si reca dal vicario, che dopo attenta riflessione, conferma quanto asserito
dal pastore. Ma l'uomo, non ancora convinto, si reca dal Capo Rabbino e gli
pone la stessa domanda. Ed il Rabbino senza esitare gli risponde:
"Figliolo caro, il sesso e' senza dubbio divertimento... perché se fosse
lavoro mia moglie avrebbe trovato qualcun altro per farlo al suo posto". |
29. Scavando un pozzo
nel deserto israeliano, Giacobbe scopre un sarcofago contenente una mummia.
Dopo averla esaminata, telefona al curatore di un museo di Gerusalemme:
"Ho trovato la mummia di un uomo morto 3000 anni fa per un attacco
cardiaco!". "Non vedo come tu abbia potuto accertare questi
particolari" ribatte il curatore "Comunque portala qui e
vedremo". Dopo una settimana Giacobbe riceve una telefonata dal museo...
"Hai ragione per quanto riguarda l'eta' della mummia e la causa della
morte" dice il curatore "Ma come ci sei arrivato ?". E
Giacobbe: "Ecco, la mummia stringeva nel pugno un pezzo di carta che
sembrava una ricevuta su cui era scritto :'100 scekel su Golia'!!!". |
30. Quattro rabbini
litigano sempre su problemi teologici in modo tale che sempre alla fine tre
sono in accordo contro il quarto. Un giorno il quarto, stanco di questa
inferiorita' e sicuro di avere ragione, decide di appellarsi ad un'autorita'
piu' alta: "Oh, Dio! So in cuor mio di avere ragione! Dammi un segno che
io ho ragione e loro torto, cosi' da convincerli!". E' una bellissima giornata,
ma all'improvviso scoppia un temporale con tuoni e fulmini e dopo 10 minuti
torna il sole. "Grazie Signore di questo segno: io sono nel giusto e
loro hanno torto!". Ma gli altri tre non sono d'accordo: "No!
Questo non e' un segno di Dio! E' solo un temporale estivo!". Allora il
rabbino prega ancora piu' forte: "Oh, Dio, per favore ho bisogno di un
segno piu' chiaro!". Subito il sole si eclissa e per 10 minuti il buio
piu' totale compare sulla Terra. "Grazie Dio! Questo e' il segno che io
ho ragione e loro torto!". Ma ancora i tre altri rabbini asseriscono che
si tratta solo di un evento naturale. E il rabbino allora: "Oh Dio... ho
bisogno proprio di un segno veramente grande...". E a quel punto il
cielo si apre e compare una figura maestosa che grida: "HA RAGIONE
LUI!!". Felice il rabbino si volta verso i tre compagni e dice:
"Avete visto?". "Si', va bene ... adesso siamo 3 a 2". |
31. Un prete sta per
confessare quando viene chiamato d'urgenza al capezzale di un moribondo.
Pero' prima di partire chiama il rabbino suo amico che sta dall'altra parte
della strada e gli chiede come favore se puo' prendere il suo posto. Il
rabbino pero' si schernisce dicendo che non sa fare le confessioni, per cui
il prete si ferma ancora un po' per fargli vedere come si fa. Subito dopo
entra una donna che dice: "Padre, mi assolva perché ho peccato: ho
commesso adulterio". E il prete: "Quante volte, figliola?". La
donna risponde: "Tre volte". Il prete: "Di' due Ave Maria e
metti 5.000 lire nella cassetta dei poveri". Pochi minuti dopo entra un
uomo nel confessionale che dice: "Padre, mi perdoni perché ho peccato.
Ho commesso adulterio". E il prete: "Quante volte, figliolo?".
E l'uomo: "Tre volte". E il prete: "Di' due Ave Maria e metti
5.000 lire nella cassetta delle elemosine". A questo punto il rabbino
dice di aver capito e il prete parte. Poco dopo entra per confessarsi una
donna che dice: "Padre, mi perdoni, perché ho peccato". E il
rabbino: "E che cosa hai fatto?". La donna risponde: "Ho
commesso adulterio". E il rabbino: "E quante volte,
figliola?". E la donna: "Una volta sola". Allora il rabbino:
"Vai e fallo ancora altre due volte; oggi abbiamo tariffe speciali, 3
per 5.000 lire". |
32. Il concorso del
superenalotto con un premio di 60 miliardi viene vinto da un ebreo, ed i
giornalisti, una volta individuatolo, si precipitano ad intervistarlo:
"Scusi, ora che ha vinto questa cifra favolosa, che cosa fara' con tutti
questi soldi?". Il vincitore, dopo un attimo di perplessita' con
sicurezza risponde: "Poche cose, ma cariche di significato! Innanzi
tutto daro' 5 miliardi per la costruzione di una sinagoga a Roma; altri
cinque invece andranno alle vittime dell'olocausto ed infine cinque miliardi
li daro' ai tedeschi!". Il giornalista perplesso chiede: "Ma come,
proprio ai tedeschi? E perché se e' lecito?". L'ebreo, tirandosi su la
manica e scoprendo il polso tatuato replica: "Cosa vuole, in fondo e'
merito loro se oggi ho vinto!" |
33. Una giornalista si
trova a Gerusalemme per scrivere un articolo sullo Stato Ebraico per una
importante rivista americana. Prende una camera nel migliore albergo di
Gerusalemme che guarda direttamente sul famoso Muro del Pianto. E' cosi' che
nota un vecchietto che ogni giorno, mattina e pomeriggio, va a pregare
intensamente e a lungo sul Muro. Visto che la cosa si ripete per settimane
decide di andare a chiedere al vecchio ebreo: "Mi scusi, l'ho vista per
tanti giorni pregare intensamente sul Muro del Pianto. Da quanto tempo si
reca qui per pregare?". Il vecchio risponde gentilmente: "Sono 40
anni che vengo qui a pregare". "E per che cosa prega?" chiede
la giornalista. "La mattina io prego per la pace nel mondo. Poi vado a
casa e torno nel pomeriggio e prego per l'eradicazione delle malattie dal mondo".
Allora la giornalista chiede: "E come ci si sente a venire qui da 40
anni per pregare per queste cose?". E il vecchietto con tono sconsolato:
"Mi sembra di parlare al muro". |
34. Durante una predica
il rabbino viene interrotto dal brusio che due ebrei fanno nel discutere fra
loro. Fa una pausa e chiede ai due il perché della discussione. "Vede
rabbino, io e il mio amico stavamo discutendo sui colori. Io affermo che il
bianco e' un colore, mentre lui dice di no. Chi ha ragione?". Il rabbino
ci pensa per un po' e poi dice: "Secondo le sacre scritture posso dirvi
che il bianco e' un colore". "Vedi che avevo ragione io? Il bianco
e' un colore!! Grazie, rabbino, grazie". Il rabbino ricomincia il suo
discorso, ma dopo un po' e' di nuovo interrotto dai due che si sono rimessi a
discutere. Si rivolge a loro chiedendo il motivo della discussione.
"Vede, rabbino, io e il mio amico stavamo discutendo ancora sui colori.
Io affermo che il nero e' un colore, mentre lui dice di no... Chi ha
ragione?". Il rabbino, pensieroso, dopo un po' sentenzia: "Secondo
le sacre scritture posso dirvi che anche il nero e' un colore".
"Visto che avevo ragione io? La televisione che ti ho venduto e' a
COLORI !!!". |
35. Un ebreo ed un
cinese sono seduti al bar e bevono. Dopo una paio di giri l'ebreo dice:
"Non mi piacciono i cinesi...". E il cinese: "E
pelche'?". E l'ebreo: "Avete bombardato Pearl Arbor". Allora
il cinese: "Lei sbagliale, non sono stati Cinesi, ma
Giapponesi...". L'ebreo: "Cinesi, Giapponesi, Tailandesi, per me
sono la stessa cosa...". E riprendono a bere. Dopo un po' il cinese
dice: "Non piace eblei...". Ebreo: "E perché?". Il
cinese: "Pelche' affondato Titanic...". L'ebreo: "Ma
come?". E il cinese: "Si', Icebelg, Goldbelg, Losenbelg... tutti lo
stesso...". |
36. Un mendicante dall'aria
particolarmente malconcia si rivolge ai passanti che si affrettano per le
ultime compere natalizie. Non si capisce bene se cerchi di impietosirli o di
stimolarne la solidarieta', infastidendoli con una litania fra il lamentoso e
il tragico: "Aiuto! Sto morendo! Ho una terribile bronchite, sono pieno
di catarro, guardate come sto male. Datemi un po' di soldi che vado a curarmi
a Baden Baden". Un signore distinto, che sembra non avere particolare
fretta, e' colpito dalla perorazione del mendicante. Gli si avvicina e gli
dice: "Senti, pezzente. Tu hai una bella faccia tosta! Per un po' di
bronchite e di catarro vorresti
curarti a Baden Baden che e' il posto di cure termali piu' caro al mondo,
dove vanno soltanto i ricconi?". "Senti" risponde il questuante,
"se mi vuoi dare qualcosa, bene! Se non vuoi darmi nulla, pazienza! Ma
quando si tratta della mia salute, io non bado a spese". |
37. Il giorno del
capodanno ebraico la ricca sinagoga e' gremita di gente. Davanti al portale
d'ingresso c'e' una guardia giurata che controlla chi entra. D'un tratto
arriva un ebreo trafelato che vuole entrare. La guardia giurata gli chiede:
"Lei ha pagato per il posto in sinagoga?". "Ma no"
risponde l'ebreo. "Allora non puo' entrare" dice secco la guardia.
"Ma io devo entrare solo cinque minuti. Per vedere una persona!".
"Non si puo'!" replica bruscamente la guardia giurata. "La
prego, e' davvero urgente" insiste l'ebreo. Magnanimo, la guardia
acconsente: "Va bene, va bene, solo cinque minuti... ma se la becco a
pregare, la butto fuori a calci!". |
38. Una sera di inverno,
in una casa di ebrei, c'e' il padre famiglia che non riesce a dormire.
Continua a girarsi e rigirarsi senza mai calmarsi, tirando ogni tanto qualche
calcio involontario alla moglie. Questa, dopo alcune ore, seccata dal
comportamento del marito e desiderosa di dormire, gli chiede: "Scusa, ma
cosa hai che non riesci a dormire?". E il marito risponde: "Eh,
temo che domani non riusciro' a pagare la rata del mutuo che ho stipulata con
il nostro vicino Isaac e per questo motivo non riesco a dormire". La
moglie un po' seccata si alza dal letto, apre la finestra ed inizia a
chiamare: "Isaac, Isaac, Isaac...". Dopo un paio di minuti, tutto
assonnato, Isaac apre la finestra e chiede: "Cosa c'e' da urlare
tanto?". E la moglie risponde: "Domani mio marito non potra'
pagarti la rata del mutuo". E detto questo chiude la finestra e si
rivolge al marito "E adesso dormi, sara' lui a non dormire!" |
39. Perché gli ebrei
hanno il naso piuttosto pronunciato? Perché l'aria e' gratis.... |
40. Il Rabbino Leibowitz
predica e chiede: "Nessuno di voi conosce la differenza tra una donna ed
una perla?". Silenzio. "Bene, una donna si penetra da una parte
sola, una perla da due parti". Si alza Moshe Simon e dice: "Io
penetro mia moglie da due parti". "Tu non hai una moglie, ma una
perla..." |
41. Un rabbino e un
prete hanno un incidente automobilistico. Sebbene le auto siano gravemente
danneggiate i due religiosi scendono indenni dalle loro auto. Il rabbino vede
il collare da prete dell'altro e gli dice: "Caro fratello, io sono un
rabbino. Dio ha voluto che non ci facessimo niente, malgrado le auto siano
distrutte. Questo e' un segno del Signore. Egli vuole che noi ci si ami come
fratelli e si viva in pace per il resto dei nostri giorni". Il prete
conviene e il rabbino continua: "Guarda, fratello, un altro miracolo! La
mia auto e' distrutta, ma questa bottiglia di brandy e' intatta. Dio vuole
che noi brindiamo allo scampato pericolo". Il rabbino apre la bottiglia
e la offre al prete. Questi beve un lungo sorso e poi restituisce la
bottiglia al rabbino. Il rabbino prende la bottiglia, la tappa e la
restituisce al prete. Questi si meraviglia e chiede: "Beh, perché tu non
bevi?". E il rabbino: "No...grazie, penso che aspettero' l'arrivo
della polizia" |
42. Un prete entra da un
barbiere, si fa tagliare i capelli e prima di uscire chiede quant'e' il
costo. Ma il barbiere gli dice: "No padre, non mi deve nulla; lei e' un
uomo di chiesa". Il prete ringrazia ed esce. Il giorno dopo il barbiere
trova sulla porta del negozio 12 monete d'oro. Giorni dopo si presenta al suo
negozio un santone buddista che si fa tagliare i capelli. Prima di uscire il
santone chiede il prezzo, ma il barbiere dice: "Oh nulla, voi siete un
leader spirituale, un uomo del popolo e quindi non c'e' da pagare
nulla". Il giorno dopo come per magia il barbiere trova davanti alla
porta del negozio 12 rubini. La settimana successiva un rabbino entra dal
barbiere per farsi radere. Quando ha finito chiede il prezzo e il barbiere
gli dice: "No, rabbino, tu sei un uomo pio e santo e non voglio nulla da
te. Vai in pace". Il giorno dopo il barbiere trova davanti alla porta
del negozio... 12 rabbini. |
43. Un feroce antisemita
incontra un ebreo e, inveendo contro di lui, gli grida: "Voi ebrei siete
la causa di tutti i mali del mondo!!!". E l'altro: "Si' hai
ragione, la causa dei mali del mondo sono gli ebrei e i ciclisti".
"perché i ciclisti...", balbetta confuso il razzista, sorpreso
dalla risposta. "E allora perché gli ebrei?" |
44. "E' morto il
rabbino Finklestein, che il Signore lo abbia in gloria. Ci vai ai suoi
funerali?". "Ma, non lo so ancora. Ma lui verra' ai miei?".
(Ferruccio Folkel) |
45. Due ebrei discutono
di bagni e uno dei due dice: "Io faccio due bagni all'anno, che ne abbia
bisogno o no". (Sigmund Freud) |
46. Dio ha detto agli
Ebrei: Voi siete il popolo eletto... Mmmh, a mio parere, c'e' bisogno di un
ballottaggio. (Woody Allen) |
47. Un Israeliano e'
seduto fra due Arabi in un aereo che vola fra Gerusalemme e Amman. Un po'
nervoso (siamo in piena Guerra del Golfo e i suoi due vicini non hanno l'aria
tranquilla), l'ebreo fa di tutto per distendere l'atmosfera, ma senza
successo. Allora quando i due Arabi gli domandano con aria provocatoria di
andare a cercare due succhi d'arancia, lui si alza per andare a chiederli
alla hostess... Nel frattempo i due Arabi sputano nelle sue scarpe. Lui porta
loro i due succhi d'arancio e il resto del volo trascorre tranquillo. Quando
l'aereo si sta per avvicinare alla destinazione, l'Israeliano si rimette le scarpe
e sente l'infame bava che attraverso il tessuto gli bagna la pelle. Egli si
gira verso uno dei suoi vicini e gli dice: "Sapete, se si vuole che un
giorno il Medio-Oriente sia in pace, bisognera' che gli Arabi la smettano di
sputare nelle scarpe degli Israeliani e che gli Israeliani la smettano di
pisciare nei succhi d'arancia degli Arabi...". |
48. Un Babbo Natale
ebreo entra in una casa dal camino e dice: "Buongiorno bambini, che cosa
vi posso vendere?" |
49. Un sondaggio negli
Stati Uniti: "Scusate, qual e' la vostra opinione sulla penuria di
vivande?". Risposta: "Penuria? Che cosa vuol dire 'Penuria'?".
Un sondaggio in Albania: "Scusate, qual e' la vostra opinione sulla
penuria di vivande?". Risposta:
"Vivande? Che cosa vuol dire 'Vivande'?". Un sondaggio in Russia:
"Scusate, qual e' la vostra opinione sulla penuria di vivande?".
Risposta: "Opinione? Che cosa vuol dire 'Opinione?'". Sondaggio in
Israele: "Scusate, qual e' la vostra opinione sulla penuria di
vivande?". Risposta: "Scusate? Che cosa vuol dire 'Scusate'?". |
50. Un prete e un
rabbino si incontrano dopo tanti anni che non si vedono. Entrambi hanno un
nipote a cui tengono molto. Tra l'altro, si sa, gli ebrei hanno fama di
essere molto intelligenti. Il rabbino chiede "Come sta il tuo caro
nipote?". E il prete risponde "Bene grazie. E' un ragazzo molto
buono. Senza dubbio diventera' prete come me! E il tuo?". "Il
mio" dice l'altro "ha finito il liceo e si e' iscritto a
ingegneria". Il prete e' un po' invidioso e quindi aggiunge: "Sai,
mio nipote e' talmente bravo che forse diventera' vescovo...". E il
rabbino: "Il mio invece e' cosi' intelligente che riuscira' a entrare
alla NASA...". Il prete pensa: "Caspita, addirittura la NASA"
ed e' verde di invidia. Quindi sbotta: " Mio nipote diventera'
cardinale!". E il rabbino: "Cardinale...e poi basta?".
"Be' -ribatte il prete- magari diventera' Papa!". "Papa... e
basta?" dice il rabbino. "Come, Papa e basta, che cosa vuoi, che
diventi Dio?". "Non faccio per vantarmi"- dice il rabbino -
"ma uno dei nostri ragazzi c'e' riuscito...". |
51. Due mendicanti, uno
con una croce e uno con la stella di David, sono seduti davanti ad una chiesa
a chiedere l'elemosina. La gente passa e lascia qualche soldo nel cappello
del barbone con la croce, mentre nessuno fa l'elemosina a quello con la
stella di Davide. Ben presto il cappello di quello con la croce e' pieno di
soldi, mentre l'altro e' vuoto. Un prete si avvicina ai due uomini e dice a
quello con la stella di Davide: "Ma non vedi, brav'uomo, che siete
seduti davanti ad una chiesa cattolica? Qui nessuno fara' l'elemosina a uno
che porta la stella di Davide". E se ne va. Allora l'uomo con la stella
di Davide si volta verso l'altro mendicante e gli dice: "Moishe, ma
guarda un po' se quel tizio ci deve insegnare a come fare i soldi?" |
52. Simon Blumenfeld
incontra il suo amico Moshe' al salone di un atelier di moda. "Allora
Simon, come va?" domanda Moshe'. E il povero Simon gli risponde:
"Oh se tu sapessi... Mio figlio David mi da' un sacco di preoccupazioni:
non pensa che a divertirsi con le donne. Quando viene all'atelier se ne va
direttamente nello spogliatoio e la' mette la mano sul petto, sul culo, sul
basso ventre... poi mi prende in prestito la Mastercard e se ne vanno a passare
la notte non so dove...". Allora Moshe' gli risponde: "Beh...
rassicurati Moshe'. Mio figlio fa di peggio: tutte le sere viene a trovarmi
al mio atelier e appena arriva se ne va nello spogliatoio e la' comincia a
toccare petti, culi, basso ventre. Poi mi chiede in prestito la Visa Gold e
se ne vanno a passare la notte non so dove...". "Ma..."
ribatte Simon, "non e piu' meno quello che fa il mio David?".
"E Moshe': "E' che tu dimentichi che io lavoro in un atelier per
soli uomini". |
53. Epitaffio sulla tomba
di un ebreo: Qui giace Isaac Rubinstein, 1941 - 19... Ma la vendita continua
in via del Rosaio 33, Parigi. |
54. Conoscete
l'evoluzione del pensiero ebraico? Nacque un giorno un Ebreo di nome Mose' e
disse che tutto si trovava nella testa. Poi, nacque un altro ebreo, Gesu' e
disse che tutto si trovava nel cuore. Poi, nacque un altro ebreo, Marx e
disse che tutto si trovava nella pancia. Poi, nacque un altro ebreo, Freud e
disse che tutto si trovava negli organi genitali. E infine nacque un altro
ebreo, Einstein e disse: "E' tutto relativo". |
55. Un giovane gay ebreo
che da alcuni anni risiede in California chiama al telefono la madre e tutto
felice le comunica: "Mamma, ho deciso finalmente di 'rientrare nei
ranghi'. Ho incontrato una ragazza stupenda e penso di sposarla".
All'altro capo del filo la madre e' felicissima, ma dopo un po', sospettosa,
chiede: "Posso chiederti se la ragazza e' ebrea?". E il figlio:
"Ma rassicurati, lei e' ebrea come te e me. E per di piu' e' di una
ricca famiglia di Beverly Hills". La mamma esplode per la felicita', ma
domanda ancora: "E allora come si chiama?". "Si chiama Monica
Lewinsky". Segue un lungo silenzio, poi la madre dice: "Ma, dimmi,
che ne e' stato di quel ragazzotto negro cosi' gentile che frequentavi l'anno
scorso?" |
56. "Mamma, scusa,
io sono negro o ebreo?". "perché?". "perché vorrei
comprarmi la bicicletta di un mio amico e non so se devo tirare sul prezzo o
rubargliela". |
57. In un quartiere
popolare di Genova durante l'ultima guerra i tedeschi fanno una retata a
caccia di ebrei, caricando sui camion tutti i tipi sospetti. Fra gli altri
viene fermato un tizio che risulta privo di documenti: lui ha un bel dire che
li ha dimenticati a casa o scuse del genere. Quelli lo trascinano verso il
camion. E lui: "Ma io non essere ebreo, io cristiano, guardare Madonnina
della Guardia!". E tira fuori la catenina con omonima medaglietta. Ma
quelli niente: "Nein nein, tu sporco ebreo, exterminazionen!". Alla
fine il tizio ha un'idea geniale: si cala i pantaloni e mostra il pisello:
"Guardare, io non circonciso, non ebreo!". Al che i tedeschi si
fermano interdetti, chiamano il sergente e si riuniscono a consulto. Alla
fine: "Ach so! Tuo pisello sano.
Entshuldigen! Andare, andare!". Due vecchietti, marito e moglie,
hanno assistito alla scena dalla finestra. Lei: "Belandi Baciccia che
gente! I creidan ciu au belin che alla Madonna!" |
58. Dopo 30 anni di
matrimonio la vita amorosa di Sara e Jacob mostra un po' di stanchezza. Sara
allora chiede aiuto al rabbino che le consiglia: "Preparagli dei piatti
piccanti e fagli bere del buon vino. Cosi' dimentichera' le fatiche del
lavoro". Sara fa tutto come gli aveva consigliato il rabbino, ma nulla
cambia. Dopo cena Jacob si stende sul divano e si mette a leggere il suo
giornale, incurante della moglie. Allora Sara ritorna dal rabbino che le da'
un altro consiglio: "Devi comprare della biancheria intima molto sexy e
dopo cena quando tuo marito si sdraia sul divano incominci a fare uno strip-tease
eccitante. Vedrai che lui reagira'". Sara va a comprarsi una bellissima
guepiere di pizzo nero con reggicalze, calze e slip dello stesso colore e
dopo cena, quando il marito e' seduto sul divano, incomincia a spogliarsi al
suono di una musica conturbante. Sara si toglie la camicetta e il vestito, ma
il marito rimane impassibile. Gli chiede: "Che te ne pare, caro?".
E lui, glaciale: "Bah... chissa' quanto e' costato!". Sara non si
lascia smontare e continua lo spogliarello. Abbassa una delle spalline della
guepiere mostrando il biancore di un seno che risalta sul nero della guepiere
e chiede al marito: "E questo cosa ti ricorda?". E il marito, come
sorpreso: "Ah... Moshe Dayan !". |
59. Psichiatra origine
ebraica, ironico, laconico, dicotomico, rare manifestazioni sadomasochiste,
cerca anima gemella con cui discutere filatelia et sesso orale. Respinte
offerte da nazioni blocco sovietico. (Ferruccio Folkel) |
60. Un vecchietto si
presenta da un prete per essere confessato: "Padre, ho 80 anni e sono
sposato, ho 4 figli e 11 nipoti. L’altra notte ho conosciuto due sorelle di
18 anni e ho fatto all’amore con tutte e due. Due volte". Il prete dice: "Bene, figlio mio, e
quando e’ stata l’ultima volta che ti sei confessato?". "Mai fatto,
padre. Io sono ebreo". "E allora, perche’ me lo vieni dire a
me?". "A qualcuno, padre, dovevo pur dirlo!" |
61. Un uomo e'
ricoverato in ospedale per un'importante operazione. Una suora fa il giro
degli ammalati importanti per
dispensare un po' di compassione. Arrivata al letto dell'uomo cominciano a
parlare e la suora gli fa qualche domanda sulla sua famiglia. L'uomo le
confessa di essere sposato e di avere 12 figli. La suora replica sorridendo:
"Bene, 12 bambini! Una bella famiglia cattolica! Dio sara' fiero di
voi!". "Sono desolato, sorella, ma io non sono cattolico, ma
ebreo". E la suora, cambiando espressione del volto: "Un ebreo! Ma
voi siete un vero maniaco sessuale!". |
62. Unione Sovietica
1921. Comunismo di guerra. In una piccola cittadina il Soviet locale appende
su tutti i muri della città un cartello: COMPAGNI E CITTADINI, DOMANI ALL'
ALBA, AL MAGAZZINO 6 VERRANNO DISTRIBUITE ARANCE GRATIS A TUTTA LA
POPOLAZIONE. FIRMATO: PRESIDENTE DEL SOVIET SVERDLOF. Arance gratis! E' un
avvenimento senza precedenti! Vitamina C in quel freddo polare. La Russia
delle infinite sofferenze è in fila dalle 3 del mattino in un freddo
spaventoso e aspetta con la rassegnata pazienza patrimonio della sua stirpe.
Con due ore di ritardo sull' annunciata distribuzione, si alza fragorosamente
la saracinesca del Magazzino 6 e compare il compagno preposto alla
distribuzione delle arance che sputa per terra, poi dice " Compagni e
cittadini, purtroppo le arance arriveranno in minore quantità di quella
promessa. Non verranno dunque distribuite alle minoranze religiose che
peraltro sanno già a quale greppia andare a nutrirsi". Uno sparuto
drappello di anziani ebrei ultra-ortodossi si allontanarono cantilenando le
antiche preghiere di sempre. Rimangono i cittadini sovietici; il freddo si fa
implacabile, compaiono i ghiaccioli fra i peli delle barbe e delle narici, ma
tutti sopportano. Dopo altre due ore, di nuovo, si rialza la saracinesca del
Magazzino 6 con fragore assordante e lo stesso compagno con tono burocratico
annuncia " Compagni e cittadini, viviamo tempi difficili. Ci comunicano
che le arance in arrivo sono ancora di meno. Verranno distribuite solo ai
membri del Partito". I semplici cittadini sovietici si allontanano dalla
fila bisbigliando un cordiale saluto all' indirizzo della madre del compagno
del Magazzino (costumanza molto amata dalle popolazioni slave). Rimangono i
membri del Partito. Uomini e donne che hanno fatto una scelta. Il freddo è
divenuto crudele come il morso di una muta di cani rabbiosi. Ma i compagni e
le compagne sopportano con disciplina esemplare in quella luce livida del
tardo inverno russo. Altre due ore dolorose trascorrono. si rialza la
saracinesca del Magazzino 6 con sferragliamento e stridio, poiché il gelo ha
indurito la ruggine, ed emerge il solito compagno con aria squallida che
sputando dichiara" Compagni, voi siete gente del Partito, comprenderete
le nostre grandi difficoltà. Le arance sono davvero poche. Le distribuiremo
solo ai veterani, coloro che sono nel Partito dalla sua fondazione". I
semplici membri del Partito se ne vanno in silenzio, senza protestare ma
sicuramente hanno in testa lo stesso cordiale saluto alla madre del compagno
del magazzino 6 come i semplici cittadini. Rimangono i duri e puri. Non
stiamo scherzando. E' gente che ha dato tutto alla rivoluzione. Chi ha perso
un occhio, chi un braccio, chi una gamba. Sono pieni di cicatrici, tutte
davanti, niente sulla schiena! Sono carichi di decorazioni e sopportano con
eroismo quel gelo che non abbiamo più parole per definire. Dopo altre due
devastanti ore, si rialza la saracinesca del Magazzino 6, producendo un
rumore infernale e riappare il compagno che ormai ha un limone spremuto al
posto della sua faccia da burocrate. Fa cenno ai vecchi militanti di
appropinquarsi. Con commovente dignità, gli eroi si avvicinano con le
giunture doloranti. Quando sono accanto a lui il compagno del Magazzino 6 a
bassa voce dice " Compagni, siete gente di provata fede, a voi lo
possiamo dire: arance non ce ne sono proprio". Si allontanano silenti e
dignitosissimi i vecchi militanti del partito, solo uno bisbiglia all'
orecchio del vicino: "Dì, Vassili, ma hai visto gli ebrei?...Sono sempre
i più fortunati!!". |
63. La signora Rosenberg
sta viaggiando in aereo da Parigi a New York. Accanto a lei c'e' un
passeggero che sembra un uomo d'affari. La donna lo guarda a lungo e poi
finalmente si decide a chiedergli: "Scusatemi, ma per caso siete
ebreo?". Ma l'uomo d'affari gentilmente le risponde: "No, madame,
non sono ebreo". La signora Rosenberg non dice nulla, ma dopo un poco
ritorna alla carica: "Suvvia, secondo me voi siete ebreo, non e'
vero?". Di nuovo il passeggero ribadisce: ""No, madame, io non
sono ebreo". Passa una mezz'ora e la signora ritorna alla carica:
"Scusatemi, ma secondo me voi siete ebreo!". Allora l'uomo,
esasperato dall'insistenza della signora, sbotta: "Ebbene, avete ragione
voi: sono ebreo!". E la signora: "E' incredibile, non sembrate
proprio il tipo!!" |
64. Un ebreo benestante
decide di prendere moglie ed essendo molto timido si rivolge ad un sensale di
matrimoni. Questi accetta e lo conduce in una famiglia dove il padre vuole
accasare la figlia non piu' giovanissima. Un pomeriggio i 4 prendono il the
insieme per fare conoscenza. Tornando a casa il sensale vede il giovane non
proprio soddisfatto e gli chiede cosa ci sia che non vada. "La ragazza
e' passabile, ma prima di impegnarmi per tutta la vita vorrei vederla
completamente nuda". Il sensale e' sconvolto da una simile richiesta
impensabile per la religione ebraica. Tuttavia promette di fare la richiesta
al padre della ragazza. Cosi' fa qualche giorno dopo: il padre prima si
adira, poi protesta, ma alla fine accetta e convince la figlia ad
accondiscendere alla richiesta del pretendente. Cosi' avviene l'incontro in
cui la ragazza si mostra completamente nuda agli occhi dell'uomo. Dopo aver
osservato la ragazza per bene il ragazzo e il sensale lasciano la casa della
donna e durante il tragitto di ritorno a casa si parlano. Dice il sensale:
"A me la ragazza sembra discreta sotto tutti i punti di vista, ma mi
sembra che tu non sia soddisfatto. Cosa c'e' che non va?". E l'uomo:
"Si', non c'e' male, ma... ha il naso storto!". |
65. Un giovane ebreo, in
viaggio di piacere per l'Africa, telefona alla madre rimasta a casa in
Israele: "Mamma, ho una grande notizia da darti, spero di non darti
nessun dispiacere". "Dimmi pure, figlio mio". "Mamma, mi
sono sposato!". "E perché mi dovrebbe fare dispiacere? Se le vuoi
bene hai fatto bene!". "E' che non e' ebrea". E la madre:
"Pazienza, figlio mio, l'importante e' che vi vogliate bene".
"Un'altra cosa, mamma, e' anche negra...". "Pazienza, figlio
mio, come ti ho detto, l'importante e' che vi vogliate bene". Il figlio
continua: "Inoltre, mamma, ha tre figli...". "Bene, figlio
mio. Vuol dire che non e' sterile...". "Perfetto, mamma, allora la
settimana prossima torniamo a casa e vorrei farteli conoscere. Puoi
prenotarmi una camera nell'albergo piu' vicino?". E la madre: "Ma
no, figlio mio, dovete venire a stare a casa nostra. Tu e tua moglie
dormirete nella nostra camera matrimoniale, i tre bambini nella camera degli
ospiti, e tuo padre nel divano". "Ma tu, mamma, dove
dormirai?". E la mamma: "Non ti preoccupare perché io appena finita
la telefonata mi butto giu' dalla finestra..." |
66. Cosa sono i
preliminari per un ebreo? Due ore di contrattazione. |
67. Un sensale di
matrimoni ebreo si presenta un pomeriggio a casa di una famiglia che ha
chiesto il suo interessamento per far accasare il figlio non piu'
giovanissimo e anche piuttosto obeso. Del resto la famiglia non e' neanche
ricca e, viste le difficolta' si e' rivolta ad un sensale. Una volta
accomodatosi nel salotto l'uomo dice: "Avrei un ottimo partito per
vostro figlio: e' molto ricca, giovane, intelligente e di ottimo lignaggio.
E' una delle figlie del Principe di Monaco!". Ambedue i genitori
insorgono e protestano subito: "Ma non e' ebrea!". Il sensale passa
tutto il pomeriggio a convincere la famiglia e a sera finalmente, dopo molta
fatica, riesce a convincere tutti. Esce dalla casa e avviandosi verso casa
sua e asciugandosi il sudore dalla fronte esclama contento: "Meno male!
Meta' dell'opera e' fatta!". |
68. Una famiglia ebrea,
padre, madre e figlioletto, si presenta in un famoso negozio di abbigliamento
per comprare il vestito nuovo per il ragazzino. Dopo aver esaminato a lungo
tutti i possibili capi alla fine i genitori decidono per un certo vestito. Ma
la madre, prima di pagare, chiede per l'ennesima volta: "Ma mi
garantisce che il vestito alla prima lavatura non si restringera'?".
L'addetto si dilunga nelle lodi della stoffa del vestito: "Si tratta
della miglior marca, la migliore lana della citta', sicuramente non si
restringera' mai. Vedra' le durera' anni". I genitori si decidono a
comprarlo, pagano e escono. Qualche giorno dopo l'addetto vede entrare la
coppia visibilmente adirata con accanto il figlio che indossa un vestito in
cui le maniche della giacca arrivano poco sotto il gomito, i pantaloni sono
appena sotto il ginocchio e la giacca non si riesce ad abbottonare. Ma
l'addetto, prima che la coppia parli, si rivolge loro dicendo:
"Incredibile, guarda come e' cresciuto il ragazzo in cosi' poco
tempo!". |
69. Come si definisce
una mamma ebrea? E' colei che va a rifare il letto del figlio mentre questi
si alza la notte per andare a fare pipi'. |
70. Come si definisce
una mamma ebrea? E' colei che perdona e dimentica, ma non dimentica mai, oh
questo no, di aver perdonato... |
71. Che cos'e' uno
psichiatra? E' un ragazzo ebreo che avrebbe voluto fare il dottore per far
piacere alla mamma, ma non tollerava la vista del sangue. |
72. La psicanalisi e' la
malattia degli ebrei emancipati, mentre quelli religiosi si accontentano del
diabete. (Karl Kraus) |
73. Vi racconto una
storiella. C'è un ebreo che vive da duemila anni. Un tizio lo intervista:
"Qual è il suo segreto?". "Aglio. Quando stai per morire,
l'angelo della morte entra in casa, si avvicina al tuo letto e accosta il
viso al tuo. Allora tu gli chiedi - Chi sei? - espirando forte. E l'angelo -
Ok, passo più tardi". (Mel Brooks) |
74. Quali sono stati gli
Ebrei più importanti della storia dell'umanità? |
75. E' meglio essere in
ritardo in questo mondo che in anticipo nell'altro. (Aforisma sul modo di
guidare degli israeliani) |
76. Io penso che un
ebreo abbia il diritto di sposare una 'gentile' se e' ricca. (Groucho Marx) |
77. "E' vero,
Moishele, che l'acqua bolle a 100 gradi?". "Si', e' vero".
"Ma dimmi Moishele, come sa, l'acqua, di essere a 100 gradi?".
(Ferruccio Folkel) |
78. David e' un ebreo
molto pio e si reca dal suo rabbino per porgli una questione: "Rabbino!
Oh, Rabbino! Questa mattina ho ricevuto un segno strano
dall'Altissimo!". "Parla, figlio mio, qual e' questo segno?".
"Non sono stato in grado di interpretarlo, ma ora ve lo racconto. Di
solito quando faccio cadere la mia tartina imburrata essa tocca il suolo dal
lato imburrato, qualunque cosa succeda. Questa mattina essa si e' adagiata
delicatamente dal lato non imburrato!". "Voglio rifletterci su,
domani ti daro' la risposta, figlio mio". L'indomani David si reca
nuovamente dal rabbino: "Rabbino! Oh, Rabbino! Allora, qual e' dunque il
segno che l'Altissimo mi ha inviato?". "Dopo attenta riflessione,
figlio mio, ho concluso che tu avevi semplicemente imburrato la tua tartina
dal lato sbagliato!". |
79. Qual e' la
differenza fra l'estrema destra israeliana e l'estrema destra degli altri
paesi del mondo? L'estrema destra israeliana non e' antisemita. |
80. Due ricchi ebrei
hanno un'amante in comune perché, si sa, bisogna risparmiare. Un certo giorno,
la ragazza rimane incinta. Il momento del parto arriva proprio quando uno dei
due è all'estero per affari; e quest'ultimo, per l'appunto, viene raggiunto
da un telegramma dall'altro: NOSTRA AMANTE PARTORITO DUE GEMELLI STOP MIO
NATO MORTO STOP. |
81. Un tizio va a
trovare il suo futuro genero e lo trova immerso nello studio della Bibbia.
Allora gli domanda: "Allora, bisogna che parliamo da uomo a uomo. Ho
bisogno di sapere qualcosa di te prima di farti sposare mia figlia. Ad
esempio come ti guadagni da vivere?". "Ebbene, studio la Bibbia e
Dio provvedera' a cio'!". "Vedo. E come conti di provvedere ai
bisogni della tua futura sposa?". "Beh, studio la Bibbia e Dio
provvedera'!". "E i vostri bambini? Come li manterrai?".
"Ma ve l'ho detto! Studio la Bibbia e Dio provvedera'!". L'uomo un
po' sconsolato torna a casa e riferisce alla moglie. "Oh... Non ha un
lavoro e non ha intenzione di cercarlo. Ma un lato positivo ce l'ha: mi
considera Dio!" |
82. Un nuovo diluvio e'
annunciato dai profeti e nulla puo' essere fatto per impedirlo. Entro 3
giorni le acque ricopriranno tutto il pianeta. I capi spirituali di tutte le
religioni attraverso la TV mandano i loro ultimi messaggi ai propri fedeli.
Il Dalai Lama incita tutti a convertirsi al buddismo. Il Papa parla al mondo
in mondovisione e dice: "Non e' troppo tardi per convertirsi e meritare
il Paradiso eterno". Anche il grande rabbino d'Israele compare in TV.
Per alcuni minuti non dice nulla. Lo sguardo fisso sull'obiettivo, dopo vari
minuti, parla: "Popolo d'Israele, popolo eletto di Dio... Ci restano
solo tre giorni... per imparare a vivere sott'acqua..." |
83. Una famiglia di
ebrei trascorre tranquillamente la propria vita coniugale: lei da brava
moglie e lui tutto casa e lavoro. Una sera il sig. Nathan rientra a casa dal
lavoro e trova la moglie in lacrime: "Ho scoperto che mi hai tradita con
la tua segretaria, una biondona... perché mi hai fatto cio'. Non sono forse
stata una buona sposa, una brava casalinga, fedele, non ho forse allevato i
tuoi figli nella maniera migliore? Ho fatto tutto quello che bisognava fare
per essere felici! Allora, perché mi hai tradito?". E Nathan che non sa
cosa rispondere alla fine dice: "E' vero, Sarah, tu sei la migliore delle
spose. Tu mi hai reso felice in tutti i modi... tranne che in uno. E ora
bisogna che te lo dica: quando facciamo all'amore tu non gemi!". Allora
Sarah, pronta a tutto per il suo Nathan, gli risponde: "Se io gemo
durante l'amore, smetterai di tradirmi?". Il marito promette e la sera
stessa si spogliano e si mettono sotto le coperte. Cominciano ad abbracciarsi
dolcemente e Sarah chiede: "E' adesso che devo gemere?". E il
marito: "No, non ancora". Dopo un altro po' di petting Sarah
richiede: "Allora posso iniziare a gemere?". "No, non ancora.
Te lo dico io". Nathan continua ad accarezzare la moglie e si eccita
sempre piu' e quando gli sembra di essere nel momento piu' intenso del
rapporto grida: "Vai, Sarah, ora! Gemi!". E Sarah: "OIE! OIE!
OIE! Mio figlio non e' venuto a trovarmi sabato scorso!". |
84. Il figlio di un
pastore protestante ha appena compiuto 18 anni e come prima richiesta dopo il
compleanno chiede al padre di poter avere l'auto familiare. Il padre allora
gli dice: "Io potrei anche essere d'accordo, ma tu prima devi superare
gli esami di maturita', mi devi aiutare una volta alla settimana in chiesa e
ti devi tagliare i capelli corti. Cosi' avrai diritto ad utilizzare la
macchina". Due mesi dopo il figlio ha superato gli esami e ha aiutato il
padre una volta alla settimana in chiesa. Ritorna quindi dal padre e gli
richiede la possibilita' di usare la macchina. E il padre: "Si', sono
abbastanza fiero di te: hai superato gli esami, mi hai aiutato, ma non ti sei
tagliato i capelli!". Allora il ragazzo gli risponde: "Ma papa',
Sansone aveva i capelli lunghi, Mose' e Noe' avevano i capelli lunghi e anche
Cristo aveva i capelli lunghi. Non capisco perché io me li devo
tagliare...". E il padre: "Si', forse, ma loro andavano a piedi e
non in macchina!". |
85. Un padre di famiglia
ebreo, Ismaele, sta morendo. Ormai costretto a letto, sentendo che le forze
lo stanno abbandonando del tutto, vuole attorno a se' l'intera famiglia. Con
voce fioca chiama all'appello i componenti della famiglia: "Maria,
moglie adorata e madre dei miei figli... non ti vedo... ci sei?".
"Certo, caro, ci sono, sono qui al tuo fianco...". "Giuseppe,
mio primogenito... tu che dovrai mandare avanti i campi... ci sei?".
"Certo, padre, sono qui, al vostro fianco...". "E la mia
figliola, Sara, c'e'?". "Si', padre, sono qui anch'io...".
"E Carlo, il piu' piccolo?". "Si', caro, c'e' anche
Carlo...". "Ma se siete tutti qua... perché cazzo c'e' la luce
accesa in cucina!!???" |
86. "Itztig, perché
hai preso una moglie così brutta?". "Sarà brutta fuori ma ti
assicuro che interiormente è bellissima". "Allora rivoltala!".
(Ferruccio Folkel) |
87. Da noi, come in
tutto il mondo, si dice: "Di mamma ce n'è una sola..." Ma da noi si
aggiunge subito: "BARUCH HA SHEM!!". (Sia ringraziato il Signore!!)
(Moni Ovadia) |
88. Si dice da noi:
"Che differenza ci passa tra un avvoltoio e una yiddishe mame? Tutti e
due ti mangiano il cuore... solo che l'avvoltoio ha più pietà: aspetta almeno
che sei morto!!!" (Moni Ovadia) |
89. Durante una cena
ufficiale un vescovo e un rabbino sono seduti uno accanto all'altro. Viene
servito del prosciutto cotto caldo con degli spinaci e il rabbino rifiuta di
mangiarne. "Non assaggia questo maiale squisito, signor rabbino?"
chiede il vescovo con un sorriso malizioso. "No, monsignore, non posso
mangiarlo perché la mia religione me lo vieta". "E' un gran
peccato, signor rabbino, lei non sa cosa perde". Alla fine della cena ci
sono i soliti convenevoli. Dice il rabbino al vescovo: "Monsignore, la
prego di porgere i miei rispettosi saluti a sua moglie". "Ma,
signor rabbino, io non sono sposato, la mia religione me lo vieta".
"E' un gran peccato, monsignore, lei non sa cosa perde". (Ferruccio
Folkel) |
90. Finkelstein conversa
con Epstein: "Abbiamo sofferto tanto: esilio, ghetti, pogrom... Però li
abbiamo fregati". "E come?". "Con la psicoanalisi".
(Ferruccio Folkel) |
91. Il piccolo Moshe
racconta ai compagni di classe che sua mamma ha partorito una bambina. Il
melamed, che ha sentito, lo riprende e gli dice: "Moshele, ma che modo
di parlare! Dovevi dire: 'Papà ha comperato una sorellina' ". Moshe si
mette a ridere. "Perché ridi, goj, imbecille" urla il maestro.
"Rido perché lei non conosce papà. Guardi che non compera mai quello che
può fare da sé". (Ferruccio Folkel) |
92. "Tate, che cosa
significa etica?". "Ti faccio un esempio: un cliente entra nel
negozio mio e di Bar, compera della merce per sessanta fiorini e paga con una
banconota da cento. Improvvisamente mi accorgo che si è dimenticato di
chiedermi il resto. A quel punto subentra l'etica: devo tenermi tutti i
quaranta fiorini o devo dividerli con il mio socio Bar?". (Ferruccio
Folkel) |
93. Padre e figlio vanno
insieme al bagno turco. "Vergognati, hai dei piedi lerci" osserva
il padre. "Ma Tate, i tuoi piedi sono ancora più sporchi dei miei".
"Come puoi fare un confronto?" - lo rimprovera il padre - Io ho
trent'anni più di te". (Ferruccio Folkel) |
94. Il banchiere
triestino Schmitz deve recarsi a Parigi. Weiss, il suo socio in affari, gli
chiede: "Porti con te la tua amichetta?". "Quando vai a
Monaco, ti porti dietro la birra?". (Ferruccio Folkel) |
95. "Come va
Kohn?". "Grazie, va ancora, una o due volte al mese". "Ma
Kohn, non intendevo in quel senso! Chiedevo, come va a casa?". "A
casa non va assolutamente". (Ferruccio Folkel) |
96. Russia. Il telefono
squilla alla sede centrale del KGB. "Pronto. Questo e' il KGB.
Dica!". "Io sto chiamando per avvisarvi che il mio vicino Yankel
Rabinovitz e' un nemico dello Stato. Sta nascondendo diamanti nel capannone
della legna da ardere". "Abbiamo preso nota. Provvederemo". Il
giorno dopo il KGB fa irruzione nella casa di Rabinovitz. Vanno al capannone
dove e' tenuta la legna da ardere, fanno a pezzi tutta la legna, ma non viene
trovato nessun diamante. Il KGB si scusa con Rabinovitz e se ne ritorna
indietro. Il giorno dopo il telefono squilla a casa di Rabinovitz.
"Ciao, Yankel! Il KGB e'
venuto?". "Si', certo". "E hanno tagliato la tua legna da
ardere?". "Sì, l'hanno fatto". "Benissimo, ora è la tua
volta di chiamare il KGB. Ho bisogno di arare il mio orto". |
97. Il Presidente degli
USA Bush riceve il capo del Governo israeliano, e dopo le foto e i
convenevoli si trovano a conversare informalmente lontani da telecamere e
microfoni. E Bush chiede a Sharon: "Ma come fate voi ebrei? Siete sempre
informati su tutto, non vi sfugge nulla". Sharon sorridente risponde:
"E' semplice, il segreto è la sinagoga. Tanti credono che in sinagoga si
vada solo a pregare, in realtà è un centro di incontro, si conosce la gente,
si capisce come vanno le cose e si fanno persino buoni affari, un po' come da
voi a Wall Street!". Bush incassa, e decide di provare. Il Sabato
successivo si trucca da ebreo osservante: cappello con la tesa, marsina,
camicia candida, barba finta e riccioletti penduli posticci, e si reca in
sinagoga. Si stupisce di trovare un gran silenzio, mentre immaginava di venir
salutato da un grande brusìo. Bush si siede un po' intimidito, di fianco ad
un ebreo dall'aria molto compunta. Ad un certo punto prende il coraggio a due
mani e sussurra al vicino: "Che si dice, cosa c'è di nuovo?". E il
vicino, pronto: "SSSHHH! Stiamo aspettando Bush!!!". |
98. Un prete, un iman
mussulmano e un rabbino discutono sul momento dell'inizio della vita. Dice il
prete: "La vita inizia quando l'uovo è fecondato". Replica l'iman:
"Non sono d'accordo, inizia prima nello spermatozoo e nell'ovocita prima
che si incontrino". Interviene il rabbino: "La vita comincia quando
i figli escono di casa e il cane muore". |
99. In un treno in
viaggio nell'Europa dell'Est dell'epoca di quando c'era ancora il Muro, si
trovano in uno scompartimento un russo e un ebreo, inconfondibile per
l'abbigliamento e l'aspetto. Il russo, evidentemente in crisi d'astinenza da
pogrom, lo apostrofa: "Dicono tutti che voi ebrei siete furbissimi, ma
com'è possibile?". L'ebreo, senza scomporsi, risponde: "E'
possibilissimo, e abbiamo il nostro segreto: mangiamo tante aringhe". E
siccome è ora di pranzo e il vagone ristorante è improbabile, tira fuori un
cartoccio di aringhe e comincia a mangiarsene una con estremo gusto.
"Ahh! E vedessi che benefici danno!" sospira l'ebreo. Il russo non
si tiene più e si propone di acquistare le aringhe restanti. L'ebreo gli
chiede una somma certamente non modica, ma su un treno non ci sono altri
venditori! Così il russo inizia a gustarsi le aringhe. Le ha quasi finite
quando considera: "Ehi, un momento! Se avessi aspettato a comprarmele
all'arrivo a Varsavia avrei speso meno della metà!". E l'ebreo sorride:
"Vedi, stanno già facendo effetto!!!". |
100.
Un ebreo sta pescando con la lenza. Arrivano due antisemiti
e si mettono d'accordo: "Ora gli chiediamo se i pesci abboccano. Se
risponde di sì, gli sputiamo in faccia e gli diciamo che quei porci degli
ebrei hanno sempre una fortuna schifosa. Se risponde di no, gli sputiamo in
faccia lo stesso e gli diciamo che gli sta bene, visto che un porco ebreo non
merita nulla dalla vita". E così fanno. Si avvicinano e domandano:
"Allora, abboccano i pesci?". L'ebreo, senza nemmeno degnarli d'uno
sguardo, risponde secco: "Ma andatevene un po' a fottervi le vostre
madri!". I due antisemiti, disarmati, se ne vanno. Dopo pochi minuti,
uno dice all'altro: "Però, chi l'avrebbe detto... Anche tra gli ebrei ci
sono persone per bene!!!". |
101.
Due vicine di casa, una cristiana ed un'ebrea, litigano
spesso su tante cose. Quando la litigata diventa particolarmente calda, la
cristiana la butta sempre sul religioso e ricorda alla vicina: "Dopo
tutto voi siete sempre quegl'infami che hanno ucciso Gesù Cristo!". Dopo
un po', l'ebrea si stufa (d'altra parte l'accusa di deicidio è decaduta anche
secondo la dottrina cattolica) e ribatte: "E' vero! Confesso! Gesù
l'abbiamo proprio ucciso noi! E sa perché l'abbiamo fatto? Perché a
trent'anni fatti gironzolava in compagnia di dodici perdigiorno invece di
prendersi la sua bella laurea in Medicina!". |
102.
Due ebrei un po' male in arnese stanno contemplando la
lussuosissima residenza del barone Rotschild. Ad un certo punto uno dice
all'altro: "Sai Yankele, se io fossi al posto del barone Rotschild
riuscirei ad essere anche più ricco di quel che lui è adesso".
L'interpellato, divertito, ribatte: "Ma guarda! E come pensi, Moishele,
come pensi che faresti a battere negli affari l'ebreo più ricco del mondo?".
E Moishele: "Basta poco: nel tempo libero, quando non farei il barone
Rotschild, farei qualche lavorettino extra...". |
103.
Austria. Due amici ebrei si incontrano al parco e ad un
certo punto si siedono su una panchina per leggersi il giornale in pace. Il
primo tira fuori un quotidiano in lingua "yiddish" e il secondo
l'organo ufficiale del partito nazista. Il primo ebreo è sbigottito. "Ma
Yankele, come puoi leggere un giornale simile? Sei impazzito?".
"Calma, Moishele," risponde sereno Yankele. "Ti spiego. Quando
leggo i nostri giornali soffro come un cane: pogrom in Cecoslovacchia,
persecuzioni in Ungheria, odi razziali in Polonia, spedizioni punitive in
Romania, attacchi arabi in Medio Oriente... Sai Moishele, non ne posso
veramente più! Almeno su questo giornale c'è scritto che gli ebrei governano
il mondo, dirigono grandi fabbriche, hanno in pugno la finanza ed influenzano
le decisioni degli Stati più potenti del mondo. Potrò prendermi un po' di
soddisfazioni ogni tanto?!??" |
104.
Il ministro della propaganda nazista Goebbels è in visita
ad una scuola di Berlino e di fronte ad una scolaresca dall'aria alquanto
sveglia chiede ai giovani allievi di inventare degli slogan patriottici.
"Heil Hitler!" dice il primo. "Deutschland uber alles!"
declama il secondo. "Non ci siamo, ragazzi: dovete trovare qualcosa di
nuovo, di grandioso, che non si senta tutti i giorni" asserisce
Goebbels. "Il nostro popolo è immortale!!!" esclama ad un certo
punto un ragazzino dall'aspetto molto intelligente. Goebbels è decisamente raggiante:
"Questo volevo! Bravo giovanotto, è davvero un ottimo slogan e ti
proporrò per una borsa di studio. Come ti chiami, ragazzo mio?".
"Isacco Levi Cohen, Herr Ministro!!!!" |
105.
Un rabbino vede un vitello trascinato al macello. La povera
bestia ha intuito che è l'ultimo viaggio e muggisce pateticamente. Il rabbino
ricorda una commovente poesia della sua infanzia e pensa: "Che pena! Ma
perché l'Onnipotente non ha messo le ali ai vitelli in modo che possano
salvarsi dal supplizio?". In quella, una cacca di uccello piove in testa
al rabbino, il quale così conclude: "D'altra parte, l'Onnipotente sa
benissimo quel che fa!!!". |
106.
Un giovane ebreo europeo è emigrato negli USA dove in
alcuni anni è diventato uno stimato professionista. Un bel giorno torna al
paesello per rivedere i suoi. La madre se lo trova davanti ed esclama:
"Giacobbe, cosa è successo? Dov'è la tua barba?". "Mamma, in
America la barba non la porta nessuno, un professionista deve avere una bella
immagine!". "Be', allora... Ma almeno il Shabbath lo rispetti sempre,
vero?". "E come si fa, mamma? A New York si lavora tutti i giorni,
anche di sabato: business is business, dicono tutti". La madre insiste:
"Almeno il cibo, Giacobbe: rispetti sempre il precetto? Mangi ancora
'kasher', vero?". "Mi spiace, mamma, ma sai, trovare cibo kasher in
America è così difficile...". La madre è sull'orlo della disperazione,
ma trova la forza di fare al figlio un'ultima domanda: "Giacobbe, ora
dimmi la verità, non mentire alla tua mamma... Circonciso, almeno circonciso
lo sei ancora??!??!?". |
107.
Un ebreo sopravvissuto ad un naufragio approda sulla
classica isoletta deserta. L'isola e' accogliente e il nostro uomo si da' da
fare: costruisce una capanna, scava un pozzo, insomma da bravo novello
Robinson Crusoe si organizza la vita. Passa il tempo, e ad un bel momento
qualcuno viene a soccorrerlo. Sbarcati sull'isoletta i soccorritori si
meravigliano molto nel vedere quanto egli ha realizzato. Pero' sorge un
dubbio. Gli chiedono: "Lei ha certamente fatto qualcosa di grandioso, la
casa, il pozzo... Ma cosa sono quei due edifici simili laggiu`? Non ne
capiamo l'utilita`". Il naufrago risponde: "Sapete, io sono ebreo,
quindi ho costruito anche due sinagoghe". "Ma perché due e non
una?". "Semplice, - risponde il naufrago - una e' quella dove vado
abitualmente... l'altra e' quella in cui non metterei piede manco
morto!". |
108.
Un prete cattolico passeggia nel quartiere dell'East End a
Londra. Su strade confinanti vivono ebrei immigrati dall'Est europeo e
irlandesi. Ad un tratto vede l'insegna di un negozio: "ALIMENTARI -
Proprietari: Ian O' Toole & Avraham Moshkowitz". Entusiasta, il
prete decide di entrare. Dietro al bancone c'è un tizio, proprio la classica figura da ebreo vecchio
stile: cernecchi, marsina e camicia bianca e cappello con la tesa orlata di
pelliccia tipico degli ebrei più ortodossi del passato. Il prete, commosso,
esclama: "E' meraviglioso vedere che un irlandese cattolico, un O'
Toole, collabora attivamente con un Moshkowitz, un ebreo ortodosso! Questo è
un vero miracolo!". E l'altro, sorridendo: "Vede, padre, questo è
niente. Il vero miracolo è che io sono O' Toole!". |
109.
Cos'è un ebreo corrosivo? E' un ebreo che si va a stabilire
in un villaggio di duemila abitanti in cui non ha mai abitato un ebreo. E un
anno dopo, se l'ebreo è veramente corrosivo, il villaggio è popolato di
duemila antisemiti! |
110.
E' appena terminata la Grande Guerra. Il primo ministro
polacco Ignace Penderewski si trova ad un incontro col presidente USA Wilson
e gli dice senza mezzi termini: "Badi, mister President, se al tavolo
della conferenza di pace le richieste della Polonia non verranno accolte,
prevedo grandi turbolenze nelle piazze. La gente accorrerà in strada furiosa,
urlerà slogan pieni di odio e massacrerà gli ebrei". Preoccupato, Wilson
chiede: "E nel caso le richieste del vostro Paese vengano accolte cosa
accadrà, premier Penderewski?". "Ah! In tal caso la mia gente
scenderà in piazza festante, balleranno tutti per strada, si ubriacheranno...
e massacreranno gli ebrei!!!". |
111.
E' una notte buia e tempestosa. L'anziano Isacco Cohen è
molto malato, e sente che si avvicina la fine. Chiama la moglie e la prega di
chiamare il parroco. "Come sarebbe a dire, il parroco? Vorrai dire il
rabbino...". "No, no, Rebecca, dammi retta, chiama il parroco.
Perché, con questo tempo e a quest'ora... non me la sento proprio di
disturbare il rabbino!". |
112.
Come si sa, a casa del rabbino viene un sacco di gente
bisognosa di aiuto. Un giorno capita il sarto del paese, che inizia a
lamentarsi di quanto sua moglie sia rompiscatole, curiosa, non gli lascia
vivere la sua vita, dovunque lui vada lei lo spia o lo fa pedinare. Ed il
rabbino gli dice: "Sai, tu certamente hai ragione. Sì, hai ragione
tu". Passa un paio d'ore e arriva la moglie del sarto, che si lagna
subito perché il marito le nasconde qualcosa, è evasivo, pare faccia tutto in
modo furtivo, vorrebbe uscir di casa e rientrare a suo piacimento senza
rendere conto. Ed il rabbino risponde: "Sai, tu certamente hai ragione.
Sì, hai ragione tu". La donna è appena uscita, e a questo punto la
moglie del rabbino si fa avanti: "Senti un po', o hai preso in giro quei
due sposi o sei un gran disgraziato. Hai dato ragione prima a lui e poi a
lei. Che significato può mai avere questo?!??". Ed il rabbino:
"Sai, tu certamente hai ragione. Sì, hai ragione tu". |
113.
Due ebrei litigano per il possesso di una tomba. Ciascuno
dei due vuole essere seppellito proprio in quel pezzetto di terra. Come di
consueto in simili casi, si rivolgono al rabbino. Questi medita alcuni minuti,
poi esclama: "Ho la soluzione. La tomba l'avrà chi morirà per
primo!". |
114.
Siamo a New York, e un ebreo chiede di potersi iscrivere ad
un club molto esclusivo. Cortesemente gli viene risposto: "Vede, signor
Slackmeyer, il nostro circolo è riservato strettamente ai discendenti dei
Padri pellegrini che sbarcarono sul suolo americano con il veliero
Mayflower". E Slackmeyer, per niente intimorito: "Allora, io ho
pieno diritto d'essere ammesso: noi ebrei infatti siamo discendenti dei proprietari
del Mayflower!". |
115.
Uno schnorrer (il mendicante "nobile" del mondo
ebraico) bussa alla porta di una casa lussuosa. Appare una signora
dall'aspetto bonario, che davanti alla richiesta di un'offerta si giustifica
dicendo: "Guardi, caro, non ho fondi in casa. Ma se torna domani,
qualcosa per lei ci sarà di certo!". E lo schnorrer: "Per questa
volta va bene, signora, giusto perché è lei. Ma non diventi un'abitudine.
Sapesse quale danno c'è capitato a far credito senza garanzie !". |
116.
Un giovane rabbino è in difficoltà e decide di consigliarsi
con un rabbino più anziano e ricco d'esperienza per decidere come comportarsi
con tutti i personaggi che lo assillano: "La folla dei postulanti è
enorme, fanno richieste sempre più insistenti a tutte le ore... sento di
remare contro corrente! Che debbo fare?". E l'anziano rabbino risponde:
"E' semplice, figliolo. Se i postulanti sono poveri, presta loro del
denaro. Se sono ricchi chiedi loro del denaro. In entrambi i casi non li
vedrai più!". |
117.
Qualche giorno prima della Pasqua ebrea, un rabbino sta
ritornando a casa sua quando si accorge che uno dei suoi fedeli cammina poco
avanti a se'. Il rabbino affretta il passo per raggiungerlo e salutarlo,
quando con sua grande sorpresa lo vede entrare in un ristorante. Sorpreso
egli si mette davanti alla vetrina e si meraviglia ancora di piu' quando lo
vede ordinare e mangiare del maiale arrosto e del vino rosso! Il rabbino e'
cosi' fuori di se' che entra nel ristorante e si rivolge al suo fedele:
"Moshé! Che cosa fai?!". Moshé si gira verso il rabbino e gli
chiede: "Che c'e'? Non capisco...". Il rabbino: "Ma Moshé, ho
visto cio' che hai fatto, te che ti vedo sempre alla sinagoga, te che sei il
piu' istruito dei miei fedeli!". Allora Moshé gli risponde:
"Rabbino, mi avete visto entrare in questo ristorante?".
"Certo". "E mi avete visto ordinare il pranzo?".
"Certo!". "E mi avete visto mangiare il pasto?".
"Certo che si' che ti ho visto mangiare il pasto! perché credi che io
abbia fatto irruzione in questo ristorante?!". "In questo caso,
rabbino, non vedo dove sia il problema: tutto e' stato fatto sotto la
supervisione di un rabbino!" |
118.
Non sono i 6 milioni di ebrei che mi preoccupano, e' che i
record sono fatti per essere battuti. (Woody Allen in "Harry a
pezzi") |
119.
Durante un uragano sui mari del Sud uno yacht di un famoso
miliardario, David Rosenberg, naufraga. Si salvano solamente due persone: il
miliardario e uno de marinai. In qualche modo riescono a raggiungere un
isolotto, il classico atollo deserto. Appena, però, il marinaio si rende
conto che sono a centinaia di chilometri dalla terra ferma e dal più vicino
essere umano, il marinaio scoppia in lacrime: "Signor Rosemberg, ma come
fa a essere così calmo? Le sue vacanze erano segrete, nessuno sa dove
siamo... Non ci troveranno mai più e moriremo su quest'isola". Rosenberg
sorride e ribatte: "Si calmi. Le raccontero' una cosa: cinque anni fa ho
donato cinquecentomila dollari alla Società per l'Unità Ebraica. L'anno
seguente, e nei due successivi ho fatto lo stesso. Poi due anni fa ne ho
donati 750.000, e l'anno scorso un milione... Oggi inizia la loro raccolta
annuale di fondi. Stai sicuro che ci trovano!". |
120.
Goebbels visita una scuola. Individua un ragazzino e gli
domanda a bruciapelo: "Tu! Dimmi: chi è tua madre?". "La
Germania nazista, Herr Ministro!" risponde molto prontamente il
giovincello. "Bravo! E chi è tuo padre?". "Il Führer Adolf
Hitler, Herr Ministro!" replica il ragazzino con gran piglio. "Sei
in gamba, giovanotto" si compiace Goebbels. "E dimmi, che ti piacerebbe
fare da grande?". E il ragazzino, pronto: "L'orfano, Herr
Ministro!!!". |
121.
Uno schnorrer (tradizionale mendicante "nobile"
del mondo ebraico) avvicina un tizio dall'aspetto benestante ed esorta:
"Reb Yid, prego, un'offerta...". L'altro taglia corto: "Niente
da fare, io non do mai i soldi per strada!". E lo schnorrer: "E'
presto risolto. Ci troviamo qui tra una settimana, nel frattempo io faccio le
pratiche per fondare una banca!". |
122.
Anche stavolta Yankele e Moishele sono separati. Yankele si
trova a fare l'operaio negli Stati Uniti e scrive all'amico rimasto in URSS:
"Qui ci dicono che l'Unione Sovietica è un vero paradiso... Ma è
vero?". E dopo un paio di settimane arriva la risposta di Moishele:
"Dicono il vero, qui è un autentico paradiso: viviamo in una terra
incolta, senza case, praticamente nudi e tutto quel che abbiamo da mangiare
sono mele!". |
123.
Siamo a Vienna nell'estate del 1945, la guerra è appena
terminata. Un vecchio ebreo dall'aspetto logoro ma dignitoso entra in un
caffè e ordina un liquorino ed una copia del "Voelkischer
Beobachter", organo ufficiale del partito nazista. Il cameriere,
imbarazzato, porta il liquorino ma è costretto a dire al cliente: "Mi
spiace, signore, ma quell'orribile foglio nazista non si stampa più, non
esiste più". Il giorno dopo, alla stessa ora, l'anziano ebreo torna e la
scena si ripete: entra, ordina un liquorino ed una copia dell'organo
ufficiale del partito nazista; ed il cameriere gli risponde: "Mi spiace,
signore, ma quell'orribile foglio nazista non si stampa più, non esiste
più". Tutto ciò va avanti per due settimane. Stessa ora, stesso caffé,
stessa domanda, stessa risposta. Al quindicesimo giorno il cameriere non
regge più e domanda all'avventore: "Mi perdoni, gentile signore, ma da
due settimane lei entra alla stessa ora, e ogni volta chiede di portarle una
copia di quel foglio nazista. Ma sono due settimane che le ripeto che
quell'orribile foglio non esiste più. Ma allora, perché lei continua a
chiedermelo?". E l'ebreo, sorridendo sotto i baffi: "Ma proprio per
quel motivo che lei ha appena detto, ragazzo mio: per sentirmi ripetere ogni
giorno che quel giornale non esiste più!". |
124.
Il giovane Isacco è in cattivo stato, e decide di farsi
curare da uno psichiatra. Rientra a casa dopo la visita e la mamma vedendolo
angosciato gli chiede: "Cosa c'è, figliolo, cosa ti ha detto il
professore?". "Sai mamma, sono preoccupato, mi ha detto che sono un
importante caso di complesso di Edipo...". E la madre sbuffa: "Ma
lascia stare quest'Odipo o Budico o come si chiama... L'importante è che tu
continui a voler tanto bene alla tua mamma!". |
125.
Tre mamme ebree discutono sul futuro dei loro figli. La
prima dice: "Il mio Davide s'è iscritto a Medicina e sono molto
soddisfatta, certamente diventerà un luminare della scienza". La seconda
ribatte: "Il mio Isacco invece farà l'avvocato, e certamente sarà un
principe del Foro e guadagnerà parecchio". La terza esclama:
"Invece il mio Daniele studia al seminario talmudico e diventerà
rabbino, certamente farà carriera". E le altre due, in coro:
"Rabbino? Ma che razza di mestiere è questo per un ebreo?!?". |
126.
Il ministro Goebbels, tanto per cambiare, è in visita a una
scuola e chiede alla scolaresca: "Chi di voi sa dirmi la differenza tra
un incidente e una disgrazia?". E il ragazzino Isacco Levi Cohen,
pronto: "Io lo so! Se Hitler viene investito da un'automobile è un
incidente, ma se sopravvive è una disgrazia, Herr Ministro!". |
127.
Mosca, ai tempi di Brez'nev. Al Parco Gorkij c'è un vecchio
ebreo che legge un libro con la massima concentrazione. Un poliziotto lo
nota, si avvicina, ma non capisce un tubo della scrittura del libro.
S'insospettisce e domanda al vecchio: "Che è quel libro? Che lingua
leggi?". "E' ebraico, lo sto studiando," risponde l'ebreo.
"E perché alla tua età studi questa lingua?". "Perché vorrei
tanto emigrare in Israele...". Il poliziotto sogghigna: "Le quote
sono attualmente chiuse. E alla tua età non arriverai mai in Israele!".
"Non fa niente," spiega tranquillo l'ebreo. "Sai, l'ebraico è
anche la lingua che si parla in Paradiso". "Ma che presuntuoso,
vecchio!" dice beffardo il poliziotto: "Chi ti dice che andrai in
Paradiso? Potresti finire anche all'inferno!". E il vecchio, sorridente:
"Per l'inferno non ho problemi, il russo già lo conosco!!!". |
128.
Siamo nella Guerra fredda, con annessa grande competizione
aerospaziale tra sovietici e americani. Stalin in persona sta per presentare
un nuovo aereo assai innovativo. Solo che al collaudo, appena dopo il
decollo, le ali si staccano! Gli ingegneri si consultano, riprovano. Al
secondo collaudo, le ali si staccano. Proseguono i consulti e i collaudi:
stesso risultato. Ingegneri e collaudatori sono disperati, sentono già odor
di neve siberiana. Ma ad un certo punto uno ha un'idea geniale: "Ma qui
non c'è mica Abramovich?". E un altro: "Ma sì, Abramovich! Quel
vecchio ingegnere ebreo retrocesso per il suo carattere polemico. Lui ha
sempre avuto idee brillanti: forse ci può aiutare". E così vanno a
cercare Abramovich e a chiedergli consiglio. E il vecchio ebreo, serafico:
"Un'idea ce l'ho: proprio nel punto dove le ali si staccano, dovete fare
dei forellini: tanti piccoli forellini tutti in fila". "Ma
Abramovich, che pazzia è questa? Forellini?!?". "Se non volete
darmi retta dopo tutti questi collaudi falliti, sono fatti vostri. Ma se
volete dare retta a me, ripeto, dovete fare dei forellini, piccoli e tutti in
fila". Gli ingegneri, disperati, decidono di tentare. E così fanno tanti
piccoli forellini in fila proprio nel punto in cui le ali si staccavano. E si
viene al collaudo. L'aereo tiene, e compie le evoluzioni più elaborate. Le
ali restano saldissime. E' un trionfo: Stalin può inaugurare il nuovo
meraviglioso aeromobile e Abramovich viene portato in trionfo, insignito dei
massimi premi dell'URSS e intervistato da innumerevoli cronisti. Un
giornalista per l'appunto gli chiede: "Ma come ha fatto, ingegner
Abramovich? Come ha avuto un'idea così geniale?". E Abramovich:
"Non è stato difficile. Mi sono ricordato un caso simile con una
fornitura di carta igienica nella fabbrica di Stato a Odessa. Lei sa che la
carta igienica per dividersi a strappo porta tanti piccoli forellini tutti in
fila. Ebbene, la carta igienica si strappava dappertutto, tranne che lungo i
forellini, e quindi..!". |
129.
RICETTA CONTRO GLI SCOCCIATORI. Se lo scocciatore è povero,
prestagli dei soldi. Se è ricco, chiedigli soldi in prestito. Certamente non
ti disturberanno mai più. |
130.
Se Lieberman fosse diventato Vicepresidente degli USA...
Festa d'insediamento per Gore e Lieberman. Tra gli ospiti d'onore ci sono
anche le famiglie del ticket presidenziale. Solo la mamma di Lieberman, un
po' in disparte, sembra alquanto freddina: seduta composta, sguardo
impassibile, non pare esser toccata dal successo del figlio. Un giornalista
prende il coraggio a due mani e la avvicina per farle qualche domanda.
"Mrs Lieberman, come commenta il risultato elettorale? Suo figlio è
Vicepresidente degli Stati Uniti!". "Vicepresidente, sì insomma,
sarà anche una bella cosa, ma lei non sa quel che conta veramente... L'altro
mio figlio è un bravissimo avvocato!". |
131.
Daniel Levi Goldberg si è laureato a pieni voti in medicina
in una prestigiosa Università statunitense, ha conseguito - sempre a pieni
voti - la specializzazione e sente il richiamo di una particolare vocazione. Così
parte per i Paesi del Terzo mondo per portare aiuto ai poveri che soffrono
per le epidemie e le guerre. Con la sua professionalità salva migliaia di
vite umane. Ogni tanto, quando può, telefona alla sua mamma. E
immancabilmente, la mamma gli chiede: "Senti, Daniel, ma... quando ti
deciderai a diventare un dottore vero?!?". |
132.
Siamo alla vigilia di Yom Kippur, giorno solenne
dell'espiazione dei peccati. Il povero sarto Leibele Fishbein si reca alla
sinagoga del suo povero shtetl (comunità ebraica nel mondo ashkenazita,
ovvero dell'Est europeo) e si raccoglie di fronte ai sacri rotoli delle
Scritture ivi custoditi. "Sia onore e gloria a te che sei Padrone e
Creatore dell'universo, - egli dice. - Io sono Leibele Fishbein, un semplice
e miserabile sarto. Tu sei l'Onnipotente. Ma secondo me qui qualcosa non
funziona. Forse hai troppo da fare e non l'hai notato. "Guarda il nostro
macellaio: è una pasta d'uomo, fa tanta carità, e ci sono poveri senza soldi
cui lui dà la carne gratis, quella tenera, e a lui tocca mangiare la carne
dura e nervosa. E cosa ne ottiene in ricompensa? La moglie minaccia di
lasciarlo e i figli sono dei fannulloni. Ti pare giusto questo? "Tu sei
il Padrone dell'universo, io sono solo un povero sarto, ma devo dirtelo:
questo non è affatto giusto! "E poi il nostro rabbino: è un giusto, un
sant'uomo, dedica la vita al bene dei poveri e dei sofferenti. Cosa riceve in
ricompensa? Solo malattie: non c'è un solo osso che non gli dolga. "E
che dire del maestro della nostra scuola elementare? Ha tanto amore
nell'insegnare, tanta cura perché nessun bambino rimanga indietro! Ma quando
viene l'inverno e il buio cala presto, gli tocca far lezione a lume di
candela, poi torna a casa e anche lì solo una candela, e ha gli occhi malati,
se non si farà curare in città resterà cieco. Ma non ha i soldi per le cure.
E fa tutto questo per Te! "Non è giusto questo, sai? Io sono solo
Leibele Fishbein, un miserabile sarto e tu sei il Padrone dell'universo... ma
certe cose io Te le devo dire! "Comunque ascolta. Domani sarà il santo
giorno di Yom Kippur, il giorno dell'espiazione dei peccati. Allora facciamo
così: Tu vedi di perdonare i nostri peccati... e forse, ma forse, noi
perdoneremo i Tuoi!". |
133.
Uno psicanalista ha in cura un ebreo piuttosto mal messo.
Questi gli racconta le sue ansie: "Dottore, non dormo da mesi. Ogni
volta che vado a letto e spengo la luce, per qualche minuto tutto va bene,
poi sento uno strano rumore provenire da sotto il letto. Lentamente il rumore
aumenta, sento movimenti, sono certo che c'è qualche creatura maligna là
sotto in attesa che io mi addormenti per farmi del male. Accendo la luce e
come per miracolo tutto cessa, i rumori, i movimenti, e sotto il letto non
c'è nulla. Ma se mi ricorico e spengo la luce, tutto ricomincia. Passo le
notti con gli occhi sbarrati, dottore!". Lo specialista ha già
inquadrato il disturbo del paziente e inizia una serie di colloqui. Ad un
certo punto, però, il paziente smette di presentarsi agli appuntamenti. Il
dottore all'inizio pensa sia la normale fase di rifiuto dell'analista, poi
capisce di essere stato mollato. Passa il tempo. Due mesi dopo, casualmente,
i due si incontrano per la strada. Logicamente il dottore esclama:
"Signor Cohen, ma lei vuole farsi del male? Non lo sa che se rinunzia a
curarsi corre grossi rischi?". E Cohen, sorridendo: "Dottore, lei è
veramente un bravo psicanalista, ma le sue cure ormai non mi servono più,
sono guarito!". Lo psicanalista non crede alle sue orecchie. Come può un
uomo essere guarito così improvvisamente da una patologia che richiede almeno
un anno e mezzo di colloqui? Ma Cohen spiega: "Vede, dottore, sono
andato a trovare il nostro Rabbino e raccontandogli della famiglia gli ho
parlato del mio disturbo, di quella creatura sotto il mio letto... Il
Rabbino, che è veramente un sant'uomo, mi ha detto: 'Isacco, figliolo, perché
mai ti complichi così la vita? Sega le gambe del letto, così quella creatura
maligna non avrà più posto dove stare!'. Io ho seguito il consiglio... e sono
guarito, dottore!". |
134.
In sinagoga il nuovo cantore esegue il canto liturgico con
voce di insolita potenza e bellezza. Un congregante è addirittura affascinato
e ascolta beandosene. Quando il canto termina, il congregante, commosso, si
volge verso lo "shammes" (lo scaccino) che è lì accanto:
"Sentito che meraviglia?". E lo "shammes", con aria di
sufficienza: "Cosa ci sarebbe di così meraviglioso? Se avessi la sua
voce, anch'io canterei così bene!". |
135.
Uno schnorrer (il tipico mendicante "nobile" dei
villaggi ebraici dell'Est europeo) si presenta da un uomo a chiedere
l'elemosina, ma rimedia una brutta accoglienza. Il padrone di casa gli urla:
"Vattene fuori dai piedi, miserabile pezzente: te lo sogni che io ti dia
qualcosa". E lo schnorrer: "Non c'è problema, ma guarda che riferirò
quello che mi hai detto a chi mi ha mandato". E l'altro, sarcastico:
"Ah! Perché non lavori nemmeno in proprio, non solo vieni qui per conto
tuo con stracci e tutto, ma ti manda anche qualcuno?!? E sentiamo, chi
sarebbe a mandarti?". "La fame, Reb Yid. La fame...". |
136.
Due fratelli gemelli mendicanti periodicamente si recano a
mendicare dal barone Rothschild (nell'ebraismo il ricco per eccellenza è
Rothschild) che non manca di far consegnare loro per mezzo del maggiordomo
due buste, ciascuna contenente cento franchi. Un brutto giorno uno dei due
gemelli si ammala e muore. Comunque l'altro non manca di presentarsi
all'appuntamento col solito obolo. Stavolta, però, il maggiordomo gli
consegna una sola busta: cento franchi soltanto. Lo schnorrer, risentito,
protesta: "Giovanotto, e i cento franchi di mio fratello dove
sono?". E il maggiordomo, con la cortesia che è propria di tutta la
servitù del barone Rothschild: "Mi scusi, signore, ma al barone e a noi
risulta che suo fratello sia deceduto". E lo schnorrer: "Le
risulta? Le risulta?!? Senta, giovanotto, per sua norma e regola l'erede di
mio fratello sono io, non il barone Rothschild!!!". |
137.
Uno schnorrer (cioe' un mendicante ebreo) incontra un tizio
che pare andare di fretta. "Reb Yid, prego, offra qualcosa".
L'altro cerca nelle tasche, e costernato dice: "Accidenti, mi spiace
davvero, sai: sono uscito senza portafoglio". Lo schnorrer scuote la
testa in segno di rimprovero, ma insiste: "Va bene, va'. Mi sa dire
almeno l'ora?". Altra ricerca nelle tasche, e daccapo: "Sono
mortificato, sono uscito così di fretta che non ho preso nemmeno
l'orologio...". L'altro replica: "Va bene, pazienza. Però
un'informazione me la può dare? Dov'è la via Franziskaska?".
"Cielo, credimi, non lo faccio apposta ma non sono per niente pratico di
questo quartiere...". A questo punto lo schnorrer, con un profondo
sospiro, conclude: "Reb Yid, se lo lasci dire, lei è proprio un
disastro! Facciamo così: mi prenda un paio di minuti in braccio e siamo
pari...". |
138.
In sinagoga il cantore intona la liturgia del venerdì sera,
vigilia della festa del Sabato. Quando canta il verso "Benedetto sia il
Signore", tutti i congreganti si alzano in piedi. Il rabbino,
contrariato, sibila al cantore: "Come! Io non ho detto di alzarsi!".
Il cantore, esterrefatto, replica: "Ma io ho pronunziato il nome di
Dio...". E il rabbino: "Guarda che per tua norma sono io che guido
questa sinagoga... non Dio!!!". |
139.
Il cliente al sarto: "Lei mi ha confezionato un
vestito veramente molto bello e di ottima qualità. Ma non le pare troppo
avermi fatto aspettare sei mesi prima che fosse finito? Anche il buon Dio,
per fare tutto il mondo ha impiegato sei soli giorni!". E il sarto:
"Lei ha ragione, signor Koenigsberg. Ma lei stesso dice che il vestito
che le ho fatto è bello e di qualità. Mentre invece, lo vede il mondo che
disastro che è?". |
140.
Il solito schnorrer ha appena ricevuto il solito obolo
mensile dal barone di Rothschild (sappiamo già chi sia lo schnorrer e cosa
rappresenti il barone di Rothschild). Pochi minuti dopo aver congedato il
mendicante, il barone esce di casa per recarsi in Borsa, e per una via del
centro scorge quello stesso schnorrer accomodato al ristorante intento a
consumare un lauto pranzo a base di salmone. Il barone di Rothschild entra
nel ristorante ed investe il mendicante: "Che ci fai qui, tu? Vieni a
mendicare alla mia porta e la prima cosa che fai subito dopo è venire a
mangiar salmone? E tu saresti uno schnorrer?!?". Lo schnorrer, senza
scomporsi ma un po' seccato, risponde: "Scusi, signor barone, ma quando
sono senza soldi non posso mangiare il salmone. E lei ora mi dice che non
posso mangiarlo nemmeno quando i soldi li ho. Mi sa dire quando posso
mangiare un po' di salmone, una buona volta?!?". |
141.
Lo scaccino della sinagoga scorge uno schnorrer che si sta
sistemando davanti all'ingresso del tempio per mendicare. Accorre e gli
esclama sul muso: "Che ci fai qui, tu? Ti ho visto benissimo, ieri
pomeriggio, che mendicavi sulla porta della chiesa! A che gioco giochi, eh?
Sei un ebreo o un goy, tu?" (il goy è un termine vagamente spregiativo
per designare i non ebrei). "Psssttt!" lo zittisce lo schnorrer.
"Non urlare così! E' chiaro che io sono un ebreo. Ma sai, di questi
tempi, con una religione sola non si può mica vivere..!". |
142.
In Sinagoga la funzione è appena terminata, ma oggi è un
giorno davvero speciale: si festeggia il "bar mitzvah" (cerimonia
d'iniziazione alla vita della comunità, un po' come la Cresima cattolica) del
figlio di un pezzo grosso. Dopo il rinfresco, l'anziano rabbino prende la
parola ed inizia una dotta dissertazione sulla vita della comunità e su cosa
significhi la vera religiosità. Ad un certo punto, però, il rabbino si
accorge che non tutti lo ascoltano: un congregante dalla figura monumentale s'è
abbandonato sulla sedia in fondo alla sala e sta sonoramente russando
suscitando risatine tra i presenti. Che fare? Solo una cosa: rivolgersi allo
shammes, allo scaccino. Questi si avvicina indolentemente al rabbino e chiede
con espressione vitellina: "Cosa c'è, rabbino?". "Come, cosa
c'è? Non vedi che Veingortner laggiù s'è addormentato e russa come un asino?
Vai e sveglialo!". E lo shammes, dubbioso: "Ma rabbino, non posso
farlo, non è corretto...". Il rabbino sta per alterarsi: "Come, non
puoi?!?". E lo scaccino: "No, rabbino, non posso. Tu l'hai fatto
addormentare... tocca a te svegliarlo!!!". |
143.
Unione Sovietica ai difficili tempi di Brez'nev. Il regime
adotta quote rigorosissime per limitare al massimo l'uscita di ebrei che
vogliono recarsi in Israele. I visti sono concessi col contagocce. E c'è un
ebreo, di nome Rabinovich, che ogni giorno va all'ufficio emigrazione
chiedendo veementemente di potersene andare: "Maledetti burocrati,
voglio andare nella terra dei miei padri, non potete trattenermi!". Il
funzionario ha un bel ripetergli "Rabinovich, lo sai benissimo che le
quote sono chiuse, levati dai piedi": sa che si ritroverà di fronte il
tenace ebreo l'indomani. Ad un certo punto, esasperato, il funzionario cede:
"Rabinovich, mi fai giocare il posto, ma pur di non vederti più qui, pur
di non sentire più i tuoi strepiti, ecco, ti metto il timbro. Vai, e fuori
dai piedi una buona volta!". Rabinovich parte, felicissimo. Sennonché,
arrivato in Israele, dopo una sola settimana si presenta alle autorità israeliane
ed esclama: "Non ci posso vivere, in questo stato capitalista ed iniquo!
Voglio tornare nel paradiso del socialismo. Fatemi tornare". Grande
imbarazzo tra gl'israeliani, ma il timbro viene apposto e Rabinovich può
tornare in URSS. Passa un'altra settimana, e Rabinovich si fa rivedere
all'ufficio emigrazione con la stessa litania di prima: "Maledetti
burocrati, non potete trattenermi qui, voglio tornare nella terra dei miei
padri!". Inutile dire che il permesso gli viene accordato. Ma in Israele
la vicenda si ripete con l'ebreo che inveisce: "Come faccio a vivere in
questo stato ingiusto e capitalista? Fatemi tornare nel paradiso del
socialismo!". E così Rabinovich va avanti e indietro quattro, cinque
volte. Finché, nonostante non ci siano rapporti ufficiali tra URSS e Israele,
si forma una commissione mista per esaminare il "caso". Rabinovich
si ritrova di fronte a una teoria di funzionari e militari gallonati,
sovietici e israeliani, che lo guardano storto e confabulano. Ad un certo
punto uno prende la parola e dice: "Rabinovich, te lo chiedo a nome di
tutta la commissione mista. Ce lo puoi dire una volta per tutte se vuoi
vivere nella terra dei tuoi padri o nella patria del socialismo?". E
Rabinovich, con un sorriso disarmante: "Da nessuna delle due... è che mi
piace tanto viaggiare!!!". |
144.
Due ebrei ortodossi si incontrano per strada. Uno dei due
nota che un rimasuglio di cibo è rimasto nella barba dell'altro e cogliendo
la palla al balzo gli chiede: "Vuoi vedere, Levi, che indovino quel che
hai mangiato oggi a pranzo?". Levi accetta la sfida: "Ma sì, dai
Isacco, dimmelo!". Isacco finge di concentrarsi e sentenzia:
"Lenticchie!". E l'altro: "Ah, ah! Sbagliato! Le lenticchie le
ho mangiate ieri, non oggi!!!". |
145.
Appena dopo un feroce pogrom, il povero ebreo Tevje innalza
al Cielo la sua voce: "D'accordo, d'accordo, è chiaro che siamo il
popolo eletto ed è anche per questo che ci capitano tutte queste
persecuzioni... ma perché ogni tanto non eleggere qualche altro popolo, così
noi ci riposiamo un po'?!??". |
146.
Anno 1955, siamo sul molo di New York. Da qualche giorno è
arrivata una delle prime navi colla bandiera israeliana. E sul molo c'è
sempre un vecchio ebreo, il classico ebreo della Diàspora, che osserva la
nave e sospira. Ad un certo punto, poche ore prima che la nave riparta, il
vecchio ebreo si avvicina al capitano della nave e lo implora lamentosamente:
"Shalom, Shalom capitano. Ti chiedo un atto di carità, io sono vecchio e
malato e non voglio morire qui. Questa città è pericolosa, tentacolare, piena
di malfattori. Voglio morire nella Terra promessa! Sono povero, vedi,
possiedo solo quel poco che ho addosso, ma veramente lascerai un tuo fratello
in Abramo qui, a morire solo e malato?". Il capitano si commuove, perché
a volte i miracoli capitano, e lo accoglie a bordo raccomandando
all'equipaggio di averne cura in una cuccetta, a tutte spese sue. La
navigazione dura una ventina di giorni, e il vecchio ebreo felice sbarca in
Israele. Il capitano profitta della permanenza della sua nave in porto per
recarsi a casa e sbrigare qualche affare personale, e al suo ritorno in porto
trova lo stesso vecchio ebreo in gran conciliabolo col capitano di una nave
statunitense: "Amico americano, devi capirmi, il tuo paese è nato dall'immigrazione.
Negli Stati Uniti tutti sono fratelli, non mi puoi dire di no. Portami con
te, a New York, alle sue luci, alla sua vita. Anche se non ho soldi, possiedo
solo quel poco che ho addosso, non puoi abbandonarmi qui...". Il
capitano israeliano sente puzza di bruciato e prende di petto il vecchio:
"Senti un po', tu! Cos'è questa storia, a che gioco giochiamo? Non
volevi venire a morire nella Terra promessa? E ora vuoi tornare a New
York?!?". E il vecchio ebreo, sempre nello stesso tono lamentoso:
"Sì capitano, è vero che io ti imploravo di venire in Israele per
morirci perché ero molto malato. Ma il viaggio per nave, l'aria di mare
pulita e salubre mi hanno fatto un gran bene, mi hanno guarito e sono
arrivato qui ringiovanito, rinato. Cerca di capirmi, capitano. Va bene morire
nella terra dei miei padri... ma a viverci, proprio non ce la farò
mai!!!". |
147.
Il barone di Rothschild convoca il suo contabile
Koenigsberg e gli dice: "Mi risulta che lei abbia sottratto contanti
dalla mia cassa". E Koenigsberg, compitissimo: "Mi perdoni, signor
barone: ma se sono il suo contabile non può pretendere che vada a sottrarre
contanti dalla cassa di qualcun altro!!!". |
148.
E' morto Stalin. Temendo atti di inconsulta venerazione e
idolatria sfrenata, la dirigenza del PCUS decide di dargli sepoltura fuori
dall'URSS, possibilmente il più lontano possibile. Il primo contattato
mediante cablo è Churchill, cui viene chiesto di trovare un posto alla salma,
eventualmente nell'abbazia di Westminster. Lo statista inglese risponde freddamente
che Westminster è al completo. Si tenta allora con Roosevelt. Il presidente
statunitense però comunica che nel cimitero di Arlington possono essere
sepolti solo americani. Rimane solo Israele. Così parte un telegramma a Ben
Gurion. Risposta: "Posto disponibile stop Premuro però ricordarvi qui di
resurrezioni est già stata una la quale est sufficiente stop"! |
149.
L'ebreo polacco all'ebreo tedesco: "Sì, però è chiaro
che voi tedeschi siete tutti tonti, e ora te lo dimostro". I due entrano
nel negozio di un ebreo tedesco. Il polacco chiede una scatola di fiammiferi.
Avutala, scuote il capo: "E' che veramente cercavo fiammiferi con la
testa dalla parte opposta". E il negoziante: "Mi spiace davvero, ma
di quelli non ne tengo...". Usciti i due dal negozio, l'ebreo polacco
dice tutto trionfante: "Lo vedi? Avevo ragione io!". E l'ebreo
tedesco: "Ma che c'entra? Quel brav'uomo semplicemente non aveva il tipo
di fiammiferi che volevi tu!!!". |
150.
Yankele un giorno si reca in visita da Moishele e vede alla
parete della casa dell'amico un certo dipinto. Gli piace, e detto fatto:
"Moishele, è davvero bello questo quadro. Mi piacerebbe averlo, me lo
vendi?". E Moishele: "Ma sai, l'ho comprato da poco, mia moglie ci
tiene, e poi guarda che l'ho pagato centocinquanta dollari". Yankele
insiste: "Senti, offro duecento dollari". Moishele accetta:
"Va bene, prendilo pure". Così Yankele se ne va col quadro. Appena
la moglie di Moishele lo viene a sapere s'imbestialisce: "Stupido che
sei, se quello lì ti ha offerto cinquanta dollari in più chissà che valore ha
quel quadro!". Moishele si rende conto che la moglie non ha torto, così
si reca da Yankele e gli comunica: "Sai, mia moglie mi ha fatto una
scenata, rivuole il quadro, te lo dicevo che ci tiene". E Yankele:
"Capisco, il fatto è che ora anche mia moglie ci s'è
affezionata...". Moishele offre: "Ti do 250 dollari, ci
stai?". L'altro replica: "Quand'è così, prendilo pure". Quando
Moishele se n'è andato col dipinto, rincasa la moglie di Yankele e chiede del
quadro. "Sai," spiega Yankele: "Moishele lo rivoleva, gliel'ho
dato e ci ho pure guadagnato un cinquanta". "Cretino!" esclama
la moglie. "Magari quel quadro vale una fortuna e te lo sei fatto
soffiare. Recuperalo subito!". E così via. Yankele a Moishele: "Ti
do trecento". Moishele a Yankele: "Ti do quattrocento".
"Cinquecento". "Seicento". Gira e rigira, i due amici
arrivano ai duemila dollari. E qui accade un fatto nuovo: Moishele ha per
l'ennesima volta ricomprato il quadro da Yankele e se lo sta riportando a
casa sua, quando un tizio per strada scorge il dipinto e lo interpella:
"Scusi, questo quadro, sa, è bellissimo. Me lo vuole vendere?".
Moishele obietta: "Non posso, vede, mi è costato caro: ben duemila
dollari". L'altro non demorde: "Gliene posso dare tremila in
contanti, sull'unghia". Inutile dire che Moishele accetta. Così quando
Yankele si ripresenta da lui per ricomprare il quadro, non lo trova più ed
esclama: "Ma come, dov'è il quadro? Te lo voglio ricomprare, ti faccio
un'offerta cui non potrai dire di no". Moishele spiega: "Mi spiace,
non ce l'ho. Me lo portavo a casa, un signore l'ha visto e mi ha offerto un
tremila. Visto che affarone che ho fatto? Non per vantarmi, ma da buon ebreo
ho il senso degli affari...". E Yankele, disperato: "Ma pezzo di
disgraziato, che specie di ebreo credi di essere? Sei solo un deficiente!
Vendi il quadro proprio quando noi due stavamo guadagnandoci su così
bene!!!". |
151.
Un rabbino ha tra le mani un libro filonazista e,
sorprendentemente, se ne mostra entusiasta: "Questo libro ha del
prodigioso, veramente!". I presenti sono molto stupiti: "Rabbino,
cosa trovi di tanto prodigioso in questo libro?". E il rabbino,
sorridendo: "Vedete, sapevo che dagli stracci si ricava la carta, ma
ancora ignoravo che la carta può essere riportata al suo stato primigenio,
che può cioè tornare ad essere un volgare straccio. E questo libro ne è un
esempio... E ciò non è un prodigio?!?". |
152.
Negozio di abbigliamento. Si presenta una mamma ebrea che
chiede una bella cravatta per il figlio (peraltro quarantenne) che le è al
seguito. Esaminati alcuni articoli, la mamma fa la sua scelta (il figlio sa
che in presenza della mamma è inutile aprir bocca) e chiede il prezzo. Il
negoziante risponde: "Venticinque dollari". "Benissimo, la
prendo" risponde la mamma (notiamo qui l'uso del singolare). Usciti dal
negozio, il figlio trova la forza di farsi vivo: "Ma mamma, come hai
potuto? Venticinque dollari così, senza fiatare e senza un minimo di
contrattazione? Non è da te, di solito tu sei sempre attentissima ai
prezzi...". E la mamma, sorridente: "Semplice! Quel negoziante m'è
stato subito antipatico e gli ho dato una lezione: ho pagato senza fiatare né
contrattare perché così passerà la notte a mangiarsi le mani pensando che mi
avrebbe potuto chiedere almeno trenta o trentadue dollari!!!". |
153.
Il vecchio Giacobbe è ricoverato in un ospedale cattolico.
Arriva la suora perché siccome la sua scheda è incompleta gli deve chiedere a
chi va mandata la parcella. "Vede, mi è rimasta una sola parente,"
spiega triste Giacobbe: "Una vecchia zitella che poi s'è convertita, s'è
fatta persino suora..." (non un gran tatto, in effetti). La suora
ribatte, seccamente: "Un momento, per favore. Le faccio presente che noi
suore non siamo vecchie zitelle. Siamo spose di Gesù nostro Signore!". E
Giacobbe, illuminandosi: "Davvero? Benissimo, allora facciamo così... la
parcella la mandi a mio cognato!!!". |
154.
Chajim Polanski è arrivato da poco negli USA dal suo
sperduto villaggio in Polonia. Un giorno, sul tram, vede un nero che sta
leggendo un giornale scritto in yiddish. Si avvicina e gli sussurra con la
massima discrezione: "Scusi, mi può togliere una curiosità? Lei per caso
è ebreo?". E l'altro, risentito: "Certo che no, per carità: mi ci
mancherebbe solo quello!...". |
155.
La signora Rosenfeld va a comprare il pane. "Quanto
vengono queste pagnottine dolci?" indaga. "Venticinque",
risponde il panettiere. "Venticinque?!? Ma lo sa che il panettiere a un
isolato da qui le mette a ventidue?". "Scusi, signora, ma allora
perché non va a comprarle da lui?".
"Il fatto è che lui le ha finite". "Vede, signora,
anch'io le metterei a ventidue se le avessi finite..!". |
156.
Yankele: "Sono fiero di essere ebreo!". Moishele:
"E perché?". Yankele: "Perché tanto anche se non fossi fiero
sarei ebreo lo stesso..!". |
157.
Yankele e Moishele vorrebbero dire la preghiera della sera,
ma sono soli. Ad un certo punto Yankele propone: "Proviamo a fare i
conti in questo modo: io e te siamo due. Tu ed io siamo due. E fa quattro.
Poi, io per conto mio e tu per conto tuo, e sono altri due: sei. Ora tu fai
lo stesso conto che ho appena fatto, e così saremo in dodici...". E
Moishele, prontamente: "Ma allora, possiamo anche andarcene e lasciare
che se la sbrighino quegli altri dieci!!!". |
158.
Il pio Giacobbe parla ad un amico delle virtù del suo
venerabile Rabbino: "Sai, Abramo, il nostro Rabbino è veramente un
santo. Ha raggiunto un tale livello spirituale da essere in grado di vivere
praticamente digiunando. Si nutre, assai frugalmente, solo di "Shabbat"
ed in occasione delle feste comandate...". E Abramo: "Giacobbe, mi spiace dirtelo,
ma sei un ingenuo. Proprio ieri l'ho visto al ristorante all'angolo mentre
mangiava a crepapelle". Ma Giacobbe non si lascia scoraggiare:
"Abramo, spiace a me dirtelo: l'ingenuo sei tu perché ti sei fermato
alle apparenze. Se mi avessi lasciato terminare, ti avrei parlato
dell'estrema umiltà del nostro Rabbino. E' così umile che, per non ostentare
al mondo il suo digiunare, fa sempre finta di mangiare!". |
159.
Abramo Rabinovich, emigrato negli Stati Uniti, decide di
fare il grande passo: prenderà un cognome yankee, per il resto dei suoi
giorni si chiamerà Smith. Così si reca all'ufficio preposto e, dopo la solita
trafila burocratica, diventa Abramo Smith. Passa una settimana e il neo-Smith
si ripresenta allo stesso ufficio. Spiega all'impiegato esterrefatto che
vuole cambiare nuovamente cognome, ora vuole chiamarsi Brown. Ora bisogna
precisare che il nostro uomo presenta tratti somatici indiscutibilmente
ebraici, specialmente un grosso naso. L'impiegato chiede ad Abramo perché
vuole di nuovo cambiare cognome, e lui ammette: "Vede, mi capita una
cosa assai seccante. Quando mi presento come Smith, tutti sogghignano e mi
chiedono: 'Ah già, Smith. E prima come si chiamava?'. Ed è per questo che sono
qui: in questo modo mi chiederanno come mi chiamavo prima di chiamarmi Brown,
e io potrò metterli a tacere dicendo che mi chiamavo Smith!!!". |
160.
Un commerciante molto stimato nel circondario è ormai
vecchio, decide di ritirarsi ma prima
vuole spiegare al figlio, suo necessario successore, le regole fondamentali
per riuscire negli affari. "Vedi, figliolo," esordisce: "i
princìpi essenziali sono due: l'onestà e la saggezza. L'onestà è
importantissima. Per esempio, se prometti ad un cliente di consegnargli la
merce il giorno tale, devi mantenere la promessa a qualsiasi costo, non
importa quanto tu debba faticare per farlo. La parola data... è
essenziale". "Ho capito, babbo," dice il giovinotto:
"questa era l'onestà. E la saggezza?". E il padre, calmo: "Be',
la saggezza... sta innanzitutto nel non promettere mai niente!!!". |
161.
Yankele a Moishele, sulla porta di casa: "Ho meditato
a lungo sul passo della Bibbia dove sta scritto che Iddio protegge gli
sprovveduti. Voglio fare una prova. Tu, Moishele, stai qui fuori dalla porta
e aspettami". E Yankele entra in casa. Dopo un paio di minuti, si
affaccia da una finestra del terzo piano, sale sul davanzale e si getta di
sotto. Inutile dire che si rompe le gambe. Moishele: "Ma che hai
combinato?!?". E Yankele: "Aiutami, Moishele, chiama subito
qualcuno... Sai, io ho sempre saputo di non essere un imbecille, ma non avrei
mai creduto di essere così intelligente!!!". |
162.
Il Primo ministro israeliano è ospite del Presidente degli
USA alla Casa Bianca. Il Presidente, per onorarlo, gli fa dono di una
splendida Buick nuova fiammante. L'israeliano, imbarazzato, spiega con garbo
al Presidente che nella sua posizione non può accettare regali personali di
tale valore. "Facciamo così," propone il Presidente: "mi dia
mezzo dollaro e mi considererò rimborsato. Il Premier accetta, si fruga nelle
tasche e tira fuori un dollaro. "Perbacco," fa il Presidente:
"non ho da darle il resto...". E l'altro, sorridendo: "Non
importa... mi accontenterò di un'altra Buick!". |
163.
Il predicatore all'assemblea: "Signore e signori,
sapete su cosa verterà la mia predica di oggi?". L'assemblea: "No,
non lo sappiamo". Il predicatore: "Bene, visto che comunque non lo
sapete, è meglio che continuiate a non saperlo". E il predicatore si
toglie lo scialle tradizionale, scende dal pulpito e se ne va. La settimana
successiva, il predicatore chiede all'assemblea: "Signore e signori,
sapete su cosa verterà la mia predica di oggi?". Il pubblico stavolta
non ci casca: "Sì, sì, lo sappiamo". Il predicatore:
"Benissimo: visto che lo sapete, non occorre che io ve lo ripeta!".
E il predicatore si toglie lo scialle tradizionale, scende dal pulpito e se
ne va. La settimana successiva, il predicatore chiede all'assemblea:
"Signore e signori, sapete su cosa verterà la mia predica di
oggi?". Metà dell'assemblea risponde: "No, non lo sappiamo" e
l'altra metà esclama "Sì, sì, lo sappiamo". E il predicatore:
"Bene, allora chiedo a quelli che lo sanno di essere così gentili da
riferirlo a quelli che non lo sanno!!!". E il predicatore si toglie lo
scialle tradizionale, scende dal pulpito e se ne va. |
164.
Il povero sarto Yankele è assai abile a confezionare abiti
di ogni foggia. Eppure circola sempre con addosso veri e propri stracci. Un
giorno un suo cliente, uno ricco, gli chiede: "Ma Yankele, ti fai
cattiva pubblicità andando in giro conciato in quel modo! Riparati i
vestiti!". E Yankele: "Sapessi, Reb Yid! Sono così povero, ma così
povero, che non me lo posso permettere: devo badare piuttosto ai lavori che
mi garantiscono un minimo di guadagno, non ce la faccio a lavorare per me
stesso...". Il ricco stabilisce generosamente: "Facciamo così,
Yankele: il guadagno te lo offro io, eccoti due rubli. Così potrai vestirti
decentemente". Passano due settimane, e i due s'incontrano nuovamente.
Ma il sarto è conciato ancora malamente quanto la volta precedente, se non
peggio. Il ricco sbotta: "Yankele, ma che fai? Non dovevi sistemare i
tuoi stracci? Io ti avevo dato ben due rubli!". Yankele, con grande
calma, replica: "Reb Yid, hai tutte le ragioni. Il fatto è che ho
guardato attentamente i miei vestiti, ed è verissimo, sono in uno stato
pietoso... e ho concluso che se li riparassi per due soli rubli certamente ci
perderei!!!". |
165.
Il fisco sta indagando sul signor David Rubinstein (o
Silvio Berlusconi) che in pochi anni, da emergente che era, è diventato un
magnate dell'edilizia. "Signor Rubinstein, ma ci spiega come è stato
possibile?" gli chiede l'ispettore. "E' semplice e lineare",
comincia l'inquisito. "Poco meno di nove anni fa ho fatto un sogno. Un
angelo mi diceva di scavare sotto un albero che sta nel mio giardino, perché
vi avrei trovato un tesoro. Al mio risveglio, andai e scavai dove indicato
nel sogno. Ed ecco, lì c'era un ricco tesoro!". L'ispettore sogghigna:
"Facciamo che io le creda, ma quali prove ha a conferma di quanto lei mi
dice?". "Le prove?" esclama Rubinstein. "E tutti quei
palazzi che anche lei vede tutti i giorni, non sono prove?!?". |
166.
Due anziani signori siedono al parco su una panchina. Ad un
tratto scorgono un bambino a spasso con la sua tata. E' un bambino biondo,
bellissimo e molto elegante, vestito in perfetto stile all'inglese. Uno dice
all'altro: "Visto quel bambino laggiù? Chissà chi è...". "Ma
come, non lo riconosci? E' il più piccolo dei Rothschild!". E il primo,
scotendo la testa, sospira: "Ah!... Così giovane e già ebreo!!!". |
167.
Ernst Lubitsch pronunziò un giorno la maledizione ebraica
più terribile che si conoscesse: "Vi auguro di essere pieni di soldi...
e di essere gli unici della vostra famiglia ad averne!". |
168.
Un ebreo entra in una gioielleria per acquistare un
bell'oggetto, per un regalo. Ha già messo gli occhi su un prezioso crocifisso
in argento, ne chiede il prezzo. "Sì, caro signore, un oggetto artistico
di ottima fattura" conferma il gioielliere. "Non è certo economico,
ma vale pienamente i duemila dollari
che costa". L'ebreo ponza, poi
chiede: "E se ne volessi uno senza l'acrobata?". |
169.
"Rabbino, è meglio avere sei figlie o seimila
dollari?". "Senza alcun dubbio, sei figlie. Se avessi seimila dollari,
sarei preso dall'avidità e non me li farei bastare. Meglio occupare lo
spirito con altre cose, non col danaro. Non avrò mai seimila dollari,
inoltre. Quindi è bene che non li brami vanamente. Infine, sono molto meglio
le sei figlie perché... io ne ho dieci!!!". |
170.
Un ricco ebreo americano vuole donare una grossa cifra
all'Università di Gerusalemme, così facendo iscrivere il suo nome nella lista
dei benefattori che si trova sulla lapide preposta. Gli viene naturalmente
organizzata un'accoglienza con tutti gli onori, una guida personale lo scorta
in visita a qualunque luogo egli voglia visitare. Ad un certo punto, il
magnate esprime un desiderio: vuole visitare la tomba del Milite ignoto. Solo
che in Israele non esiste la tomba del Milite ignoto! Si decide allora di non
deluderlo, per non mettere a rischio la donazione. Lo conducono in un
cimitero militare e gli mostrano una sobria lapide su cui sta inciso:
"Nataniele Castro 1915 - 1948". Il ricco, esterrefatto, chiede
all'accompagnatore: "Ma come fa questa ad essere la tomba del Milite
ignoto? C'è tanto di nome sulla lapide...". E la guida, con grande
prontezza: "Vede, come panettiere era molto conosciuto... ma come
soldato nessuno ha mai saputo chi fosse!!!". |
171.
Due ex compagni di scuola s'incontrano. Uno è diventato
Parroco, l'altro Rabbino. Discutono volentieri dei vecchi tempi, e ad un
certo punto si trovano a parlare dei loro problemi economici. "Certo la
vita è dura," commenta il rabbino. "Mi dicono che anche i sacerdoti
non se la cavano molto bene di questi tempi". "Guarda, a volte non
riesco a mettere da parte il pranzo con la cena. Ma ho deciso, ogni tanto, di
concedermi un peccatuccio". "Sarebbe a dire?" indaga il
rabbino. "Dunque, saprai certamente che è moralmente giusto che la
comunità aiuti i propri sacerdoti. E io ho studiato un modo per 'farmi
aiutare' almeno un poco. Una volta al mese mi reco in un ristorante di quelli
di lusso, mi siedo e ordino un menu coi fiocchi, piatti da ricchi visto che i
poveri lavoratori in quei locali nemmeno potrebbero entrare. Mangio con molta
calma, in modo di terminare poco prima che il primo turno di camerieri se n'è
andato a casa. Mi portano il conto, e io con aria sorpresa esclamo: 'Guardi
che ho già pagato poco fa, ho regolato con il suo collega'. Collega che - mi
segui? - se n'è andato, quindi non possono verificare. Ma nessuno oserebbe
mettere in dubbio la parola di un prete, così mi alzo e me ne vado
tranquillamente e con la pancia piena". "Molto ingegnoso,"
ammette il rabbino. "Anzi," propone il prete: "proprio domani
è il mio giorno di ristorante, ti invito a pranzo". Detto fatto:
l'indomani i due si recano in uno dei migliori ristoranti della città,
mangiano, bevono, parlano e alla fine tutto è pronto per la sceneggiata.
Siamo quasi all'ora di chiusura, e un cameriere presenta il conto. Come da
copione, il prete esclama sorpreso: "Guardi che abbiamo già pagato poco
fa, al suo collega". "Già", aggiunge il rabbino, con
espressione severa: "e ancora non c'è stato portato il resto!!!". |
172.
E' il cuore della notte. Due agenti del KGB bussano
insistentemente alla porta di Vladimir Gronstein. Il malcapitato, tremando di
paura, apre. "E' qui che vive Vladimir Gronstein?" chiede uno dei
due senza tanti preamboli. "N-n-no," balbetta l'ometto. "E tu
chi sei?" gli urla in faccia l'altro agente. "Son... sono Vladimir
Gron... stein". La seconda spia lo afferra e lo schiaccia al muro,
intimandogli: "E ora, sporco ebreo, ci dici perché dicevi che non vivi
qui!". E Gronstein: "Ma... perché, voi lo... lo chiamate vi... vivere,
questo?!?". |
173.
Yankele e Moishele si incontrano: "Yankele, che
piacere di vederti! A proposito, ti ricordi quei soldi che ti ho
prestato?". "Oh, certo, Moishele! Ti sarò sempre grato, mi hai
cavato da grossi impacci!". "Sì ma, dimmi, quand'è che me li rendi?"
insiste Moishele. E Yankele, con un sospiro: "Scusa, come posso saperlo?
Non sono mica un profeta, io...". |
174.
Metti tre Sionisti in una stanza ed essi formeranno quattro
partiti politici. (Levi Eshkol) |
175.
Un ebreo circo'nciso è la persona più tagliata per fare il
clown. |
176.
Se pregare servisse a qualcosa, ingaggerebbero gente per
pregare a pagamento. (Proverbio Hiddish) |
177.
"Rabbino, sono disperato, vorrei morire!". E il
Rabbino: "Morire non è una soluzione...". "Rabbino, ma allora
bisogna vivere per forza?". "Vivere non è una soluzione..."
risponde il Rabbino. "Ma allora, Rabbino, qual è la soluzione?".
"E chi ha mai detto che esiste una soluzione?!?!??" |
178.
Il piccolo Beniamino rientra da scuola e annunzia eccitato
al padre: "Sai, babbo, oggi è venuto a trovarci il parroco e ci ha
parlato della Trinità!". E il padre, con severità: "Non ci cascare,
figliolo, è la solita trappola dei cristiani per fare proseliti! Sai bene che
noi ebrei abbiamo un solo ed unico Dio... e per l'appunto la nostra famiglia
non ci crede!!!". |
179.
La giovane Sara presenta ai genitori il giovincello che
desidera sposarla. Il padre gli fa le classiche domande: "Ebbene,
ragazzo mio, che fa nella vita?". "Studio alla scuola rabbinica, ma
sono quasi alla fine". "Bene. Ma mi dica, come conta di mantenere
la famiglia che formerete?". "Sono certo che Dio mi aiuterà".
"Già, già. Ma sapete già dove stabilirvi dopo le nozze?".
"Abbiamo fede. Dio ci verrà in aiuto". "Molto bene, molto
bene..." sta esultando il futuro suocero, quando sua moglie lo tira per
la manica e, portatolo da parte, gli sussurra: "Caro, non ti pare che
questo giovinotto non abbia né arte né parte? Dovremmo dissuadere la nostra
Sara dal fare questo passo". Ma lui, giovialmente, ribatte: "Non
dire sciocchezze! Per una volta che trovo uno che mi crede Dio...!!!". |
180.
Il ladruncolo Isacco Levi viene pizzicato per la quarta
volta in sei mesi. Il giudice lo squadra severamente ed esclama: "Ma non
si vergogna? E' la quarta volta in sei mesi che la vedo: quando è troppo è
troppo!". E Isacco, prontamente: "Signor giudice, non è gentile da
parte sua parlarmi così. Anch'io la vedo per la quarta volta in sei mesi... e
certamente non gliene farei mai una colpa!!!". |
181.
Durante il nazismo. Un ebreo riparato all'estero:
"Però sia chiaro che nel mio lavoro in Germania avrei preferito di gran
lunga avere come clienti mille tedeschi piuttosto che un ebreo!". Gli
domandano: "E che lavoro facevi?". "Il becchino...". |
182.
"Camerata, devi essere pronto ad ogni evenienza.
Supponi che un branco di porci rossi abbiano gettato nel fiume il nostro
Segretario. Che cosa gli getti per salvarlo?". "Uh... Un'ancora,
camerata!". A parti invertite: "Compagno, supponi che tu passeggi
sul ponte e vedi il Segretario del partito fascista che sta per annegare nel
fiume. Sai come fare per salvargli la vita?". "Uh... Veramente no,
compagno...". "Benissimo compagno, continua così!!!". |
183.
Un ebreo torna al villaggio dopo un lungo soggiorno a
Varsavia e non vede l'ora di raccontare a tutti le meraviglie che ha visto
nella grande città: "Sapeste che luogo straordinario! C'è gente di ogni
tipo. Pensate che ho conosciuto un ebreo grande esperto del Talmud, capace di
citarne interi passi a memoria. E ho incontrato un ebreo comunista, un
idealista senza speranza. E poi un ebreo proprietario di un negozio enorme
dove lavorano cinquanta commessi, e che vive in una villa sontuosa con
quantità di domestici. Ho incontrato anche un ebreo ateo, uno di quelli che
non credono assolutamente in nulla...". I suoi amici lo interrompono:
"Scusa, ma che ci sarebbe di così straordinario? Varsavia è una città
immensa e ci saranno almeno un milione di ebrei: è normale che tu abbia
incontrato ebrei di ogni specie!". E l'altro: "Guardate che non
avete capito... Stavo parlando sempre della stessa persona!". |
184.
Yankele: "Sai, Moishele, ho capito che sono un
ottimista". Moishele: "Ma come? Ti dichiari ottimista e te ne vai
in giro con un'aria così abbattuta e desolata?". Yankele: "Scusa Moishele,
ma tu credi sia tanto facile essere ottimista di questi tempi?!?!?". |
185.
Il proprietario di un negozio di scarpe a Parigi ha appena
assunto un nuovo venditore, il giovane Isacco, e lo sorveglia con discrezione
nel primo giorno di lavoro. Naturalmente gli ha ben spiegato la regola
principale: non si fa credito a nessuno, solo pagamenti in contanti. Manco a
farlo apposta, il primo cliente che il giovanotto prende in cura sceglie un
paio di scarpe e si accorge di non avere abbastanza danari con sé. "Sono
costernato," si scusa l'acquirente. "Ero convinto di essere uscito
con più soldi. Non potrei darle cento franchi e portarle il resto
domani?". Il giovane Isacco sorride con la massima cordialità: "Non
si preoccupi, non ci sono problemi! Noi veniamo sempre incontro ai nostri
clienti perché il cliente viene prima di tutto: è il nostro motto!". Il
cliente se ne va tranquillamente. Inutile dire che il proprietario del
negozio, il quale ha sentito tutto, è letteralmente furibondo. Si precipita
dal nuovo commesso e letteralmente lo aggredisce: "Ma sei impazzito o
sei scemo? Ti sei già dimenticato quello che ti avevo detto per prima cosa
stamattina? Ora ti sei fatto fregare come un allocco: quell'uomo lì di certo
non lo rivedremo più, e diciamo pure addio ai soldi!". Ma Isacco,
sorridendo, replica: "Si tranquillizzi, signor Dupont! Sono certissimo
che tornerà: gli ho dato due scarpe destre!!!". |
186.
Mendel, lo "schnorrer" del villaggio, bussa alla
porta del banchiere Shimon per chiedergli l'elemosina. Il banchiere è
alquanto mal disposto: "Non ti do proprio niente: mi basta già di dover
mantenere quel fannullone di mio fratello". "Ma che stai
dicendo?" protesta Mendel: "Lo sanno tutti che tuo fratello si
lamenta in continuazione perché non gli dai mai nemmeno un soldo!".
"Appunto," conclude Shimon: "proprio tu mi chiedi dei danari
quando sai bene che non li do nemmeno a mio fratello?!?!?". |
187.
Quali parole un figlio ebreo, dovendo rientrare
precipitosamente dalla vacanze, deve mettere nel telegramma che invia a sua
madre? "COMINCIA A INQUIETARTI. STOP. SEGUONO DETTAGLI. STOP". |
188.
Un tizio si rivolge al suo vecchio amico Abramo per
chiedergli in prestito il suo cavallo per una mattinata. Sennonché Abramo,
molto gentilmente, gli spiega: "Guarda, te l'avrei prestato volentieri:
ma vedi, stamane proprio prima che tu arrivassi l'ha preso mio
fratello". In quel preciso istante si ode un potente nitrito provenire
dalla stalla. L'amico guarda Abramo con aria interrogativa. Ma Abramo non ci
sta: "Be', che hai da guardarmi così? Guarda, se credi più alla parola
di un cavallo che non alla mia, allora non venirmi a chiedere più
niente!!!". |
189.
Henry ha appena mollato uno sberlone a Geremia. Geremia,
adirato: "Henry, stai a sentire, ma scherzi o lo hai fatto sul
serio?". E Henry, a pié fermo e muso duro: "Ma sul serio, che
diamine!". "Meno male," conclude Geremia: "infatti certi
scherzi non mi piacciono proprio!" |
190.
Isacco e Nataniele s'incontrano dopo tanto tempo di
lontananza. A Isacco ne sono successe di tutti i colori, e il poveretto sfoga
il suo sconforto con l'amico che tenta di consolarlo: "Coraggio Isacco,
coraggio! Non devi drammatizzare, nella vita nulla è tanto grave quanto
sembra. Ne sono sicuro, poteva andare molto peggio di così". "Molto
peggio di così? E come?". "Be', tutte quelle disgrazie potevano
capitare a me...". |
191.
Yankele e Moishele si trovano entrambi in ospedale per
un'acuta sciatalgia. Sono stati prescritti loro dei massaggi, ed eccoli,
fianco a fianco, sotto le mani di due energici fisioterapisti. I terapisti
non sono certo delicati. Il povero Moishele ulula letteralmente dal dolore,
ma Yankele sopporta le manipolazioni tranquillo, in quello che sembra un
mistico e rassegnato silenzio. Terminata la seduta, Moishele si rivolge
all'amico: "Yankele, mi hai veramente stupito. Come hai fatto a
resistere senza fiatare ad un tormento così potente?". E Yankele:
"Mio caro Moishele, non sono mica scemo! Credi che metta sotto le mani
di energumeni simili proprio la gamba malata?!?!?". |
192.
Un rabbino torna a casa d'improvviso un pomeriggio per
prendere alcuni documenti dimenticati. Sennonché scopre la moglie a letto con
un altro uomo. "Rebecca!" esclama inorridito. "Dovresti
vergognarti! Non lo sai? Si comincia così... e si finisce col fumare di
sabato!!!". |
193.
Isacco Klein passeggia con la moglie, una sera, e i due non
si avvedono di essere entrati in una zona pericolosa. Ad un tratto, una voce
minacciosa intima: "Mani in alto, o la borsa o la vita!". Il signor
Klein esclama: "Si calmi, giovanotto, farò quello che vuole... le dò mia
moglie: è tutta la mia vita!!!". |
194.
Dopo la Guerra dei sei giorni, il presidente Nixon chiede a
Golda Meir uno scambio: il generale Dayan contro due generali a sua scelta.
"D'accordo", gli fa rispondere Golda Meir: "in cambio del
generale Dayan voi ci darete General Motors e General Electric!!!". |
195.
Secondo la tradizione biblica, si crede che Mosé fosse
balbuziente. Questo spiegherebbe molte cose, tra cui questa. Un giorno, Dio
chiese a Mosé se avesse qualche preferenza sulla Terra Promessa che gli
sarebbe più piaciuta. Mosé, dopo una profonda riflessione, finalmente decise:
"Ca... Ca... Ca...". Il Padreterno, sempre disponibile, commentò:
"Vuoi dire Canaan [l'odierna Palestina, NdTrascr], vero? Ebbene, lodo la
tua umiltà: hai scelto un territorio desertico e pietroso. Ebbene, ti
accontento!". E fu solo dopo che Dio si fu allontanato che il povero
Mosé riuscì a completare quanto stava faticosamente cercando di dirGli:
"Ca... Ca... Cali... lifornia!!!". |
196.
Il medico: "Eccole la ricetta per le sue emicranie,
signor Abramovski. Ma mi tolga una curiosità: perché ha continuato per tutta
la visita a dire 'la mia testa, la mia testa'... sempre due volte?". Il
paziente: "Ma come, dottore, non lo sa? Tutti gli ebrei dicono sempre
così, due volte. Vede, tutti gli ebrei hanno una testa francese e una testa
ebraica, oppure una testa tedesca e una testa ebraica, o anche una testa
russa e una testa ebraica...". |
197.
Siamo in Polonia, un secolo fa. Una donna ebrea riceve da
un suo creditore un pagamento in natura: in luogo di denaro, un pavone. Uno
strano animale che non aveva mai neppure visto in vita sua. Sconcertata, la
donna, che è anche una buona ebrea, si reca dal suo rabbino per sapere se il
pavone sia o non sia "kasher" (ammissibile per gli ebrei,
NdTrascr). Il rabbino, dopo una breve meditazione, le risponde: "Mio
padre, che era un grande rabbino, ha sempre sostenuto che il pavone non è
kasher". "E allora cosa posso farmene?", chiede la donna. Il
rabbino la rassicura: "Portamelo e lascialo qui, lo terrò nel mio
cortile e lo potrai vedere tutte le volte che vorrai". Così il pavone
trasloca nell'aja del rabbino. La donna, nel frattempo, gli si è affezionata:
lo va a trovare, lo ammira quando fa la ruota e gli porta regolarmente pane
secco e mangime. Sennonché, qualche mese dopo, il pavone sparisce. La donna,
angosciata, si precipita dal rabbino: "Rabbi, rabbi! Cosa è successo al
mio pavone?". "Non ti preoccupare, figliola," risponde il
rabbino: "l'ho mangiato". "Mangiato?!? Come sarebbe a dire?
Avevi detto che tuo padre, che era un grande rabbino, ha sempre sostenuto che
il pavone non è kasher...". "E' vero," ammette il rabbino:
"ma, sai, sulla questione del pavone non mi sono mai trovato d'accordo
con lui...". |
198.
Durante la guerra del Kippur, cinquecento egiziani
stringono d'assedio un piccolo villaggio difeso da un pugno di israeliani
armati solo di qualche vecchio fucile. Trafficando con una piccola
ricetrasmittente, gli assediati riescono a collegarsi con un giornalista di
Tel Aviv che, saputa la situazione, si preoccupa e chiede: "Ma come
pensate di cavarvela?". "Dio ci ha sempre aiutato, ci aiuterà anche
questa volta". "Ma... e se Egli fosse occupato altrove?".
"In tal caso... be', ci vorrebbe proprio un miracolo!". |
199.
Quanti sionisti ci vogliono per cambiare una lampadina?
Quattro: uno sta a casa e convince gli altri a fare il lavoro; il secondo
porge la lampadina e il terzo la avvita; il quarto, infine, proclama
solennemente che tutto il popolo ebraico sostiene l'iniziativa. |
200.
Premessa: esiste un cliché nelle storielle ebraiche, ed è
Chelm, che per antonomasia è il paese degli scemi. Un tempo, a Chelm, si
mangiava solo carne cruda. Un giorno una fattoria prese fuoco e una mucca
rimase intrappolata tra le fiamme, perendo miseramente. Gli abitanti, per non
vanificare la sua morte, distribuirono tra tutti loro la carne della povera
bestia ed ecco, trovarono assai buona la carne cotta. E da allora, quando
quelli di Chelm vogliono mangiare della buona carne arrosto, incendiano una
fattoria. |
201.
La scena si svolge a Chelm, il paese degli scemi. Il
forestiero: "Ma qui a Chelm sono mai nati grandi personaggi?".
L'abitante di Chelm: "Ma scherza? Qui da noi nascono solo bambini
piccoli!". |
202.
Un ebreo riceve indietro dopo molto tempo una padella che
aveva prestato ad un amico, ma si accorge che e' scheggiata. Allora chiama
l'amico e gli dice: "Ti ricordi la padella che ti avevo prestato? Beh,
e' rotta. Dovrai comprarmene una nuova...". E l'amico: "Cosa? Prima
di tutto quando te l'ho restituita era in perfette condizioni. Secondo:
quando tu me l'hai data era rotta. Terzo: io non ho mai preso in prestito la
tua maledetta padella!" |
203.
Se Dio vivesse sulla terra, le persone gli romperebbero le
sue finestre. (If God lived on earth, people would break his windows)
(Proverbio ebreo) |
204.
Un anziano rabbino va all'aeroporto di Gerusalemme a prendere un bimbo di sei anni, suo unico
parente che viene dall'Ucraina e che non ha mai visto. Il bambino gli butta
le braccia al collo, e per prima cosa gli chiede di fargli fare un giro della
città. Felice di accontentarlo, il rabbino lo accompagna a vedere le bellezze
e gli angoli caratteristici della Città Santa. E' tutto un susseguirsi di
gridolini, di risa e di scherzi. Contento di aver rotto così facilmente il
ghiaccio, il rabbino prende il bimbo per un braccio e gli dice: "La vedi
quella palma? Quand'ero giovane, l'ho piantata io!" E il bimbo: "Che
bello Bravo, nonno, bravissimo!". Ringalluzzito, dopo un po' il vecchio
dice al bimbo: "Lo vedi quel muretto? Quand'ero giovane, l'ho tirato su
io!". E il bimbo: "Fantastico, nonno, eccezionale!". Allora il
nonno mostra al bimbo una palma frondosa, e dice con orgoglio: "Vedi
questa palma? Quand'ero giovane, l'ho piantata io!". "Che forte,
nonno, sei proprio una forza!". Dopo tutta una giornata a passeggio per
Gerusalemme, i due tornano a casa. Il bimbo, sbadigliando dalla stanchezza,
chiede al nonno "Nonnino, senti,
ti posso fare una domanda?". "Ma certo, tesoro caro, dimmi!"
fa il nonno, pieno di tenerezza. il
bimbo: "Ma tu, quand'eri giovane, facevi l'arabo?". |
205.
Ti ringrazio, Signore, di non avermi creato gentile...
schiavo... o donna. (Preghiera del mattino degli ebrei ortodossi) |
206.
Un proverbio dice: "Due ebrei = tre opinioni".
(citato da Norbert Lieth) |
207.
Una coppia decide di convertirsi all'ebraismo e si rivolge
ad un rabbino, il quale spiega loro varie norme e alla fine chiede se hanno
qualche domanda. L'uomo chiede: "E' vero che uomini e donne non possono
ballare insieme?". "E' vero" dice il rabbino "Uomini e
donne danzano separatamente". "E cosi' non potro' ballare con mia
moglie?". "No". "Ok" prosegue l'uomo "E per il
sesso??". "Quello e' doveroso nel matrimonio!". "E per le
diverse posizioni?". "Non c'e' problema...." risponde il
rabbino. "La donna sopra??". "Certo!". "A
pecorina?". "Come no!!". "In piedi?".
"NO!" esclama il rabbino. "E perché no?" chiede l'uomo.
"Potrebbe portarvi a ballare..." |
208.
Un gruppo di amici ebrei stanno giocando a poker, quando
uno di loro perde 1000 euro in una sola mano e muore d'infarto sul colpo. Gli
altri decidono allora di smettere di giocare e di andare ad avvisare la
moglie. Estraggono a sorte a chi tocca e il malcapitato si trova con il
compito di dare la triste notizia alla vedova, con tatto e discrezione.
Promette agli amici che sara' la discrezione fatta a persona e va dalla
ignara vedova. Arrivato da lei le fa: "Sono venuto a dirle che suo
marito ha appena perso 1000 euro e che non osa tornare a casa...". Al
che la donna urla: "Cooooosa???? 1000 euro???? GLI DICA PURE CHE PUO'
CONSIDERARSI MORTO!!!". E lui: "Glielo dirò". |
209.
Un vecchio ebreo deve essere sottoposto ad una delicata
operazione chirurgica. L'uomo insiste per essere operato dal figlio, che -
guarda caso - e' chirurgo. Appena prima di ricevere l'anestesia, il vecchio
chiede di parlare con il figlio. "Dimmi pure, papa'". "Non
essere nervoso, fai del tuo meglio e ricorda: se qualcosa non andra' bene,
tua madre verra' a vivere con te e con tua moglie!". |
210.
Il motivo per cui la carne di maiale sia proibita dalla
legge ebraica è tuttora poco chiaro e alcuni studiosi ritengono che la Torah
suggerisca semplicemente di non mangiarla in taluni ristoranti. (Woody Allen
in "Racconti hassidici, con guida alla loro interpretazione scritta dal
noto studioso") |
211.
Cosa fanno due ebrei incazzati? I rabbini. |
212.
Un giovane ispettore delle imposte è mandato un giorno alla
Grande Sinagoga di Parigi per effettuare un controllo fiscale. Impietosamente
pone numerose domande al Rabbino Capo: "Cosa ne fate dei resti delle
candele e della cera?". "Le rimandiamo al nostro fornitore che, una
volta l'anno, ci offre un pacco di candele". "E dei resti del pane,
di tutti questi avanzi, che ne fate?". In linea di massima la stessa
cosa: le spediamo al nostro panettiere e, una volta l'anno, lui ci fa un
piccolo regalo". Contrariato da queste pronte risposte, l'ispettore
aggiunge: "E dei resti delle circoncisioni? Di tutti questi piccoli
pezzi, cosa ne fate?". Tranquillo, il Rabbino Capo risponde: "Come
per tutte le altre cose, le raccogliamo e le inviamo al Centro Nazionale
delle Imposte e, una volta l' anno, loro ci inviano una testa di cazzo". |
213.
La vedova di un rabbino viene spinta dalla comunità a
risposarsi e le viene insistentemente proposto un macellaio. La vedova non
vuole sentire ragioni, perché il rabbino era un intellettuale colto e
sofisticato e il macellaio, benché sia un uomo molto piacente, è tutt’altro
che raffinato. Comunque la comunità fa pressioni tali per cui la povera
vedova è costretta a sposare il macellaio. Il giorno delle nozze, entrando in
casa, il macellaio le dice: "Mio padre diceva sempre che appena entrati
in casa bisogna fare sesso". E così avviene. Dopo, viene loro fame, e
decidono di accendere una candela prima del pasto. Allora il macellaio dice:
"Mia madre diceva sempre che
quando si accende una candela bisogna fare sesso". E così avviene. Dopo
pranzano e alla fine del pranzo il macellaio dice : "Mia nonna diceva
sempre che dopo pranzo bisogna fare sesso". E così avviene. Più tardi si
mettono a guardare la Tv e il macellaio dice: "Mio nonno diceva sempre
che mentre si guarda la TV bisogna fare sesso”. E così avviene. Verso sera la
ex-vedova decide di scendere per qualche spesa e trova una vicina che le
chiede: "Come va con il nuovo marito?". E l’ex-vedova risponde:
“Ancora non so, ma viene da una famiglia che ha delle abitudini stupende”. |
214.
Quel che mi chiedo è: ma la razza ebraica in che si
differenzia dalla manta buddista o dalla torpedine protestante? (Paolo
Beneforti) |
215.
"Cameriere, mi dia una porzione di quel pesce in
gelatina del carrello". "Signore, ma quello è prosciutto!".
Schmitz, infastidito: "Ho forse chiesto come si chiama quel
pesce?". (Ferruccio Folkel) |
216.
Un piccolo rivenditore di frutta ebreo a Vienna, è
diventato il fornitore di un nobile decaduto. "E allora, Shlojmele, -
chiede l'aristocratico - oggi hai delle mele per me?". Shlojme gli
indica un cesto di belle mele tirolesi. "Credi che un maiale
assaggerebbe queste mele?" chiede sprezzante l'aristocratico. "Ne
provi una, eccellenza" risponde Shlolme. (Ferruccio Folkel) |
217.
Shmul ha subito un'operazione allo stomaco in seguito alla
quale il medico che lo ha operato gli prescrive una dieta severa. Egli è
disposto a seguirla, tuttavia non vorrebbe rinunciare allo splendido cholent.
Il medico è però inflessibile. Allora Shmul va da un secondo medico, il quale
si fa spiegare che cosa è lo cholent, ma alla fine anche lui glielo
proibisce. Shmul si reca allora da Weiss, il medico di famiglia, e gli
racconta le sue pene. Un ebreo avrà un po’ di comprensione? "Mangia
quanto cholent vuoi - gli dice Weiss - Però stai attento, verrai sparato
direttamente in cielo!". (Ferruccio Folkel) |
218.
Al ristorante annesso alla Borsa di Francoforte è stato
assunto un nuovo gestore che si chiama Katzenstein. Dopo un po' scoppia sulla
stampa uno scandalo: un giornalista è venuto a sapere che Katzenstein
gestisce il ristorante secondo criteri rigidamente kasher. Il presidente
della Borsa, Hochberg, convoca Katzenstein e gli dice: "E' vero ciò di
cui è accusato, signor Katzensteìn?". "Si', è vero, signor
presidente. Essendo io un ebreo osservante non posso gestire una mensa
trejfe!". "Ma signor Katzenstein! I commensali sono quasi tutti
battezzati. E se uno ordina del prosciutto?". "Questo non è un
problema, signor Hochberg. Se uno mi ordina del prosciutto, io gli taglio
alcune fettine di petto di manzo affumicato kasher. Può interrogarli, ma
tutti i signori commensali sono d'accordo nell'affermare che mai hanno
mangiato in altri posti un prosciutto così buono". (Ferruccio Folkel) |
219.
Nella vetrina di un ristorante kasher sta appeso un quadro
raffigurante Mosè. Entra Aaron Horowitz e vede il cameriere con i capelli
corti, la faccia perfettamente rasata e una bella giacchetta bianca
pulitissima. Diffidente Horowitz chiede: "E’ davvero kasher, qui?".
Il cameriere: "Certo, signore. Del resto non vede appeso in vetrina il
ritratto di Mosè?". Risponde Horowitz: "Lo vedo sì. Ma francamente
parlando, se fosse lei appeso in vetrina e Mosè servisse a tavola, mi fiderei
di più". (Ferruccio Folkel) |
220.
Portando con sé l'animale ancora vivo, un ebreo vuoi sapere
dal rabbino, al quale si rivolge, se il pavone è un cibo kasher. "No -
risponde il rabbino - mio padre che era un santo oltreché un rabbino diceva
che il pavone non è un cibo kasher". E confisca il pavone. Poco tempo
dopo l'ebreo viene a sapere che il rabbino ha fatto con il suo pavone una
bella cenetta in famiglia. Infuriato, si reca a casa sua per rimproverarlo.
"Non ti arrabbiare, io l' ho mangiato soltanto in odio a mio padre che
era sì un uomo santo, e dunque diceva che il pavone non è un cibo kasher, ma
anche un padre terribile. Così ho voluto trasgredire la sua memoria".
(Ferruccio Folkel) |
221.
"Signor rabbino - dice Shmuel - sono venuto a
confidarle una mia grave mancanza". "Quale?". "Secondo la
prescrizione del Signore, ho trascurato di lavarmi le mani prima del
pasto". "E come mai?". "Dove mi trovavo non c'era un
lavandino". "Ma dove ti trovavi?". "In una
trattoria". "Impossibile che non ci fosse un lavandino".
"Purtroppo, rabbi, quella trattoria non era kasher. Erano tutte chiuse
quelle kasher". "Non dirlo!". "Si', era Yom Kippur, e
dunque...". "Disgraziato!" (Ferruccio Folkel) |
222.
Un rabbino ricambia la cena a un suo amico prete. "Che
ne dici di questo pranzetto caratteristico, tipicamente ostjuddisch?"
"Ottimo davvero. La carpa farcita, l'oca arrosto e anche il kugl erano
squisiti". "Pensa poi che questo vino rosso l'ho fatto venire dal
Carmelo". "L'ho notato, ma..." "Dimmi tutto".
"Mi sembra un po' battezzato". "Non sosterrai proprio tu che,
essendo stato battezzato, è meno buono". (Ferruccio Folkel) |
223.
Un aristocratico magiaro molto liberale aveva invitato a
cena nel suo castello un celebre rabbino. Sapendo che la sua religione gli
proibiva di mangiare determinati cibi, gli aveva fatto preparare piatti
rituali ebraici. Accanto al rabbino sedeva il vescovo di Debrecen . "Signor
rabbino - intervenne a dire il vescovo - quand’é che mangerà tutte le
squisite pietanze che mangiamo noi?". "Al suo pranzo di nozze,
eccellenza". (Ferruccio Folkel) |
224.
Avrom va a casa di Ridel suo principale a portargli i
rendiconti del mese precedente e lo trova a tavola che mangia prosciutto al
forno e salsicce. "Caro Avramole, siedi qui e mangia un po’ di questo
prosciutto. E’ squisito". "Mi scusi, signor Ridel, ma la mia
religione me lo vieta". "E' vero, per voi non è un cibo
kasher". "E' così. E' trejfe". "Allora prendi un
bicchiere di vino". "Mi perdoni, signor Ridel, la mia re1igione me
lo vieta". "Perché mai?". "Perché questo vino ungherese
non è kasher". "Dunque gli ebrei non prendono né cibi né bevande
che non sono kasher". "No, cioè sì, signor Ridel, talvolta
succede". "E quando?". "Quando siamo in pericolo di
vita". Paonazzo in faccia, Ridel, che ha preso da un cassetto una
rivoltella, la punta contro Avrom e urla: "Adesso bevi questo
vino". Spaventato, Avrom vuota il bicchiere che il suo datore di lavoro
riempie di nuovo. "Bevi anche questo, se no ti ammazzo". Avrom,
tremante, ubbidisce. Allora Ridel sedendosi tutto rilassato dice: "Non
te la sarai mica presa a male, Avramole, era uno scherzo, no?".
"Invece sì che me la sono presa a male". "Perché mai?".
"Perché non ha fatto lo stesso con quel suo prosciutto al forno?".
(Ferruccio Folkel) |
225.
Leo Klein va in un ristorante e ordina una cotoletta di
maiale fritta alla viennese, di cui è ghiotto. Mentre la sta gustando, gli si
avvicina Isacco Blumenfeld che, con voce sibilante di rabbia, gli dice:
"Tu sai quanto ti costerà questo cibo trejfe?". "Poco - gli
risponde Leo Klein - soltanto una corona e dieci pfennig". (Ferruccio
Folkel) |
226.
Un venerdì sera Itzig si trova a Sighet, in Ungheria, da
certi suoi parenti e viene trattenuto a cena. Ci sono delle splendide carpe
in gelatina. I parenti si informano: "Cosa fa mamma Sosha?".
"Morta" risponde Itzig e, mentre le donne scoppiano in un pianto dirotto
e gli uomini scuotono costernati il capo, si serve un’enorme porzione di
pesce. Viene poi portata in tavola l'oca ripiena con contorno di gnocchi.
"E cosa combina il cugino Yossel?" chiedono ancora gli ospiti.
«Annegato» dice Itzig e, mentre si rinnovano i lamenti, spazza via
l'oca, un pezzo dopo l'altro. Alla
fine viene servita una splendida torta di mele, bella e croccante. "Come
va la suocera di Yossel?" chiedono le signore. "E’ dipartita per
gli acciacchi dell’età" sostiene Itzig. Questa volta però viene
contraddetto. "Non può essere - sostiene un altro ospite - l’ho vista
due giorni fa". "Può darsi - ammette tranquillamente Itgiz - finché
si mangia per me sono tutti morti...". (Ferruccio Folkel) |
227.
Gionata e Samuele, due vecchi shnorrer, entrano in un caffe
di Leopoli affollato di mercanti che proprio quel giorno hanno fatto grossi
affari alla fiera. «Senti, Samuelino» dice Gionata «prendiamo qualcosa?» «A
chi?» (Ferruccio Folkel) |
228.
Quando un ebreo povero mangia un pollo, uno dei due è
gravemente malato. (Moni Ovadia) |
229.
Ah già... noi siamo il popolo eletto... beh, Signore...
ogni tanto, eleggiti qualcun altro! (Moni Ovadia) |
230.
"Rabbino, rabbino, aiuto! Mia moglie non vuole
prendere precauzioni" si lamenta lo shlimazl. "Come faccio io? Sono
disperato. Ho già dieci figli! Come faccio a mantenere tutti questi
disgraziati? Lavoro come un somaro. Possibile che abbiamo una Torah in cui si
dice che c'e' una risposta a tutto e invece ci manca proprio un
anticoncezionale per l'uomo? Come è possibile questo rabbino ?".
"Come non abbiamo un anticoncezionale per il uomo? - esclama il rabbino
- Non ce l'abbiamo noi? Chi te l'ha detta questa sciocchezza? Tutto c'e'
scritto nella nostra Torah! Noi abbiamo un anticoncezionale... il migliore...
una limonata! ". "Una limonata? Davvero una limonata? E quando devo
prenderla? Prima di... o dopo di...?". "Invece di... ". (da
L'ebreo che ride) (Moni Ovadia) |
231.
Shmul Kirshgortner è furente per il mancato pagamento
dell'ultima partita di merce inviata sei mesi prima al suo cliente ed amico
Mordkhe Meirson. Chiama il suo segretario e gli chiede di scrivere un duro
telegramma di sollecito . Il segretario prepara il telegramma: "Gentile
signor Meirson, aspettiamo da sei mesi il pagamento delle nostre spettanze.
Se lei non salderà il suo debito entro due giorni dalla presente, noi adiremo
le vie legali! Cordiali saluti. Shmul Kirshgortner & Partners".
Shmul Kirshgortner legge il telegramma e dice al segretario: "Lei non ha
esperienza, caro giovanotto. Tutte queste parole a cosa servono ? Lasci,
scrivo io il telegramma". Prende un nuovo modulo e vi scrive:
"'Nu???". Tre giorni dopo arriva la risposta di Mordkhe Meirson:
"Nu, nu! ! ! ". (da L'ebreo che ride) (Moni Ovadia) |
232.
Shloimele e Duvidl, due studenti di yeshivà, sono accaniti
fumatori, sanno che questo loro vizio è guardato con sospetto, ma la voglia
di fumare non li lascia mai. Decidono allora di chiedere al rabbino come
comportarsi al riguardo. Va, a nome di tutti e due, Shloimele: "Rabbino,
rabbino". "Dimmi Shloimele caro, cosa c'e'?". "Rabbino io
ti volevo domandare... quando si studia il Toyre, si può fumare?".
"Cosa ti viene in mente, razza di vizioso che sei? Quando si studia, si
studia e basta!". Con la coda fra le gambe, Shloimele torna da Duvidl e
gli racconta della lavata di capo che gli ha fatto il rabbino. "Sai
quale è il problema con te? - gli dice Duvidl - Tu non sai fare le domande.
Lascia, vado io. "Rabbino, rabbino, io ti vorrei fare una domanda".
"Dimmi, Duvidl caro, sono qui per questo". "Rabbino... quando
si fuma, si può studiare il Toyre?". "Certo, Duvidl caro! Sempre è
un buon momento per studiare il Toyre!" esclama il rabbino entusiasta.
(da L'ebreo che ride) (Moni Ovadia) |
233.
Un giovanotto ebreo, figlio di una di quelle famiglie
secolarizzate, laiche, progressiste, moderne, dopo la laurea in logica e
dialettica socratica, vuole darsi un'infarinatura di cose ebraiche. Si sa...
fa cosi chic! Si reca dunque da un grande rabbino e gli dice: "Rabbino,
vorrei arrotondare la mia cultura con un po' di ebraismo. Mi darebbe qualche
lezioncina?". "Capisco giovanotto - risponde il rabbino - ma tu hai
studiato il nostro Toyre? la Bibbia nostra intendo, il Talmud?".
"Andiamo rabbino! Io sono laureato in Logica e Dialettica socratica! Non
so se mi spiego!". "D'accordo figliolo questa è una bella cosa, ma
"leshon ha Kodesh" la nostra lingua santa, l'ebraico lo conosci? E
l'aramaico?". "Rabbino, lei mi sta solo facendo perdere tempo. Mi
faccia un test! Mi metta alla prova per vedere se sono all'altezza!".
"Come tu vuoi, figliolo". Il rabbino alza di scatto due dita
proprio davanti agli occhi del baldanzoso giovane e...: "Attento
giovanotto! Due uomini scendono dallo stesso camino: uno ha la faccia sporca
e l'altro ce l'ha pulita, chi si lava la faccia?". "Hahaha! Ma
rabbino, questa è una domanda per bambini deficienti! È evidente. Quello con
la faccia sporca". "Sbagliato figliolo. Quando quello con la faccia
sporca vede che l'altro ce l'ha pulita, pensa di avere la faccia pulita e non
si lava la faccia. E quello con la faccia pulita che vede che l'altro ce l'ha
sporca, pensa di avere la faccia sporca e quindi si lava la faccia".
"Ah!... Certo rabbino! Come ho potuto cadere in una trappola cosi'
banale. La prego, mi sottoponga ad un altro test per favore, comincio a
capire... Molto, molto sottile!". "Va bene figliolo, come tu vuoi,
non c'è problema! Attento". Di nuovo il rabbino fa scattare le due dita
in alto: "Due uomini scendono dallo stesso camino: uno ha la faccia
sporca e l'altro ce l'ha pulita, chi si lava la faccia?". "Rabbino,
non sono mica scemo, lo abbiamo già detto. Quello con la faccia pulita".
"Sbagliato figliolo. Quello con la faccia sporca vede che l'altro ce
l'ha pulita, pensa di avere la faccia pulita e non si lava. Quello con la
faccia pulita vede l'altro con la faccia sporca, pensa di avere la faccia
sporca e si lava la faccia. Ma... quando quello con la faccia sporca vede che
quello con la faccia pulita si lava la faccia, pensa di doversi anche lui
lavare la faccia. Quindi tutti e due... si lavano il faccia". "Ah!
mmm... certo ...il ribaltamento dialettico ...molto arguto... Vede rabbino,
sono un po' freddino... La prego, mi faccia un'altra domanda".
"Come tu vuoi, figliolo, non c'è problema". Ancora una volta il rabbino
alza le due dita di scatto: "Molto attento, ragazzo! Due uomini scendono
dallo stesso camino: uno c'ha la faccia sporca e l'altro ha la faccia pulita,
chi si lava la faccia?". "Rabbino, insomma non mi esasperi! Non lo
abbiamo appena detto? Sono totalmente d'accordo con lei. Tutti e due si
lavano la faccia!". "Sbagliato figliolo. Vedi, quando qvello con la
faccia sporca vede qvello con la faccia pulita, pensa di avere la faccia
pulita e non si lava la faccia. Cosi, quando quello con la faccia pulita vede
che l'altro con la faccia sporca non si lava la faccia, pensa anche lui che
non c'e' nessuna ragione per lavarsi la faccia. Quindi... nessuno dei due si
lava la faccia". Lo studente è quasi a pezzi, ma per non essere umiliato
dice: "Adesso ho capito, rabbino, ne sono sicuro. Riconosco di essere
stato presuntuoso, ma lei non deve negarmi un'ultima domanda. La
scongiuro!". "Va bene, come tu vuoi, figliolo, come vuoi. Allora
vediamo...". Il rabbino immancabilmente fa scattare in su le due dita
e...: "Molto, molto attento mio caro giovanotto! Due uomini scendono
dallo stesso camino, uno ha la faccia sporca e l'altro ha la faccia pulita.
Chi si lava la faccia?". "Pietà di me, rabbino! Me l'ha appena
detto e io ne convengo assolutamente, non insista! Nessuno dei due. Nessuno
dei due si lava la faccia. Non è cosi?". "Sbagliato figliolo. Senti
figliolo, ma come puoi pensare che due uomini scendano dallo stesso camino, e
abbiano uno la faccia sporca e l'altro la faccia pulita! L'intera questione è
un'idiozia! Passa la tua vita a rispondere a stupide questioni della tua
dialettica... e vedrai cosa capirai di ebraismo!". (da L'ebreo che ride)
(Moni Ovadia) |
234.
In una trattoria kasher. "Ankele - dice un cliente al
cameriere che gli porta il piatto ordinato - bada che hai il pollice dentro
il brodo". "Non importa, non scotta". (Ferruccio Folkel) |
235.
Isacco corre alla stazione di Trieste per prendere il treno
per Gorizia, ma arriva con un attimo di ritardo. Ha appena il tempo di
vederlo allontanarsi verso la curva di Barcola: "Che cattiveria» dice
indispettito «anche il treno è diventato antisemita". (Ferruccio Folkel) |
236.
"Papà, perché Giano si chiama bifronte?".
"Perché aveva due facce, Avramole". "Doveva essere un
infelice, papà". "Infelice, Avramole?". "Ti immagini,
essere costretti a lavarsi due facce". (Ferruccio Folkel) |
237.
"Di', hai sentito di Katzan?". "Chi, Mendel
Katzman, quello con l'asma cronico?". "Si', proprio lui".
"E con il fegato distrutto dalla cirrosi?". "Eh gia'!".
"Reduce da due infarti?". "Si', si' proprio lui"
"Pensa e' morto!". "Morto!?! Chi l'avrebbe mai detto!" |
238.
L'Irlanda e' l'unico paese che non ha mai perseguitato gli
ebrei perché non li ha mai fatti entrare. (James Joyce) |
239.
Con gli ebrei ci si faceva il sapone, adesso con i Rom ci
fanno i CD! (tinmartin) |
240.
L'antisemitismo... è la più pericolosa sopravvivenza del
cannibalismo. (Stalin) |
241.
Un ebreo va dal suo rabbino: "Rabbi, non so più come
comportarmi con mia moglie... litighiamo spesso... credo anche che stia
cercando di avvelenarmi... aiutami, parlaci tu...". Dopo alcune ore il
rabbino torna: "Ascolta, ho parlato per tre ore con tua moglie...
PRENDITI IL VELENO!!!". |
242.
Un rabbino di una grande città era talmente bravo ma
talmente bravo che tutti gli ebrei della regione, osservanti e non, il sabato
accorrevano per ascoltare i suoi sermoni. Un fine settimana, però, un membro
della congregazione fu trattenuto da un impegno. Per non perdersi il sermone
del sabato, ingaggiò un goy, un giovane non ebreo, affinché si recasse alla
sinagoga a registrare il sermone. Gli altri si accorsero di quanto accadeva e
cominciarono ad adeguarsi: ogni sabato aumentavano i goym con registratore e
diminuivano i fedeli che invece erano impegnati a giocare a golf o a dormire.
Naturalmente se ne accorse anche il rabbino. E il sabato successivo si
presentò alla sinagoga un sacerdote munito di impianto stereo per diffondere
un sermone preregistrato. E' il primo caso noto di insermonazione
artificiale. (Lady of the Rings) |
243.
A Tel Aviv un uomo in piedi su un ponte a strapiombo sul
mare medita di buttarsi. Passa il suo rabbino, lo vede, si precipita verso di
lui: "Moishele, sei impazzito, cosa vuoi fare?". "Rabbino,
lasciami in pace, voglio morire!". "Un uomo come te... morire... da
un ponte? Ascoltami, scendi di lì. Se non vuoi farlo per te, fallo almeno per
me. Se ti butti, io sono costretto a buttarmi per cercare di salvarti e non
so nuotare. Moriro' anch'io e ho moglie e figli. Vuoi lasciare una vedova e
sette orfani? Faresti questo al tuo rabbino? Fammi un piacere... Adesso
scendi di lì, te ne ritorni a casa e nella quiete della tua stanza... ti
impicchi". (Da "Cosi' giovane e gia' ebreo" di Ouaknin e
Rotnemer) |
244.
Perché gli Israeliani non hanno voluto seppellire Arafat a
Gerusalemme ? Perché hanno gia' avuto dei casi di resurrezione da quelle
parti. |
245.
Buongiorno! Questo è il risponditore automatico dell'USCI,
Unione delle Separazioni delle Comunità Italiane. Se siete Ortodossi,
digitate 1; se siete Habad, digitate 2, se siete Riformati, digitate quello
che vi pare. Se volete parlare con una comunità, digitate 9. (DING) |
246.
Due comunita', quella cattolica e quella ebraica, un giorno
decidono di organizzare una gara di teologia usando solo i gesti per
stabilire quale delle due sia da considerarsi superiore. La comunita' che
avesse perduto avrebbe dovuto abbandonare la citta'. La sfida avviene tra un
prete e la sua comunità cattolica e un ebreo, con la sua comunità ebraica.
Con aria sicura il prete avanzò disegnando nell'aria un grande cerchio con il
braccio, poi si fermò e, con un mezzo sorriso colmo di arroganza, aspettò la
risposta di Shimon. Shimon con un salto battè i piedi per terra. Il prete
sembrò incassare questa mossa inattesa, ma non si perse d'animo. Con un gesto
solenne, lentamente, brandì tre dita nell'aria e le mostro' a tutti. Shimon,
dopo un attimo di riflessione, rispose alzando a sua volta un solo dito e
mostrandolo agli astanti come aveva fatto in precedenza il prete, che questa
volta accusò il colpo. La sicurezza iniziale era svanita, ciononostante non
si arrese: col volto corrucciato ma deciso a rimontare, prese un pezzo di
pane, lo spezzò, alzo' un calice di vino, lo bevve e aspettò soddisfatto la
contromossa di Shimon. Shimon, lentamente, tirò fuori dalla tasca una mela e
guardando fisso negli occhi il prete, la addentò e ne staccò un grosso pezzo
che prese a masticare enfaticamente davanti al prete che a quel punto getto'
la spugna. <Ho perso> annunciò mestamente. <Gli ebrei rimarranno in
pace>. I cattolici, costernati, si affollarono intorno alla loro guida
spirituale: <Padre, cos'è successo? ci spieghi cosa significano questi
simboli>. <Figlioli!> cominciò il prete. <Ho iniziato la sfida
tracciando un grande cerchio per mostrare agli ebrei che Dio è ovunque. A
quel punto l'ebreo ha pestato i piedi per terra per ricordarmi che Dio non è
negli inferi. Poi ho alzato tre dita per indicare la santa trinità e lui mi
ha risposto con un dito per affermare che Dio è Uno e Indivisibile. Infine ho
preso il pane e il vino per consacrare il Corpo e il Sangue di Cristo e lui
mi ha mostrato la mela come simbolo del peccato originale e lì ho capito che
non avevo più argomenti per controbattere>. Dall'altra parte della città,
nel ghetto, anche gli ebrei si affollarono intorno a Shimon per festeggiarlo
e sapere da lui il significato dei segni che si erano scambiati i due
contendenti. <All'inizio> cominciò con semplicità <il prete ha
disegnato un grande cerchio con il braccio per indicare che gli ebrei
dovevano allontanarsi dal territorio intorno alla città. Io con quel salto,
gli ho risposto che noi non ci saremmo mossi da qui. Lui mi ha intimato che
avevamo tre giorni per lasciare la città e io ho alzato il dito per fargli
sapere che nessuno di noi aveva la minima intenzione di andarsene. Poi ho
capito che lui ne aveva abbastanza, quando ha tirato fuori la sua merenda. A
quel punto, io ho tirato fuori la mia!> |
247.
Che differenza c'è tra un ebreo povero ed un ebreo ricco?
L'ebreo povero si deve lavare da solo la Mercedes... (Scirio) |
248.
Come si chiama il piu' famoso ladrone ebreo ? Rabin Hood.
(Mario) |
249.
Non mi sorprende che gli ebrei si circoncidano: chiedono un
10% di sconto dappertutto. (Mauroemme) |
250.
Un mendicante ebreo (uno schnorrer) bussa alla porta di una
ricca signora: "Avrebbe qualche soldo da dare in elemosina". Ma la
signora risponde: "Mi dispiace, ma oggi non ho spiccioli in casa. Torna
domani". E il mendicante: "Ah, no, signora! Mi deve dare qualcosa
subito. Non faccio mai credito!". |
251.
Ermeneutica: La scienza o l'arte di interpretazione,
specialmente le Sacre Scritture. Supponete di stare andando al lavoro e di
vedere un segnale di Stop. Cosa fate? |
252.
Moishe sta guidando a Gerusalemme. E' in ritardo per un
appuntamento, sta cercando un parcheggio e non riesce a trovarne uno.
Disperato, si rivolge al cielo e dice: "Mio Dio, se mi trovi un posto
per parcheggiare, ti prometto che mangerò solo kosher, rispetterò i sabati e
tutti i giorni di festa". Miracolosamente, un posto si apre di fronte a
lui. Rivolgendosi ancora al cielo, Moishe dice ancora: "Non ti
preoccupare, ne ho appena trovato uno". |
253.
E' deceduto l'illustre sig. Wiesenthal, ebreo cacciatore di
nazisti. Nel suo testamento, abbiamo aperto oggi, c'è scritto che desidera
essere cremato. Funeraria Bertelli srl. (Mauroemme) |
254.
Stanca di restarsene a casa tutte le sere, una ricca
ereditiera ebrea nubile decide di pubblicare un annuncio sulla rubrica dei
cuori solitari. "Ragazza ricca, pazza per il sesso, onestamente non
bella; cerca un uomo per un rapporto tranquillo". Dopo aver mandato la
lettera si siede ad aspettare la risposta. Ed ecco! Guarda! il giorno
successivo l'annuncio viene pubblicato e subito dopo arriva una risposta per
posta prioritaria. Con il cuore che le batte in gola, straccia subito la
busta e legge la risposta. Guardando la sua figliola la madre chiede:
"Allora? Chi ti scrive?". E con l'espressione arcigna la ragazza
risponde: "Papà". |
255.
Eterne verità ebree |
256.
Due rabbini, un Riformato ed un Ortodosso, discutono delle
rispettive congregazioni. Il rabbino Riformato chiede al leader Ortodosso:
"Perché non lasci che uomini e donne siedano assieme, come fanno nel mio
tempio?". Il rabbino Ortodosso - noto per il suo senso dell'umorismo -
replica: "Se vuoi sapere la verita', e' che non mi interessa affatto se
siedono assieme o no. Ma vedi, i miei sermoni non sono poi così interessanti
ed io non posso accettare che dormano assieme". (Slartibartfast) |
257.
Le 12 tribù di Israele erano in realtà formate da 36 bu.
(Paolo Beneforti) |
258.
Solo una madre ebrea può credere proprio figlio Dio. Solo
un figlio ebreo può credere propria madre vergine. Solo un ebreo può
organizzare un businness redditizio che comporti soldi anche 2000 anni dopo. |
259.
Recente esplosione demografica degli ebrei ortodossi: Dopo
lunghe discussioni teologiche, hanno deciso che anche i profilattici vanno
sottoposti a circoncisione. (3573 bytes free) |
260.
In una colonia internazionale che ospita bambini di tutto
il mondo, tedeschi, russi, francesi, italiani, cinesi e americani giocano
tutti insieme; ma in un angolo c'è un bambino israeliano tutto solo. Allora
il maestro va dal gruppo di ragazzi e chiede:
"Perché non giocate anche con lui?". E uno dei ragazzini
risponde: "Noi costruiamo castelli di sabbia, e lui li distrugge". |
261.
Samuele muore. E, nel suo testamento destina 50.000 Euro
per un funerale 'elaborato'. Quando l'ultimo degli invitati lascia la casa,
dopo la cerimonia, la vedova Sarah, si rivolge alla sua migliore amica, e le
dice "Bene, sono sicura che a Sam sarebbe piaciuto". "Ne sono
certa," le risponde Rachele, abbassando la voce e avvicinandosi.
"Ma dimmi, quanto è costato davvero?". "Tutto," risponde
Sarah. "Cinquantamila". "No!" esclama Rachele. Voglio
dire, molto bello, carino, ma davvero è costato, 50.000 €?". E Sarah
conta: "Il funerale è costato 6.500 €. Ho donato 500 € alla sinagoga per
il servizi del rabbino. Il cibo shiva e le bevande fanno altri 500 €. Il
resto è andato nella pietra del memoriale". Rachele fa i conti
rapidamente. "42.500 € per una pietra? OI VEY, ma quanto è
grossa?!". "Due carati e mezzo". (Slartibartfast) |
262.
Poco dopo che il papa si era scusato con il popolo ebreo
per il trattamento riservato loro nei secoli dalla chiesa cattolica, Ariel
Sharon, allora primo ministro di Israele, mandò una proposta al collegio dei
cardinali per un incontro amichevole di golf tra i due leader o dei loro
rappresentanti, per provare l'amicizia e lo spirito ecumenico ormai condiviso
tra cattolici ed ebrei. Il papa incontrò il collegio dei cardinali per
discutere la proposta. "Vostra santità" disse uno dei cardinali,
"Sharon vuole sfidarvi per dimostrare che siete vecchio ed incapace di
competere. Ed io temo che questo intacchi la nostra immagine nel mondo".
Il papa meditò su questo e, dato che non aveva mai preso in mano una mazza da
golf in vita sua, chiese: "Non
c'è un cardinale in grado di rappresentarmi?". "Nessuno che giochi
veramente bene a golf" rispose un cardinale. "Ma ci sarebbe un
uomo, che si chiama Jack Nicklaus, un golfista americano, che è anche un
devoto cattolico. Potremmo offrirgli di farlo cardinale, e poi chiedergli di
giocare con Sharon come vostro rappresentante personale. Oltre a mostrare il
nostro spirito di collaborazione, vinceremmo anche l'incontro". Tutto il
collegio fu subito d'accordo che l'idea era notevole. La chiamata venne fatta
e, ovviamente, Nicklaus fu onorato e d'accordo di giocare come rappresentante
del papa. Il giorno dopo l'incontro, Nicklaus chiamò il vaticano per
informare il papa del risultato. "Parla il cardinale Nicklaus. Ho
novelle buone e cattive, vostra santità," disse il golfista. Dimi quelle
buone, cardinale Nicklaus, "rispose il papa con il suo solito accento.
"Beh, vostra santità, non voglio mentire, ma anche se nella mia vita ho
giocato delle partite meravigliose, questa è stata di gran lunga la migliore
che io abbia mai giocato. Devo essere stato ispirato dall'alto. I miei drive
sono stati lunghi e concreti, i miei iron accurati e sinceri e i miei putting
perfetti. Con tutto il dovuto rispetto, il mio gioco è stato veramente
miracoloso." "E come possono esserci cattive notizie" chiese
il papa. Nicklaus sospirò, "Ho comunque perso per tre colpi da rabbi
Tiger Woods". |
263.
L'Italiano dice: "Sono stanco ed assetato. Devo avere
del vino." |
264.
Qual è la barzelletta più lunga del mondo? Sessantaquattro
anni di comunismo in Russia. (Moni Ovadia) |
265.
Il presentatore annuncia il programma: "E ora, cari
compagni, si esibirà il quartetto Amicizia dei popoli! Dorzhenko, Ucraina;
Chasarjan, Armenia, Dubadze, Georgia; Abram Abramovich Rabinovic,
violino...". (da "Lavoratori di tutto il Mondo, Ridete" di
Moni Ovadia) |
266.
Stalin è morto da due anni. La situazione economica è
ancora drammatica. L'ebreo Mojseevic entra in un negozio di alimentari, vede
che non c'è niente e impreca: "In qvesto paese non c'è l'è niente, ni
pane, ni latte, ni fagioli, niente!". Due agenti del Kgb gli si
avvicinano e gli intimano di seguirli. Una volta alla Lubjanka lo
ammoniscono: "Attento a voi, compagno ebreo. State facendo propaganda
disfattista, se continuate vi mandiamo al Gulag. Siete fortunato... qualche
anno fa sareste finito fucilato". L'ebreo Mojseevic torna a casa e dice
alla moglia: "Grazie a Dio, Sarah, qvi di noi va così male ke qveli di
Kgb non ce l'hanno neanke le palottole... (Da "Lavoratori di tutto il
Mondo, Ridete" di Moni Ovadia) |
267.
Un russo, un ucraino ed un ebreo discutono su cosa sia la
vera felicità. Il russo dice: "La vera felicità è una bottiglia di vodka
e una bella donna con cui fare l'amore". L'ucraino scuote la testa, non
è d'accordo: "No, non è abbastanza. Ci vuole anche un bel pezzo di lardo
e un piatto di borshc". L'ebreo dice: "Non sapete niente di
felicità. Felicità è qvando a le tre di matino due agenti di KGB bussano a la
tua porta e ti lo domandano: "Ivanov abita qvi?" E tu pazzo de la
felicità, rispondi: "No, al piano di sopra". (Da "Lavoratori
di tutto il Mondo, Ridete" di Moni Ovadia) |
268.
Un ebreo visita città del vaticano ed inizia a conversare
con un prete cattolico. All'inizio questo è amichevole ma, quando scopre che
l'interlocutore è ebreo, si arrabbia e gli dice che i suoi antenati sono gli
assassini del suo dio. L'ebreo decide di rispondere e dice: "Si, hanno
fatto un grave errore, dovevano lasciarlo morire di vecchiaia e lasciarla
disoccupato". |
269.
Il pessimismo è un lusso che un ebreo non si può
permettere. (Golda Meir) |
270.
E' vero, gli ebrei sono stati molto perseguitati dalla
storia, ma hanno saputo vendicarsi alla grande. Hanno inventato la
psicanalisi. (Mauroemme) |
271.
La lettura allarga la mente e uccide i germi
dell'intolleranza e del razzismo, quindi ringrazio Gutenberg che ha inventato
la stampa. Anche se con un nome come quello non mi meraviglierebbe scoprire
che Gutenberg era un altro maledetto ebreo! (Bilbo Baggins) |
272.
Young Moishe moved to Montana and bought a horse from a
farmer for $100.00. The farmer agreed to deliver the horse the next day. The
next day he drove up and said, 'Sorry son, but I have some bad news, the
horse died.' Moishe replied, 'Well, then just give me my money back.' |
273.
Zelig racconta: "Ho 12 anni. Vado alla sinagoga.
Chiedo al rabbino qual e' il significato della vita. Lui mi dice qual e' il
significato della vita. Ma me lo dice in ebraico. Io non lo capisco, l'ebraico.
Lui chiede 600 dollari per darmi lezioni di ebraico. (Woody Allen in
"Zelig") |
274.
Dio ride. Ed essendosi sconsideratamente eletti come suo
popolo, gli ebrei non possono che ridere di se stessi. (Moni Ovadia) |
275.
Se Hitler fosse vivo e vedesse tutti i programmi tv cupi e
noiosi sulla Shoah e sentisse tutti i pianti e i lamenti degli ebrei sarebbe
felice. L'unica cosa con la quale possiamo umiliare i gerarchi nazisti, che
sono ancora vivi in Sudamerica, e farli imbestialire, è mostrar loro che
siamo vivi, che non ci hanno distrutti, che il nostro umorismo non è stato
cancellato dalle loro barbarie. (Radu Mihaileanu, regista di "Train de
vie") |
276.
Nulla di nuovo sul fronte dell'est. Era l'inverno del 41.
Per due mesi la lenta avanzata tedesca nel cuore della Russia non aveva
incontrato ostacoli di rilievo, tanto che nel mio battaglione il soldato
Berger era stato l'unico a fare una brutta fine. In effetti, sospettavamo che
sua madre fosse di razza ebrea, e quindi al bisogno lo mandavamo in
avanscoperta, a sondare il terreno con un'asta per scoprire eventuali campi
di mine. Berger di solito era prudente, ma un giorno si distrasse ed
un'esplosione lo dilaniò orrendamente. Soffriva talmente che volevamo dargli
il colpo di grazia, ma un Tenente medico lo impedì, e nonostante fosse solo
un ebreo lo fece portare all'ospedale da campo e lavorò come un cane per
cercare di salvarlo. Il Tenente poi ci disse che aveva dovuto amputargli
entrambe le braccia e le gambe, e in seguito l'aveva riempito di morfina e
fatto caricare sul treno con gli altri feriti, anche se si dubitava che
sarebbe sopravvissuto al viaggio di ritorno. I soldati sanno come vanno
queste cose, e Berger lo considerammo morto, e vista la gravità delle sue
menomazioni pensammo che anche lui lo avrebbe preferito. Ce ne scordammo
quindi, e del resto avevamo ben altro cui pensare, visto che nelle vicinanze
di un villaggio a solo venti chilometri da Mosca, la colonna dei nostri mezzi
fu bloccata dalle terribili truppe siberiane. Erano questi dei soldati russi
di corpi speciali, ben equipaggiati ed addestrati alla guerra invernale,
mentre noi invece avevamo finito i rifornimenti, e nonostante ci fossero più
di 50 gradi sottozero, non avevamo pellicce o altri indumenti adatti a quel
clima terribile. Eravamo grati perché il nemico si concentrava nella
distruzione dei nostri carri armati, non immaginando che erano comunque
immobili per mancanza di carburante e munizioni. Ci tenevano però inchiodati
con il fuoco delle loro mitragliatrici su di una collina spazzata dal vento,
e noi per avere un poco di tepore ci ammassavamo dentro a rifugi scavati
nella neve. Ognuno di noi doveva però sopportare un turno di sentinella
all'esterno di dieci minuti, oltre ai quali c'era la morte certa; e anche
così eravamo talmente stanchi e denutriti che alcuni rimanevano congelati, e
si ritrovavano trasformati in statue di ghiaccio. Un giorno un nostro aereo
riuscì a rintracciarci, e ci lanciò il sacco della posta, che corremmo a
prendere sfidando il fuoco nemico. Dentro trovammo un dispaccio del comando
tedesco, ma non ci si prometteva l'invio dei materiali e rinforzi che
disperatamente ci occorrevano: ci si ordinava invece di resistere sino
all'ultimo uomo e all'ultima cartuccia. Capimmo d'essere finiti, e per non
pensare al destino che ci aspettava leggemmo la posta, e incredibilmente in
mezzo alle altre c'era la lettera di una certa infermiera, che ci scriveva
per conto di Berger. Diceva che l'avevano ricoverato in un convalescenziario
dov'era considerato un eroe e lo trattavano benissimo. E che le infermiere
erano simpatiche e stavano allo scherzo, e gli mettevano lenzuola pulite e
profumate, e lo imboccavano dandogli tutti i giorni del buon cibo da
mangiare, e ogni volta che si sporcava lo lavavano e ripulivano con cura.
Inutile dire che eravamo esterrefatti, e tutti assieme ci mettemmo a maledire
Berger e l'intera sua razza, urlando e gemendo come fossimo stati dei veri
diavoli dell'inferno. Dannati ebrei. E' proprio vero che le cose migliori e
gli incarichi più comodi se li prendono sempre loro! (Bilbo Baggins) |
277.
Il nostro rabbino e' cosi' povero che se non digiunasse al
lunedì e al giovedì, morirebbe di fame. (Detto ebreo) |
278.
Un anziano ebreo viene investito da un'auto, arriva subito
un prete che si inginocchia su di lui per somministrargli l'estrema unzione:
"Credi in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo?". Il vecchio salta su
e urla: "Io sono qui che sto morendo e questo mi fa gli
indovinelli". (Leo Rosten) |
279.
La moglie ebrea al marito: "Caro, fammi mettere le
tende alla finestra della camera da letto. Di fronte è venuto ad abitare un
signore e può vedermi mentre mi lavo" "Cara, aspetta che guardi da
questa parte, chissà che non sia lui a voler mettere le tende". |
280.
Dopo la giornata della memoria... vogliamo anche una
giornata per il microprocessore!!! (rafrasnaffra) |
281.
Dopo la giornata dell'olocausto, vogliamo quella della soda
caustica... (Calandrino) [o dell'ologramma (rafrasnaffra)] |
282.
In Israele, sono previsti trattamenti pen... Sionistici ?
(Renato R.) |
283.
"I Palestinesi non riconoscono Israele". "E
Israele?". "Fa in modo di rendere irriconoscibili i
Palestinesi". (Spinoza.it) |
284.
Dell’Utri: "Mussolini amava gli ebrei". Sui treni
viaggiavano gratis. (Matteo MestMuttèe Mazzarella) |
285.
E' polemica per un videogioco in cui gli ebrei uccidono i
nazisti. Di sabato. (milingopapa) |
286.
Un arabo molto ricco dell'Arabia Saudita ha bisogno per un
grosso intervento chirurgico di una trasfusione sanguigna. Poiche' il suo
gruppo sanguigno e' molto raro le ricerche vengono estese anche agli stati
vicini e cosi' viene trovato un ebreo che possiede il suo stesso gruppo.
Questi senza esitazione offre il suo sangue all'arabo e l'intervento puo'
essere fatto si' che l'arabo si salva. Poco dopo per ricompensare l'ebreo del
suo bel gesto l'arabo fa pervenire al donatore dei ricchi regali: una Rolls
Royce per lui, un grosso diamante per sua moglie, una Harley Davidson per suo
figlio e una Bugatti cabriolet per sua figlia. Un anno dopo nuovamente
l'arabo ha bisogno di un nuovo intervento chirurgico con trasfusione di
sangue e chiede all'ebreo se gli puo' donare nuovamente il sangue. L'ebreo
accetta volentieri e cosi' nuovamente l'arabo puo' essere operato e salvato.
Ma questa volta fa pervenire all'ebreo una email di ringraziamento:
"Grazie molto per quello che avete fatto per me", senza nessun
regalo. L'ebreo ci rimane male e chiede, sempre via email, all'arabo come mai
sia stato cosi' poco generoso questa volta. E l'arabo: "Tu hai forse
dimenticato che ora nelle mie vene scorre un po' di sangue ebreo!!!" |
287.
Ai congressi i relatori ebrei fanno relazioni circoncise?
(DrZap) |
288.
Incendio al Museo dell'Olocausto a Gerusalemme. Un po'
tardino per far sparire le prove. (Alberto Betti) |
289.
"C'è Auschwitz, quindi non può esserci Dio".
(Primo Levi) |
290.
Ognuno è ebreo di qualcuno. Oggi i palestinesi sono gli
ebrei di Israele. (Primo Levi) |
291.
"Figliolo, hai i piedi lerci!" "Ma papà, i
tuoi sono tre volte più sporchi dei miei." "Sì, ma io ho 30 anni
più di te". |
292.
Se non altro per il fatto che un Auschwitz è esistito,
nessuno dovrebbe ai nostri giorni parlare di Provvidenza. (Primo Levi)(Se
questo è un uomo, 1947) |
293.
La cucina ebraico-romena ha ucciso più ebrei di Hitler.
(Zero Mostel) |
294.
Ebreo : Portatore sano di colpa. (Nonciclopedia) |
295.
Quelli che, in assoluto, hanno più paura della morte sono
gli Ebrei, per via della moneta che devono dare a Caronte. (Renato R.) |
296.
"Conoscevo un ebreo che una volta circonciso ha
cambiato nome...". "E come si è chiamato dopo?".
"yZààc!!! "(mimando il gesto con le forbici). (Quozzamax) |
297.
Gli ebrei d'Israele sono il popolo eletto solo perché
all'epoca non esistevano le primarie. (Vincenzo Ricchiuto) |
298.
Ognuno è ebreo di qualcuno. Oggi i palestinesi sono gli
ebrei di Israele. (Primo Levi) |
299.
La congregazione religiosa preposta ai rapporti con la
religione ebraica è quella dei Padri Pas-sionisti. (Renato R.) |
300.
Lobby ebraica: Tutti insieme appassionisticamente. (Renato
R.) |
301.
Nel ghetto di Varsavia l’ultima provocazione di Cattelan.
Fare più soldi di un ebreo. (masss) |
302.
Oggi e' il Giorno della memoria. Porca miseria... ancora
una volta me ne sono scordato. (Bilbo Baggins) |
303.
Importante scoperta dei teologi: gli ebrei, per diventare
il popolo eletto, fecero le primarie. (labbufala) (notizie false) |
304.
Gino Bartali salvò centinaia di ebrei nascondendo documenti
nella bicicletta. A volte una canna fa miracoli. (Roberto Russo) |
305.
Shoah: torna a Bari dopo 66 anni per cercare le radici. Ma
sono meglio le cime di rapa. (Avvocato Brosisky) |
306.
"Io non sono razzista ma 'sti neri sarebbe meglio
aiutarli a casa loro". |
307.
Sarà anche la giornata della memoria ma 'Il Diario di Anna
Frank' era una Smemoranda... (Pietro Diomede) |
308.
27 gennaio. Oggi è il giorno della memoria ma fino a ieri
nessuno se lo ricordava. (Giovanni Meniak Nebbia) |
309.
Eva Braun era ebrea. Non esattamente praticante. (lowerome) |
310.
Leggendo "La versione di Barney", di Mordecai
Richler, capita con una certa frequenza d’imbattersi in termini yiddish. Ora,
io, la maggior parte delle volte (qualche parola la conoscevo) sono andato a
senso. Non è il massimo, mi rendo conto. Ma di mettermi a cercare online (non
ho un dizionario di yiddish, a casa), quando magari leggevo a letto, prima di
addormentarmi, proprio non mi andava. Uscire da sotto le coperte, accendere
il pc o prendere lo smartphone, per una parola, insomma. Mi sono detto Che ci
vuole? Basta un po’ d’intuito, per capire cosa significa. Non ci vuole mica
un genio. Poi, quando sono arrivato a pagina 484, che è l’ultima del libro,
ho visto che a pagina 485, in alto, c’era scritto “GLOSSARIO YIDDISH”.
(periferia galattica) |
311.
Molti vogliono nascondere l'umanità e, soprattutto, la
dolcezza con cui furono trattati ad Auschsweet ! (Renato R.) |
312.
Trapani : Turista Ebreo muore d' infarto a 100 mt dall'
Ospedale. Credeva che l' autoambulanza era un servizio a pagamento. (PierPad)
(PierPaolo Padoan) |
313.
Mio nonno mi raccontava sempre di come conobbe quella
ragazza ebrea nel campo di Auschwitz. Fu la sua prima cotta. (Cinemaniaco) |
314.
I giornali degli Ebrei sono quelli col minor numero di
pagine: sono avari anche di notizie. (Renato R.) |
315.
Se vuoi mandare un ebreo in crash di sistema gli devi
sussurrare nell'orecchio: "maiale gratis". (Cinico e baro) |
316.
Tensioni sociali. Italiani contro gli immigrati e zingari.
La comunità ebraica: "Shhh forse stavolta la scampiamo...". (Carlo
Trombetta) |
317.
Il Premier israeliano Netanyahu visita il negozio Kosher di
Parigi: "Chi cazzo ha assunto il commesso musulmano?". (Montales) |
318.
Papa Francesco fa installare docce pubbliche in Vaticano,
ma gli ebrei proprio non si fidano. (Maice) |
319.
Ma l'ebreo errante... non ne azzeccava mai una? (Adalberto
Zadal Zanella) |
320.
Morto l'ex capo rabbino di Roma. "E' una
tragedia!" hanno detto i parenti dopo aver visto il conto del funerale.
(Fabrizio Gilli) |
321.
Morto a 99 anni il rabbino Toaff. Giusto in tempo per
risparmiare una cifra sulla lapide. (Marco Camillieri) |
322.
Il mio amico Isaac Levi è stato fermato dai Carabinieri e
multato per guida in stato d'ebreezza. (Antonello Iaccarino) |
323.
La Columbia University “mette al bando” le Metamorfosi di
Ovidio perché disturba la psiche. E pare che gli ebrei siano finiti nei forni
perché i bimbi tedeschi avevano letto “Hansel e Gretel”! (Spinoza.it) (Birbo
Bicirossa) (Bilbo Baggins) |
324.
Shoah, condannato a quattro anni il "contabile"
di Auschwitz! Risulterebbero non pagate molte fatture del gas!
(Soppressatira) (scemifreddi) |
325.
Condannato a 4 anni di carcere Oskar Gröning, responsabile
dell'inventario degli oggetti dei prigionieri di Auschwitz. A causa dell'età
avanzata di Gröning che ha oggi 94 anni, è stato deciso che il condannato non
andrà in carcere e sconterà la pena in un'altra vita. (Soppressatira) (Carlo
Vita Crupi) |
326.
Mi piacerebbe vedere cosa succede se vai al ristorante con
un ebreo e sul menù gli fai trovare la scritta 'maiale gratis'. (DrZap) |
327.
Aspre polemiche ad Auschwitz per le docce anti caldo.
"E' che sembra di stare in un forno", si difende il gestore.
(Soppressatira) (Paolo De Santis) |
328.
Germania. Gruppo di migranti ospitati nell'ex campo di
concentramento di Buchenwald: "E oggi ragazzi si mangia pasta al
forno". (COL)LATERAL) (Pier
Paolo) |
329.
Netanyahu: "Hitler non voleva sterminare gli ebrei,
solo espellerli". E l'11 settembre 2001 gli aerei volevano solo fare un
atterraggio di emergenza sul World Trade Center. (Michele Todaro) |
330.
VENUTI TUTTI AL CIRCO EBRAICO! FENOMENI INCREDIBILI! *** IL
CIRCO NCISO È ARRIVATO IN CITTÀ *** (Giovanni Caristi) |
331.
Costringono un
vecchietto ad abbracciare le religione ebraica: denunciati per circoncisione
d'incapace ! (IanBurrOne) |
332.
Germania, a processo ex medico di Auschwitz: timbrava il
cartellino e poi andava a torturare nello studio privato. (ATP) (Faberbros) |
333.
Merkel: «La Shoah è nella nostra memoria». Ma è
l’incremento dell’Alzheimer che ci preoccupa. (Soppressatira) (paolafern75) |
334.
In occasione della giornata della memoria, ho acquistato
una copia della Settimana Enigmistica! (Armando Lupini) |
335.
Oggi ricordiamo l'odio verso gli ebrei, gli omosessuali, i
negri e gli zingari. Praticamente il Campionato italiano di calcio.
(Kotiomkin) (Pietro Diomede) & (Massimo Sugarelli) |
336.
Oggi e' quel giorno dell'anno in cui ci ricordiamo perche'
lasciamo massacrare i palestinesi da Israele. (Arsenale K) (ReNudo) |
337.
In Palestina non han bisogno della Giornata della Memoria,
chi sono gli ebrei se lo ricordano tutti i giorni. (wawe) |
338.
"Chiedo perdono alle vittime". Il guardiano di
Auschwitz si pente a 94 anni. Ma non vorrei fosse una decisione frettolosa…
(Syndrome magazine) (Renny) |
339.
Sui libri di storia ci sono errori madornali, dice la
nipote di Mussolini. Tipo che gli Ebrei venivano sterminati nei forni
crematori, quando in realta' erano dei banali corto circuiti negli impianti
per la sauna. (Satiraptus) (Ringo) |
340.
Ebrei: Il popolo degli eretti. E poi quando ti rendi conto
che anche la circoncisione fatta passare come gesto religioso che sottintende
una pratica di profilassi medica e' semplicemente un modo per
desensibilizzare il glande e rendere piu' prestante il maschio... Dirlo
subito? No? Tocca fare tutto quel giro... 'per Dio' ?!? (Diario Avulso) |
341.
"Shalom, dottore, potrebbe venire a farmi una
visita?". "Buongiorno, rabbino! Certamente, in tarda mattinata! Ma
che disturbi ha?". "Ho febbre alta e un fortissimo mal di
Golem..." (Antonello Iaccarino) |
342.
Fighetto : Ragazzo ebreo di bell'aspetto che vive in un
quartiere disagiato. (Marco Rino) |
343.
Conoscevo un sacerdote ebraico dal carattere molto
irascibile: era un rabbino... (Antonello Iaccarino) |
344.
AL story. E' morto Roger Garaudy, il filosofo che negò
l'Olocausto. Ma secondo me non è mai nato. (Acido Lattico) (pinuz) (Giuseppe
Coppola) |
345.
Il meccanico non mi fa lo sconto promesso perché mi ha
detto che oggi siamo tutti ebrei. (Ivano Bisi) |
346.
Oggi si ricorda quando le forze alleate liberarono il campo
di concentramento di Auschwitz, in Germania. Peccato che furono i sovietici e
che il campo è in Polonia. La buona scuola di Renzi finalmente dà i suoi
frutti. (Andrea Albert Maria Gasco) |
347.
I sopravvissuti di Auschwitz confidano nell'Alzheimer.
(Sarò bre') (Chiara Meneguzzi) |
348.
La segretaria di Goebbels muore nel "Giorno della
Memoria". E c'è ancora gente che dice che Dio non ha il senso
dell'umorismo. (Fabrizio Gilli) |
349.
Morta a 106 anni la segretaria del nazista Goebbles. Negò
sempre l'esistenza dei lager. La sua salma è stata cremata. Ma i parenti
negano. (Antonio Di Stefano) |
350.
Roma, metro gratis per i sopravvissuti della Shoah. Sono
gli unici che hanno visto dei treni peggiori. (Spinoza.it) (stark) |
351.
I vegetariani odiano i vegetebrei. (Andrea Bertora) |
352.
Italia: ragazzina esclusa da una gara perché nera.
Svizzera: ebrei invitati a farsi la doccia. Però bello questo Ferragosto
1942. (Luca Fois) |
353.
Ultim'ora, cristiani e musulmani mandano un segnale di pace
ed unità condannando l'attentato di Barcellona: "E' tutta colpa degli
ebrei". (Marcello Riganti) |
354.
Lotito: ogni anno porteremo ad Auschwitz 200 tifosi
laziali. Riaccendono i forni? (enzo boffelli) |
355.
Lotito: "Porterò i tifosi della Lazio ad
Auschwitz". E ce li lasci, sennò non capiscono. (gianni macheda) |
356.
Lotito: ogni anno porteremo ad Auschwitz 200 tifosi
laziali. Viaggeranno ammassati in un solo vagone. (enzo boffelli) |
357.
Scandalo razzista allo stadio di Roma nella curva Laziale.
Non per niente si chiama SS Lazio. (gianni macheda) |
358.
Lotito: "Ogni anno porteremo a Auschwitz 200 tifosi
laziali". Qualcuno sarebbe meglio lasciarlo lì. (Antonio Di Stefano) |
359.
A certi tifosi piu' che del calcio darei del fosforo.
(Corsivo Corrosivo) (Maria Servidio) |
360.
"Andiamo a fare questa sceneggiata". (Lotito,
presidente della Lazio) |
361.
Le Ferrovie tedesche vogliono intitolare un treno ad Anna
Frank. I Tribunali italiani un'aula a Berlusconi. (Fabrizio Gilli) |
362.
Anna Frank: 20 coglioni le mettono la maglia della Roma,
gli altri la spogliano della sua dignita'. (Scor@zzata) (Roberto Pardini) |
363.
Ma Vittorio Emanuele III, visto il suo comportamento con
gli ebrei, non sarebbe più giusto cremarlo? (Antonio Di Stefano) |
364.
Un antisemita entra in un bar e nota che un ebreo è seduto
in un tavolo poco lontano da lui. “Barista! Offro da bere a tutti eccetto che
per lui” dice indicando l’ebreo. Quindi tutti bevono eccetto l’ebreo.
L’antisemita poi guarda con un sorriso compiaciuto l’ebreo che contraccambia
con un sorriso altrettanto soddisfatto. L’antisemita perde la pazienza e
riprende a urlare al barista. “Barista! Dai da bere e da mangiare a tutti
– e guardando l’ebreo - eccetto che all’ebreo”. L’ebreo lo guarda e gli
sorride ancora. Stavolta l’antisemita è davvero furioso e chiede al barista:
“Ma quest’ebreo è stupido o fa finta di esserlo?”. “Oh no signore - gli
risponde – |
365.
Giornata della memoria. Le vittime di Auschwitz sperano
dell'Alzheimer. (Sarò bre') (Chiara Meneguzzi) |
366.
Il premier polacco Morawiecki: "La Shoah colpa anche
degli ebrei". Sarebbe un perfetto avvocato della difesa, in caso di
femminicidio. (Soppressatira) (Lucilla Masini) |
367.
Morto Groening, il contabile di Auschwitz. Ora non conta più
un cazzo. (DottKang) |
368.
Ricordo che nei quartieri ebraici cresceva solo il
mughetto. (DrZap) |
369.
Gli ebrei che negano l'Olocausto li chiamano
nega...sionisti. (Sarò bre') (DrZap) |
370.
Gli scissionisti si sono divisi in due gruppi: sciatori e
sionisti. (Sarò bre') (DrZap) |
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